Khaled Fouad Allam, "Il jihadista della porta accanto"
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Khaled Fouad Allam, "Il jihadista della porta accanto"

Piemme pubblica il libro del sociologo di origine algerina: ecco perché lo Stato islamico attira tanti giovani

"Non subito, non in sei mesi, ma l'Isis veramente può cambiare la situazione geopolitica del Medio Oriente".

Khaled Fouad Allam, algerino naturalizzato italiano, docente di Sociologia del mondo musulmano, è categorico: "l'Isis può veramente cambiare la situazione geopolitica del Medio Oriente". E aggiunge: "Il mondo occidentale sta sottovalutando il pericolo di quanto sta accadendo. Non ha capito il passaggio dalla contestazione alla istituzione", il passaggio da un movimento terroristico a uno stato come il Califfato.

Fouad Allam lo ha detto a margine della presentazione del suo ultimo libro, "Il jihadista della porta accanto", pubblicato in Italia da Piemme e di prossima uscita anche in Francia e negli Stati Uniti.

Contro la democrazia
"È uno Stato che si sta strutturando - aggiunge - e lo fa contro la democrazia e contro la democrazia delle società occidentali. Ho tradotto dall'arabo una parte della costituzione del Califfato, vi si trovano parole deliranti e pesanti ma costituiscono una alternativa alle democrazie occidentali".

Il problema è anche la sottovalutazione che l'Ovest sta facendo dell'Isis: "L'Occidente è troppo abituato al terrorismo e basta. Invece Isis non è al Qaeda e non è un fatto episodico ma una istituzione" sintetizza Fouad Allam.

Perché bisogna parlare con i terroristi dell'Isis


Per il sociologo algerino, inoltre, la jihad ha riempito il vuoto lasciato dalla "caduta del Muro di Berlino alla quale è corrisposta assenza di religione, di ideologie, e perfino delle società di consumo, che ormai non esistono più per colpa della crisi.

Il jihadista - ha spiegato - non è solo un guerriero ma ha uno status, perfino una nobiltà, è una sorta di templare della postmodernità".

Un polo di attrazione
Questo elemento fa dell'Isis un grande polo di attrazione per "tanti giovani nati e cresciuti nei Paesi occidentali: è andata in pezzi la nozione di cittadinanza, e infatti bruciano i passaporti: per loro è fondamentale solo essere musulmani".

Per Fouad Allam, a sostenere l'Isis ci sarebbero "Arabia Saudita, Qatar e altri Paesi del Golfo. Una scelta che si colloca nell'ambito dell'egemonia regionale tra sciiti e sunniti. In questo modo i Paesi del Golfo arabo possono rivolgersi all'Iran dicendo: anche noi sunniti abbiamo i nostri pasdaran".

Infine, il ruolo di Israele. "Entrerà in gioco se l'Isis attaccherà la Giordania, che costituisce una cintura di sicurezza. In questo contesto bisogna considerare che le tribù beduine del Sinai e del Negev hanno prestato giuramento di fedeltà al Califfo", ha concluso.

Khaled Fouad Allam, Il jihadista della porta accanto, Piemme, 2014

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Redazione