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L'anno d'oro di Sofia Goggia: dalle Olimpiadi alla Coppa del Mondo

Dopo il successo a a PyeongChang, per la sciatrice bergamasca arriva anche la coppa di cristallo in discesa libera

È diventata "Super Sofia" sognando di vincere e trionfando quello che nessun altra prima di lei era riuscita a raggiungere: l'oro olimpico nella discesa libera alle Olimpiadi di PyeongChang il 21 febbraio del 2018.

Oggi un'altra vittoria, quella nella sua disciplina in Coppa del Mondo. Le è bastato il secondo posto nell'ultima prova della stagione ad Are, in Svezia, alle spalle di Lindsey Vonn. Goggia ha chiuso con un distacco di sei centesimi dalla statunitense, alla quale non è bastato il successo odierno per la rimonta nella classifica di specialità.

E' la seconda italiana a riuscirci nei 50 anni di storia della Coppa del Mondo dopo Isolde Kostner nel 2001 e 2002.

Ecco la sua fotostoria.

Sofia Goggia è nata il 15 novembre 1992 a Bergamo Alta, figlia di un ingegnere e di un'insegnante.

La piccola sognatrice di Foppolo

Mette gli sci sui campi di Foppolo (Val Brembana) e fa capire subito con la sua ditintiva erre moscia che la grinta e la determinazione non mancano. Cresce agonisticamente prima nello Sci Club Ubi Banca Goggi, poi nel Radici Group che porta il nome della gloria della valanga azzurra Fausto Radici. Dal 2008 è nella squadra agonistica dello Sci Club Rongai di Pisogne in Val Camonica, dove rimarrà fino al 2011 seguita da allenatori di primissimo livello come Daniele Simoncelli e Devid Salvadori. Già nel 2009 Sofia fa incetta di vittorie in tutte le specialità, guadagnandosi la convocazione nella Squadra Nazionale. Tra il 2010 e il 2011 l'atleta azzurra sarà tormentata da infortuni al ginocchio, dei quali il peggiore a Kvitfjell in Coppa Europa.

Il ginocchio non dà tregua

Se il ginocchio tradisce, il carattere supplisce. Nella stagione 2011/2012 di Coppa Europa ritorna alla grande vincendo una gara mozzafiato in gigante a Zinal rendendosi protagonista di una seconda manche mozzafiato. Poi a Roccaraso ancora un maledetto infortunio si mette di traverso. Ma non è sufficiente per fermare la determinazione senza fine di Sofia: e in coppa Europa nella stagione successiva è tutta una salita e una discesa, questa volta però sul podio (a Courchevel, Sankt Anton, Jasna, Pamporovo).

I sogni s'infrangono (momentaneamente)

Si spalancano così le porte della Coppa del Mondo nel 2013. Incoraggiante è il 7°posto nel SuperG a Beaver Creek ma il sogno è da rimandare ancora una volta per una caduta durante la libera sulla pista canadese di Lake Louise. Stagione finita sia per quanto riguarda la Coppa del Mondo sia per le Olimpiadi invernali di Sochi 2014.

Sofia Goggia rivede il cancelletto di Coppa del Mondo proprio a Lake Louise nel 2015, ma il ginocchio è una maledizione che si ripete poco dopo quando nel bel mezzo della stagione le viene diagnosticata una ciste.

Sofia non si arrende: le stagioni del trionfo

Chiunque si sarebbe arreso, tranne lei. Nella stagione seguente il sole sorge nuovamente sulla più entusiasmante stagione di Sofia, quella del 2016-2017. I podi saranno 13 e i punti 1197, tanto da accendere nuovamente i riflettori dei media sullo sci Italiano, spenti dai tempi della Compagnoni e di Tomba. Condivide con le compagne di squadra Federica Brignone, Marta Bassino e Nadia Fanchini l'entusiasmo di due primati: i due podi tutti italiani ad Aspen in gigante e per la prima volta nella storia in discesa libera il 14 gennaio 2018 a Bad Kleinkirchheim.

I sogni d'oro diventano realtà

Manca poco ed arriverà sempre in discesa libera oro olimpico. È il 21 febbraio 2018, quando Sofia taglia il traguardo a un soffio dalle inseguitrici Mowinckel e Vonn:  per gli italiani è notte fonda. È l'ora dei sogni, che nel caso di Sofia Goggia da Bergamo si sono realizzati.

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Sci Club Rongai
Sofia Goggia (sx) dopo una gara nel 2009

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Edoardo Frittoli