Unioni civili: sarà battaglia in Parlamento con più di 4 mila emendamenti
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Unioni civili: sarà battaglia in Parlamento con più di 4 mila emendamenti

Da Ap e FI il maggior numero di richieste di modifica al testo unico del Governo, chiamato a un'altra dura prova legislativa

Una battaglia a colpi di emendamenti contro e dentro la stessa maggioranza: così si annuncia l'esame dei disegni di legge sulle unioni civili, condensati dalla relatrice Monica Cirinnà (Pd) in un unico testo base adottato dalla commissione Giustizia di Palazzo Madama. In prima linea nel fuoco di sbarramento parlamentare c'è Ap che, "sotto il comando" di Giovanardi, è pronta a presentare oltre 3.000 proposte di modifica a un provvedimento definito "contro la Costituzione".

I numeri del "dissenso"
Una posizione assai scomoda per Matteo Renzi, per cui la legge sulle unioni civili è uno degli obiettivi primari da raggiungere entro l'estate, ma per la quale proprio l'alleato di governo risulta un ostacolo duro da superare: gli alfaniani hanno infatti già presentato 2.778 emendamenti, ai quali vanno aggiunti i 282 esclusivamente di Giovanardi, mentre sono 829 gli emendamenti di FI (altrettanto determinata a contrastare e modificare l'iter legislativo), mentre 332 sono quelli presentati da Gal. Ai quali ne vanno aggiunti altri 15 presentati dagli stessi Dem, per un totale di oltre 4.200 richieste di modifica.

"Si vogliono a tutti i costi creare le condizioni perché la giurisprudenza europea consideri assimilabili al matrimonio le unioni civili italiane sulla base del presupposto della loro registrazione pubblica", attacca Maurizio Sacconi, che considera "necessari" i 3.000 emendamenti di Ap. Opinione nettamente respinta dal vice-capogruppo Pd al Senato, Claudio Martini, secondo cui quella dei centristi è solo "una scelta politica", mentre la responsabile Welfare e diritti del Pd, Micaela Campana, rimarca come Giovanardi faccia "disinformazione".

I punti più in discussione
In questo clima da fronti decisamente opposti e complice l'attesa dei pareri delle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali al ddl, l'esame degli emendamenti inizierà solo fra qualche giorno, ma non sono esclusi ulteriori slittamenti causati proprio dalla mole delle modifiche richieste e dallo "strappo" di Ap. Un blocco che va in direzione contraria a quella supposta dal premier: illustrando nel marzo scorso la sua "road map" sulle unioni civili, Renzi ipotizzava infatti arrivare già prima delle Regionali un "sì" del Senato a un testo che, tra i suoi punti chiave, prevede anche la cosiddetta "stepchild adoption", ossia l'adozione di un bambino che vive in una coppia dello stesso sesso, ma che è figlio biologico di uno solo dei due.

Altri pilastri fondamentali del disegno di legge: la costituzione di un'unione civile di fronte a un ufficiale di stato civile, alla presenza di due testimoni, che viene iscritta in un registro comunale e la reversibilità delle pensioni, considerata da Alfano troppo costosa per le casse dello Stato, ma invece indicata in una relazione tecnica dell'Inps illustrata da Cirinnà in commissione come una spesa da pochi milioni di euro. E che è comunque solo un dettaglio di uno scontro aperto a 360°.

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Redazione