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Tutte le accuse contro il procuratore Messineo

Carattere, carisma, gestione di uomini ed informazioni. Tutti gli errori che la prima commissione del CSM imputa al procuratore di Palermo e che a Panorama sono costate tre condanne per diffamazione - l'articolo di Panorama incriminato

Rischia il trasferimento d'ufficio per incompatibilità il procuratore di Palermo, Francesco Messineo. La prima commissione del Consiglio superiore della magistratura ha aperto una procedura, contestandogli una «gestione debole» dell'ufficio, che non garantirebbe la necessaria indipendenza.

Paradossi della giustizia: è esattamente quello che nel dicembre 2009 aveva scritto un articolo pubblicato su Panorama e scritto da Andrea Marcenaro. L’articolo, intitolato «Ridateci Caselli» , era stato querelato come diffamatorio da Messineo e due settimane fa è costato una doppia, durissima condanna: 1 anno di reclusione per Marcenaro e 8 mesi per omesso controllo (senza condizionale) al direttore di Panorama, Giorgio Mulè.

Ma oggi, negli atti del Csm, emerge una serie di accuse e di fatti sorprendenti e gravi, tutti esattamente nel solco di quel che aveva descritto e sostenuto Panorama nell’articolo incriminato. Con risvolti decisamente più critici per Messineo.

Alla procura di Palermo, scrive infatti il Csm, c'era il ''sospetto'' che il procuratore ''avesse perso piena indipendenza'' nei confronti del suo vice Antonio Ingroia, e che esistesse tra di loro un ''rapporto privilegiato'' (''peraltro successivamente ammesso'' dal diretto interessato) che avrebbe determinato un suo ''condizionamento''.

In questo quadro il Csm inserisce il fatto che Ingroia per ben cinque mesi tenne alcune intercettazioni che riguardavano Messineo, prima di trasmetterle a Caltanissetta, il cui tribunale è competente a giudicare su reati attribuiti a magistrati della Procura di Palermo. Quelle intercettazioni erano state disposte nel giugno 2012 all’interno di un'indagine, condotta dallo stesso Ingroia, su un manager di banca coinvolto in una inchiesta per usura della Procura di Palermo. Il manager parlava al telefono con Messineo, di cui era amico.

Le intercettazioni hanno dato luogo a un'inchiesta della procura di Caltanissetta a carico di Messineo, che proprio oggi è stata archiviata dal gip. Secondo il Csm furono ''conosciute da Ingroia presumibilmente sin da allora'', però la Procura di Caltanissetta venne ''informata soltanto nel novembre 2012, ovvero soltanto pochi giorni prima'' che Ingroia ''lasciasse l'incarico di aggiunto a Palermo'' per dedicarsi all’incarico di consulente delle Nazioni unite in Guatemala.

Di più: Messineo, secondo il Csm, non avrebbe favorito la circolazione delle informazioni all'interno dell'ufficio. E ''conseguenza di questo difetto di coordinamento sarebbe stata la mancata cattura del latitante Matteo Messina Denaro”.
Messineo è stato convocato per il 2 luglio prossimo dal Csm.

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Maurizio Tortorella

Maurizio Tortorella è vicedirettore del settimanale Panorama. Da inviato speciale, a partire dai primi anni Novanta ha seguito tutte le grandi inchieste di Mani pulite e i principali processi che ne sono derivati. Ha iniziato nel 1981 al Sole 24 Ore. È stato anche caporedattore centrale del settimanale Mondo Economico e del mensile Fortune Italia, nonché condirettore del settimanale Panorama Economy. Ha pubblicato L’ultimo dei Gucci, con Angelo Pergolini (Marco Tropea Editore, 1997, Mondadori, 2005), Rapita dalla Giustizia, con Angela Lucanto e Caterina Guarneri (Rizzoli, 2009), e La Gogna: come i processi mediatici hanno ucciso il garantismo in Italia (Boroli editore, 2011). Il suo accounto twitter è @mautortorella

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