Volpato (Banca Mediolanum): sull'economia possiamo essere ottimisti
Silvia Morara
Panorama D'Italia

Volpato (Banca Mediolanum): sull'economia possiamo essere ottimisti

Il direttore commerciale della banca in uno degli incontri di Panorama d'Italia a Vicenza spiega perché la fiducia dei clienti è fondamentale - LE FOTO E IL VIDEO

Mario Draghi rappresenta, nello scenario europeo, una figura che verrà ricordata per la grande capacità intuitiva e decisionale. Qualche anno fa, nel pieno della bufera, il nostro Draghi ha saputo dare un segnale fortissimo ai mercati e da lì è partita una svolta. E anche per questo mi sento straordinariamente ottimista”. Stefano Volpato, direttore commerciale di Banca Mediolanum, faccia a faccia con oltre cento spettatori in un‘intervista pubblica a Vicenza, gioca quasi in casa.

“Sono di Treviso”, dice, spiegando con un sorriso quel che il suo accento già rivela. Ma gioca in casa anche perché in fondo è proprio da un grande imprenditore veneto, Ennio Doris, che nel 1977, sulla base dell’esperienza già acquisita con Programma Italia e Mediolanum Assicurazioni, è nata quella che oggi è la terza banca italiana per capitalizzazione borsistica e forse la prima per qualità dell’attivo.

“Sono ottimista sull’economia”, spiega Volpato, rispondendo alle domande del moderatore nel contesto della manifestazione Panorama d’Italia, “perché circa un anno fa il dollaro veleggiava intorno a 1,4 nel rapporto con l’euro, oggi siamo a 1,10 e questo ci ha agganciati a un treno che ci porterà fuori dalla palude”. Volpato non si atteggia a economista, “ma uso il buon senso e ho esperienza”, e poi “sono veneto, siamo in Veneto e io sono molto campanilista: abbiamo una lunga storia che prova la nostra straordinaria capacità di uscire dalle difficoltà. Draghi ci ha dato una mano, andiamo incontro a un periodo positivo”.

La serata si dipana velocemente, i concetti sono densi ma esposti in modo comprensibile. “In questi anni di crisi tante cose che sono cambiate in maniera drastica per quanto riguarda il risparmio gestito”, spiega Volpato: “In primo luogo è cambiato il rapporto del risparmiatore con la banca. Proviamo a pensare a quante volte andavamo in banca e quante volte andiamo in banca. La tecnologia ha cambiato completamente il nostro rapporto con la banca. In Italia c’è la banca più antica del mondo, il Montepaschi, e il modo in cui fa banca è lo stesso di allora”.

Ma c’è di più. È cambiato il modo di gestire i propri risparmi. “Oggi, se devo dire in tutta onestà qual è il modo per investire in sicurezza”, spiega Volpato, “devo raccomandare a chi me lo chiede di sincerarsi della solidità della banca a cui si sta affidando. Negli Stati Uniti esiste un indice, il Texas Index, che confronta i mezzi propri della banca con i crediti inesigibili, quando il rapporto è di 1 a 1 quella banca fallisce. Ebbene, in Italia in tutte le banche messe insieme si supera il rapporto 1 a 1”.

Panorama d'Italia a Vicenza: l'ottimismo di Banca Mediolanum

Qual è la logica conseguenza di una simile situazione? Volpato non lo vuol dire apertamente, ma ci sono molte banche ad alto rischio di instabilità. Per cui, la prima domanda da porsi per investire in sicurezza è: “a chi do i miei soldi? Che core tier 1 ha? Come sta andando? Che crediti fa?”. “Attenzione perché”, riprende ancora Volpato, “poche settimane fa abbiamo visto l’Hypo Alpe Adria Bank non rimborsare i bond, e parliamo di una banca la cui proprietaria è la Carinzia, non di una banchetta da niente”. 

Fatti i ragionamenti “duri”, c’è stato comunque spazio per guardare al futuro con positività. “In questo mondo così cambiato, è fondamentale avere a fianco un professionista che sia in grado di indirizzarti”, spiega Volpato. “È fondamentale diversificare, cioè spalmare le proprie risorse non su un titolo, ma su migliaia di titoli, non su un’economia, ma su tutte le economie del mondo, non su una valuta ma su tantissime”.

E chiaramente in questo senso agiscono i family banker di Banca Mediolanum. Puntando sul rapporto fiduciario tra risparmiatore e banca, com quel “mettere il cliente al centro”, “che per noi – sottolinea Volpato - non è uno slogan, ma un riferimento valoriale”. Come lo è, anche, lavorare con le tecnologie più avanzate e, sin dal principio, senza i costi enormi e ormai improduttività della rete degli sportelli fisici; e ancora, distinguersi da tutto il resto del mercato per solidarietà concreta verso i clienti: come nel caso del fallimento di Lehman Brothers, di cui nessuna banca che aveva venduto ai suoi clienti i titoli ha risposto, salvo Mediolanum, rimborsando chi aveva perso e spendendo ben 87 milioni di euro. O abbassando lo spread dello 0,9% ai mutuatari unilateralmente, o soccorrendo finanziariamente le vittime di alluvioni e terremoti. “L’operazione sullo spread ha significato per noi, in termini di minori entrate nei 20 anni successivi, un costo di 65 milioni di euro”, osserva Volpato, “Ma non siamo un’associazione benefica: abbiamo fatto la più grande operazione di marketing che potessimo fare, perché le persone non sono sciocche e così hanno capito che noi siamo l’interlocutore di cui possono fidarsi”.

La serata volge al termine, il clima è quasi euforico: “La grande chance del mondo moderno è che non esiste più l’essere furbi, chi oggi è intelligente si rende conto che in un mondo in cui le informazioni girano veloci, devi pensare unicamente a far vincere il cliente e su questo costruisci tutto il tuo percorso e il tuo successo”, conclude Volpato: “È sulla base di questa convinzione, di questi nostri valori e del lavoro che ci portano a fare ogni giorno che mi piace pensare una cosa: c’è una grande stagione davanti a ognuno di noi”.

Silvia Morara
Stefano Volpato, direttore commerciale di Banca Mediolanum

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Sergio Luciano