Investimenti: 10 previsioni choc per il 2017
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Economia

Investimenti: 10 previsioni choc per il 2017

Ecco i cigni neri degli analisti di Saxo Bank: la Brexit si trasforma in Bremain, il peso messicano si risolleva e le banche italiane...

Il 2017 sarà l’anno in cui la Cina supera le aspettative di crescita, la Brexit si trasforma in Bremain, il peso messicano si risolleva e le banche italiane si rivelano come il miglior comparto azionario globale. Non è uno scherzo: sono le previsioni choc per il prossimo anno che divulga, come di consueto a dicembre, Saxo Bank, la banca danese specializzata in fading online e investimenti.

Non quindi un outlook ufficiale, ma 10 cigni neri per il 2017, accadimenti e movimenti di mercato che gli analisti della banca danese reputano anomali o con un enorme potenziale per sconvolgere il consenso di mercato. Alcuni potrebbero realizzarsi; altri no. Leggerli resta pur sempre un esercizio stimolante per gli investitori.

Cina: il Pil torna all'8%

La Cina attraverso il massiccio stimolo derivante da politiche monetarie e fiscali, e dalla ulteriore liberalizzazione dei mercati dei capitali, ha portato a termine con successo la transizione a un tipo di crescita basata sui consumi, che supera le aspettative attuali e raggiungerà l’8% di crescita nel 2017. L’euforia spinge il mercato azionario cinese (Shangai Composite Index) a raddoppiare dai suoi minimi 2016, superando il livello di 5.000.

Fed disperata tenta di imitare la BoJ

Con il dollaro e il tasso di interesse americani destinati nel 2017 a crescere in maniera sempre più dolorosa, la Fed sarà costretta a intervenire e offrire una rete di protezione per evitare disastri nei prezzi degli asset mondiali copiando il controllo della curva dei rendimenti della Bank of Japan e fissando quelli dei bond decennali all’1,5%. Di fatto, questo significherebbe l’introduzione del QE4, che fermerà le vendite sui mercati azionari ed obbligazionari. I mercati emergenti subiranno un’inversione di tendenza e i mercati obbligazionari mondiali godranno dei loro maggiori guadagni settimanali da sette anni a questa parte.

Default societari ai massimi

Curve dei rendimenti assai più ripide e trilioni di dollari di indebitamento corporate in un mare di guai: il tasso medio di insolvenza di lungo periodo delle obbligazioni ad alto rendimento è del 3,77%, schizzato rispettivamente durante le recessioni statunitensi del 1990, 2000 e 2009 al 16%, 10% e 12%. Nel 2017, però, vedremo questo tasso raggiungere un picco del 25%.

Niente Brexit: il Regno Unito rimane

L’attesissima Brexit pertanto si arrenderà a una Bremain fintanto che UK verrà mantenuta all’interno dell’orbita Ue. La sollevazione populista globale spinge Bruxelles verso nuove e più collaborative posizioni, sia internamente sia nei confronti del la Gran Bretagna. E nel momento in cui il voto sull’invocazione dell’Articolo 50 arriverà in Parlamento, questo verrà rifiutato a favore del new deal che si spinge ben oltre la originaria richiesta di cambiamento del trattato da parte del precedente Primo Ministro David Cameron. La Bank of England riporterà allo 0,50% i tassi in impennata per rimettersi al passo con la US Federal Reserve e l’EURGBP in caduta libera a 0,7300.

Il prezzo del rame torna a calare

Il rame è stato una delle materie prime vincitrici a seguito dell’elezione a sorpresa di Donald Trump quale presidente degli Stati Uniti d'America. Nel 2017 il mercato comincerà a realizzare che il nuovo presidente lotterà per conseguire gli investimenti promessi e l’atteso incremento nella domanda di rame non si materializzerà: di fronte a un crescente malcontento nazionale, Trump alzerà il volume sul protezionismo e sull’introduzione di barriere commerciali. La crescita globale inizierà ad affievolirsi mentre rallenterà la domanda cinese di metalli industriali: una volta che il rame abbia rotto il supporto di tendenza, ritornando ai 2 dollari alla libbra del 2002, si apriranno le cataratte e un’ondata di vendite speculative aiuteranno a far scendere il rame al minimo della crisi finanzia ria del 2009 a 1,25 libbra.

Enormi guadagni per Bitcoin

Il regime di Trump farà l’impossibile per fare una scorpacciata di spesa fiscale, incrementando ulteriormente i circa 20 trilioni di dollari del debito nazionale americano, causando il decollo della crescita americana e dell’inflazione, costringendo la Fed a intensificare gli aumenti. Questo creerà un effetto domino nei mercati emergenti e in Cina in particolare, portando la gente nel mondo a cercare valute alternative e forme alternative di pagamento non legate a banche centrali, quali le criptovalute come il Bitcoin.

Usa: la riforma sanitaria innesca il panico

La spesa sanitaria è circa il 17% del Pil degli Usa. L'iniziale rally di sollievo delle scorte nel settore sanitario subito dopo la vittoria di Trump si dissolverà velocemente nel 2017: il neopresidente lancerà riforme radicali del sistema sanitario stesso considerato improduttivo e costoso. Il fondo ETF Health Care Select Sector SPDR sprofonderà del 50%, mettendo fine al più spettacolare toro nel mercato azionario americano dalla crisi finanziaria.

Il peso messicano si risolleva

Il mercato ha drasticamente sovrastimato la reale intenzione di Donald Trump di reprimere gli scambi commerciali con il Messico. Il peso si risolleva soprattutto contro il dollaro canadese (addirittura del 30% dai picchi del 2016): il Canada soffre poiché tassi di interesse più elevati hanno avviato una contrazione del credito in uno dei più sovraindebitati settori privati del mondo e beneficierà molto meno della ripresa della crescita statunitense rispetto al passato.

Banche italiane: miglior investimento in Europa

Le banche tedesche sono state coinvolte in una spirale negativa a causa del peso dei tassi di interesse negativi e del profilo troppo piatto della curva dei rendimenti. Il bailout di una banca tedesca mette in crisi il settore in Europa, ma non il momento giusto per le tormentate banche italiane. La nuova garanzia consente al sistema bancario di ricapitalizzare e viene istituita una Banca Europea dei Crediti Deteriorati (EBDB) per ripulire i bilanci delle banche europee e fare ripartire il meccanismo del credito bancario. Le azioni delle banche italiane avranno un rally di oltre il 100%.

Arrivano gli Eurobond

Il populismo si diffonde in Europa. I partiti politici tradizionali hanno avuto un ripensamento e riconoscono di non aver fatto abbastanza per rilanciare l’economia e abbandonare i loro programmi di austerità: sempre più paesi considerano la risposta adeguata alla crisi politica ed economica solo il lancio di ulteriori misure di stampo keynesiano. Tale piano di incentivi prevede un grande ritorno economico dagli investimenti e un aumento considerevole della crescita. In quest'ottica, i leader europei annunceranno un’enorme emissione di obbligazioni europee, all’inizio orientata verso progetti infrastrutturali per 1 miliardo di euro.

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Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

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