Rapine: in Puglia il "triangolo della morte"
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Rapine: in Puglia il "triangolo della morte"

Ogni 15 ore c'è un assalto, anche a colpi di mitra, autobombe e kalashnikov. Ecco l'elenco degli ultimi episodi

Il "triangolo della morte"

Andria-Bitonto-Cerignola. Per gli uomini del Servizio Centrale operativo della Polizia di Stato è il triangolo della morte. È qui, in questi comuni tra Foggia, Bari, Barletta e Trani che vivono e operano le cosiddette “bande modulari”, gruppi criminali specializzati nell’assalto ai portavalori.

Sono organizzazioni mafiosa capace di pianificare perfettamente in ogni minimo dettaglio, “colpi” su tutto il territorio nazionale utilizzando tecniche paramilitari.

Insomma, uomini addestrati nell’utilizzo di armi da guerra ed esplosivi ma anche altamente specializzati nel manovrare arnesi sofisticati. Sono in grado di due minuti, 120 secondi, di isolare un’arteria stradale, speronare il furgone portavalori, sparare raffiche di proiettili con i mitra, lanciare esplosivi verso le guardie giurate e di sventrare come scatolette di tonno, il blindato portando via la cassaforte.

Queste bande, proprio per la loro elevata preparazione e per i mezzi che hanno a disposizione sono in grado di pochissimi minuti di sventrare tutti i furgoni blindati anche quelli progettati con materiali di ultima generazione. Nel foggiano, c’è il triste primato di un attentato, tra rapine, assalti a portavalori, stragi e incendi, ogni 15 ore.

Che cosa sono le "bande modulari"

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Panorama.it ha intervistato Vincenzo Nicolì, Dirigente della II° Divisione del Servizio Centrale Operativo, lo Sco della Polizia di Stato. Da quanti elementi sono composte queste bande?

I componenti variano in base al colpo che viene pianificato, al luogo dove deve essere portato a segno e in base al tipologia dei blindati. Solitamente i commando sono composti da un numero minimo di 10- 12 persone fino ad una ventina. Tutti i soggetti che fanno parte del gruppo d’assalto, nei tre o quattro giorni precedenti, così come nei 4 o 5 giorni successivi al colpo si rendono latitanti, ovvero, smettono di utilizzare i cellulari, le carte di credito, di frequentare i familiari. Diventano latitanti a tutti gli effetti. Comunicano tra di loro solo attraverso radioline. Talvolta neppure con quelle.    

Perché vengono chiamate “modulari”?

Perché non sono mai  composte dagli stessi soggetti. Essendo gruppi criminali altamente specializzati, i soggetti che vengono impegnati variano in base alla loro specializzazione, preparazione. Questi gruppi d’assalto  sono composti da tre o al massimo 4 persone che sono considerate le “menti”  e poi gli altri “moduli” variano. 

Assalti con tecniche paramilitari

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Ad esempio, la banda ha deciso di assaltare un portavalori che deve transitare sull’autostrada. Le “menti pensanti” della banda sanno che per portare a segno questo colpo avranno bisogno di un gruppo di soggetti capaci di rubare mezzi pesanti, camion  e grossi autoarticolati che serviranno per chiudere il tratto autostradale e isolare il furgone da assaltare. Spesso questi mezzi verranno incendiati per ritardare eventuali interventi delle Forze di polizia. Poi, hanno bisogno di un esperto “gruppo di fuoco”, ovvero, 6 o 8 uomini che sanno utilizzare in modo preciso, quasi chirurgico, armi da guerra, kalashnikov, bazooka esplosivi. A questi occorre aggiungere uno o due soggetti capaci di aprire i furgoni blindati ed estrarre la cassaforte. Per fare questo hanno bisogno i uomini che posseggono delle mototroncatrici, arnesi sofisticati e rari, utilizzati dai vigili del fuoco durante le calamità naturali, esempio, i terremoti per tagliare i materiali ferrosi quelli più resistenti.  Non solo. Per poter accedere in autostrada e soprattutto per fuggire dopo l’assalto hanno bisogno di pianificare via di fuga alternative. Quindi hanno necessità anche di un gruppo di uomini in grado di tagliare le barriere autostradali e di riposizionarle perfettamente fino al giorno del colpo che saranno rimosse in pochissimi secondi. In alcuni casi, queste bande, si avvalgono anche di soggetti che possono fornire loro anche solo un appoggio logistico in prossimità del luogo dell’assalto.. esempio capannoni o rifugi. Sono veri e propri colpi portati a segno con tecniche paramilitari. persino l'abbigliamento di questi soggetti è simile a quello utilizzato dai reparti speciali di polizia e carabinieri.

