Stefano Pastor, "Il giocattolaio". Ecco come premiano i tornei letterari
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Stefano Pastor, "Il giocattolaio". Ecco come premiano i tornei letterari

Quando il cemento risucchia i bambini sotto l’indifferenza degli adulti. Doloroso e commovente

Appassionato di scrittura fin da giovane, ho potuto dedicarmi a questa passione solo dal 2008, dopo vent’anni passati nel commercio di musica e film. Quello che per tanti anni mi è parso un ostacolo insormontabile, ovvero trasferire le mie storie sulla carta, si è rivelato invece un autentico piacere. In questi quattro anni mi sono rivelato molto prolifico, producendo parecchi manoscritti, e le mie storie spaziano in ogni genere, dal thriller alla fantascienza, dal fantasy all’orrore, dall’avventura alla commedia, dal drammatico al fantastico puro, che è il mio genere preferito.
Stefano Pastor

Questa la presentazione chen Stefano Pastor fa di se stesso nel suo sito. Ne appare un uomo sicuramente felice del suo lavoro, dei successi, meritati, e orgoglioso delle sue storie. Che parlano per lui.

Vincitore del torneo letterario Io Scrittore con L’illusione, Stefano Pastor pubblica la sua opera con un titolo rivisitato: Il giocattolaio (Fazi ), ambientata nella periferia desolata di una grande città, indaga la frattura tra il mondo degli adulti e quello dei bambini. In un quartiere che si sta progressivamente svuotando a causa di un inarrestabile processo di gentrificazione, i genitori sono sempre assenti e i bambini abbandonati a loro stessi. E alcuni iniziano a scomparire.
Con un ritmo sincopato e una scrittura coinvolgente Pastor racconta la presenza del male che s’insinua tra il mondo dei grandi e quello dei piccoli, creando una spaccatura insanabile. Le incursioni nelle fiabe, quali Pollicino e Hansel & Gretel, fanno sì che questa storia passi dal thriller alla fiaba terrificante.

Il libro.
Non si conosce molto del passato di Massimo, il bambino di 11 anni appena arrivato nel Quartiere. Accolto in casa dallo zio, un uomo alcolizzato e incline a lampi di violenza, a Massimo sembra di precipitare in un inferno. Ma il male, quello vero, non si annida tra le mura domestiche. È nascosto da qualche parte tra i palazzoni abbandonati e le strade semideserte di quest'area suburbana depressa e grigia, dove i bambini continuano a volatilizzarsi e nessun adulto si preoccupa di cercarli. Quando viene ritrovato il corpo di uno dei bambini scomparsi, i sospetti della comunità si concentrano su Peter, il titolare di un negozio di giocattoli. Nell’apatia e nell’indifferenza degli adulti, solo una ragazzina, Mina, e un gruppo di suoi coetanei cercano di capire cosa stia accadendo.

Il contest: L’essenza del male in 6 parole.
Dal 10 al 24 settembre sulla pagina ufficiale facebook (per partecipare è necessario essere Fan de Il Giocattolaio) del libro, Fazi ha indetto un contest in cui, ispirandosi al numero 6, come i bambini scomparsi nel romanzo, tutti i lettori sono invitati a descrivere la trama di film, libri, serie tv thriller e horror con protagonisti i bambini. In sole 6 parole! Da IT di Stephen King a The others. Da Silent Hill a The Messenger, The orphanage, The Ring... e tanti altri.
Una citazione, un commento personale, una sensazione, un'immagine con un titolo, un estratto di citazione. Tutto in 6 parole. Fondamentale è descrivere l'essenza della trama, del male.
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Valeria Merlini

Nasco ariete, cresco caparbia maturo risorgendo. “Ho capito che sei una fenice, rinata dalle tue stesse ceneri e per far questo ci vuole una grande forza d'animo, chapeau Vale”. Un’insospettabile (donna) mi ha scritto queste parole. E allora ho capito, una volta di più, che si può mollare tutto e ricominciare. Inizio allora a leggere. Poi a scrivere. Poi ancora a leggere e a scrivere. Via così. Mai fermarsi. Mai accontentarsi. Lamentarsi sempre. Una lettera mirata ha fatto sì che finissi nel posto giusto. Panorama.it. Questo. Una sfumatura (anzi tre, quelle del grigio, del nero e del rosso per la precisione) mi hanno relegata nel mondo del Sexy&Co., fatto di pizzi e mascherine, di frustini e di latex, di sex toys e sexy boys. Libri erotici? Il mio pane (e ho detto pane!) quotidiano.

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