Chi era Lorin Maazel, il maestro benedetto da Toscanini
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Musica

Chi era Lorin Maazel, il maestro benedetto da Toscanini

Il direttore d'orchestra, nato in Francia da una famiglia di musicisti ebrei americani, è morto a 84 anni. I rapporti intensi con l'Italia

Lorin Maazel, il direttore d'orchestra ex bambino prodigio scomparso ieri a 84 anni per le complicazioni legate a una polmonite, aveva guidato la New York Philharmonic, la Cleveland Orchestra e l'Opera di Stato di Vienna.

Era nato a Neuilly-sur-Seine in Francia, da una famiglia di musicisti ebrei americani.

La morte lo ha colto nel mezzo del festival che assieme alla moglie, Dietlinde Turban-Maazel, aveva fondato a Castleton Farms in Virginia.

Secondo quanto ha affermato la direttrice esecutiva del festival Nancy Gustafson, citata dal Washington Post, Maazel aveva di recente iniziato a soffrire di una malattia inspiegabile, in seguito ad un collasso avuto per la fatica dopo una serie di viaggi la scorsa primavera tra Asia, Europa e America del Nord per dei concerti di alto livello.

Maazel iniziò a studiare violino dall'età di cinque anni e a otto già si esibiva in pubblico: esordì alla guida dell'orchestra universitaria proprio a otto anni.

Toscanini
Nel 1941 diresse, su invito di Arturo Toscanini, anche la National Broadcasting Corporation Symphony Orchestra. "God bless you!", disse Toscanini al musicista bambino, che aveva appena visto dirigere. "Dio, ti benedica!", ripeté toccandogli la spalla. "Dopo di allora non incontrai più Toscanini, ma quel breve incontro mi ha segnato", raccontò Maazel, che nel 2006 divenne direttore musicale dell'orchestra Symphonica Toscanini, con sede nel Teatro Arcimboldi di Milano. Con l'Italia il maestro ebbe un rapporto intenso.

"È un grande amico di Venezia", afferma Cristiano Chiarot, sovrintendente della Fenice, ricordando che Maazel inaugurò nel 2004 la riapertura del teatro dirigendo la Traviata di Giuseppe Verdi.

È salito anche sul podio della Filarmonica della Scala per decine di concerti, divenendone socio onorario. Nel 2011 divenne inoltre consulente musicale della Fondazione lirico sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari.

Nella sua lunghissima carriera, Maazel ha diretto oltre 150 orchestre, trovando anche il tempo di studiare matematica e filosofia e imparare cinque lingue: oltre al francese, parlava fluentemente anche l'inglese, l'italiano, il portoghese, lo spagnolo e il tedesco.

I critici
E ancora, Lorin Maazel è stato anche un compositore. Nel 2005 presentò la sua opera "1984", ispirata dal celebre libro di George Orwell, la cui prima fu rappresentata al Royal Opera House di Londra, a Covent Garden.
Ma i critici non erano teneri con lui.
"È chiaramente un uomo brillante", scrisse John Rockwell sul _New York Times nel 1979, "forse troppo brillante per essere contento di infinite ri-creazioni del repertorio standard. Egli è anche, sembrerebbe, un uomo freddamente in difesa, e forse questa freddezza ammanta il suo lavoro con uno strato di ghiaccio".

E ancora oggi, nel suo titolo, il _Washington Post definisce Maazel "un titano che che regnava sul podio con freddo, penetrante splendore tecnico".

L'omaggio della Scala
"Apparteneva alla generazione dei musicisti leggendari per i quali nulla sembrava impossibile". Così, in un comunicato diffuso nella serata di ieri, la Filarmonica della Scala ricorda il maestro.

"L'allievo di Toscanini", prosegue la nota, "a partire dal debutto nel 1983 con la Quarta e Sesta di Beethoven, è salito sul podio della Filarmonica per decine di concerti, al Teatro alla Scala e in tournée, eseguendo un vasto repertorio che spaziava da Falla a Mahler, Prokof'ev, e Rachmaninov e guadagnandosi l'ammirazione e l'affetto dei musicisti che nel 2010 gli hanno attribuito la carica di Socio Onorario". "Il suo ultimo incontro con l'orchestra - conclude il comunicato - avvenne il 6 ottobre 2011 in un concerto straordinario in Sant'Eustorgio per il Museo Diocesano di Milano". (ANSA)

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Redazione