Quante bande avete individuato in questi ultimi mesi?

Gli investigatori dello Sco e delle Squadre Mobili pugliesi hanno disarticolato 4 diversi gruppi criminali ritenuti responsabili di almeno 15 assalti a furgoni portavalori commessi, negli ultimi 3 anni, su tutto il territorio nazionale. Possiamo anche dire che i delitti commessi a Cerignola hanno registrato, rispetto al 2013, un decremento di circa il 15%, mentre la nostra attività operativa è aumentata di circa il 130%.

 

L'elenco degli ultimi assalti ai portavalori

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Il 27.6.2012, nelle province di Foggia e Bari, investigatori di quelle Squadre Mobili di Cerignola e Andria assieme agli uomini dello Sco, Servizio Centrale Operativo arrestano 19 per rapine, furti e detenzione e porto illegale di armi clandestine e da guerra. Le indagini, iniziate circa 9 mesi prima, permettono di individuare due distinte organizzazioni criminali, di tipo modulare, composte da pregiudicati originari di Cerignola, specializzate  in assalti a furgoni portavalori, oltreché rapine e furti ai danni di autotrasportatori, istituti di credito ed esercizi commerciali. In meno di dodici mesi avevano commesso sei efferate rapine, tutte con tecniche paramilitari e con l’utilizzo di kalashnikov ed altre armi da guerra

erose armi.

11.1.2014: nelle province di Como, Bari e Foggia, investigatori del Servizio Centrale Operativo e delle Squadre Mobili Como e Milano arrestano 2 persone notificano 16 avvisi di garanzia nei confronti di 18 uomini ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere, tentato omicidio, rapina aggravata, porto e detenzione illegale di armi, furto, danneggiamento e ricettazione. Le indagini iniziano dopo una cruenta rapina avvenuta ad un furgone portavalori che trasportava denaro e oro per un valore di circa 10 milioni di euro nei pressi dello svincolo autostradale di Turate, Como. L’assalto, avvenne l’8 aprile del 2013 e fu portato a segno da commando armato composto da almeno 12 persone in meno di 4 minuti. L’autostrada fu bloccata e interdetta al traffico. Con la strada libera, la banda ha iniziato un violentissimo conflitto a fuoco prima con le guardie giurate del primo furgone blindato poi anche con quelle di un secondo furgone blindato che scortava il primo ed infine con un equipaggio della Polizia Stradale sopraggiunto, casualmente, sul posto.


Il 24.1.2014, in provincia di Bari, investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Lecce, Bari e Foggia, hanno arrestato 3 uomini per rapina aggravata, porto e detenzione illegale di armi e ricettazione. Le indagini, iniziano dopo l’assalto a un furgone portavalori avvenuto, il 2 gennaio dello scorso anno, in provincia di Lecce. Durante le intercettazioni telefoniche, ambientali e i pedinamenti, gli investigatori individuano anche un’altra banda composta

 


Il 1.4.2014, a Cerignola, la Squadra Mobile di Foggia,  scovano un arsenale di armi e munizioni, custodito all’interno di un garage di un pregiudicato legato alle bande criminali cerignolane specializzate negli assalti ai furgoni portavalori. Vengono sequestrati 10 fucili mitragliatori e 4 armi corte, anche da guerra, 8 silenziatori, 2 bombe di tipo artigianale, 55 caricatori, 2 giubbotti antiproiettile, uno storditore elettrico, 9 borsoni e bidoncini contenenti alcune migliaia (circa 18.000) di munizioni, di vario calibro, nonché un “catalogo” riportante le fotografie e le caratteristiche tecniche di num

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Nadia Francalacci