Nessuna sorpresa nel Super Tuesday, il suermartedì delle primarie americaneo quasi. Hillary Clinton e Donald Trump la fanno da padroni, mentre – come ampiamente previsto – Ted Cruz vince nel suo Texas e Bernie Sanders nel suo Vermont.
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La corsa alla Casa Bianca

Donald Trump, candiato alle primarie dei repubblicani per le Elezioni Usa 2016
La corsa alla Casa Bianca

Gli studi NBC News che hanno ospitato il dibattito Clinton-Sanders per le primarie democratiche alle elezioni Usa 2016 – 17 gennaio 2016
La corsa alla Casa Bianca

Da sinistra i candidati democratici alle elezioni 2016 americane Jim Webb, Bernie Sanders, Hillary Clinton, Martin O’Malley e Lincoln Chafee sul palco della CNN
La corsa alla Casa Bianca

Da sinistra i candidati democratici alle elezioni 2016 americane Jim Webb, Bernie Sanders, Hillary Clinton, Martin O’Malley e Lincoln Chafee sul palco della CNN
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Da sinistra i candidati democratici alle elezioni 2016 americane Jim Webb, Bernie Sanders, Hillary Clinton, Martin O’Malley e Lincoln Chafee sul palco della CNN
La corsa alla Casa Bianca

Hillary Clinton parla in Arkansas, uno degli 11 Stati in cui si vota nel “SuperTuesday”
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27 febbraio 2016. La candidata democratica Hillary Clinton durante un evento elettorale alla University of South Carolina, a Columbia.
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27 febbraio 2016. La candidata democratica Hillary Clinton durante la serata di attesa dei risultati a Columbia, in South Carolina
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19 febbraio 2016. L’attrice Eva Longoria, Chelsea Clinton, la candidata democratica Hillary Clinton, l’attrice America Ferrera e l’ex Presidente Bill Clinton salutano i sostenitori dell’ex Segretario di Stato durante l’evento “Get Out The Caucus” al Clark County Government Center di Las Vegas, in Nevada.
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18 febbraio 2016. La candidata democratica Hillary Clinton si fa fotografare con una sostenitrice al Rio Hotel & Casino di Las Vegas, Nevada.
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13 febbraio 2016. La candidata democratica Hillary Clinton saluta dei sostenitori durante un evento elettorale “get-out-the-caucus” a Henderson, Nevada.
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11 febbraio 2016. I candidati democratici Bernie Sanders e Hillary Clinton salutano il pubblico del dibattito televisivo organizzato dal PBS NewsHour alla University of Wisconsin di Milwaukee.
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20 febbraio 2016. L’ex First Lady Hillary Clinton, candidata democratica, saluta i lavoratori di Harrah’s a Las Vegas, in Nevada.
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Hillary Clinton al Caesar Palace Casino di Las Vegas dopo l’ufficializzazione della vittoria nei caucuses del Nevada,, 20 febbraio 2016
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17 febbraio 2016. Il candidato repubblicano Donald Trump parla agli elettori a Bluffton, South Carolina.
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23 febbraio 2016. Il candidato repubblicano Donald Trump con i figli Donald Jr. e Eric durante la serata di attesa dei risultati del caucus presso il Treasure Island Hotel & Casino a Las Vegas, in Nevada.
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23 febbraio 2016. Il candidato repubblicano Donald Trump al suo arrivo alla serata di attesa dei risultati del caucus presso il Treasure Island Hotel & Casino a Las Vegas, in Nevada.
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Donald Trump in South Carolina – 17 febbraio 2016
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Flavio Briatore e Donald Trump
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Winterset, Iowa, 19 gennaio 2016. Il candidato repubblicano Donald Trump durante un discorso al locale museo dedicato a John Wayne.
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Nashua, New Hampshire, 9 febbraio 2016. Hillary Clinton saluta dei sostenitori di Trump fuori da un seggio delle primarie, nella sede della Fairgrounds Junior High School.
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Manchester, New Hampshire, 4 febbraio 2016. Il candidato repubblicano Donald Trump posa per una foto con un gruppo di ufficiali durante una visita al locale Dipartimento di Polizia.
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Cedar Rapids, Iowa, 1° febbraio 2016. Il candidato repubblicano Donald Trump in campagna elettorale allo U.S. Cellular Convention Center.
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Dubuque, Iowa, 30 gennaio 2016. Il candidato repubblicano Donald Trump parla durante un suo comizio all’aeroporto.
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Ames, Iowa, 19 gennaio 2016. Il candidato repubblicano Donald Trump stringe la mano all’ex governatrice dell’Alaska, Sarah Palin, dopo aver ottenuto il suo endorsement presso lo Hansen Agriculture Student Learning Center.
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Lynchburg, Virginia, 18 gennaio 2016. Il candidato repubblicano Donald Trump durante un evento elettorale al Vines Center, nel campus dell’università privata cristiana Liberty University.
Ma il senatore democratico porta a casa anche l’Oklahoma e prova a tenere accesa la fiaccola della speranza, confidando anche nei caucus del Minnesota e del Colorado: “Questa campagna è per cambiare l’America”.
Nessun miracolo per Rubio
Mentre Cruz la spunta anche in Oklahoma, ritagliandosi almeno per una notte il ruolo del vero anti-Trump: “Sono l’unico che può batterlo”. Finisce infatti a mani vuote la serata di Marco Rubio, sui cui puntava l’establishment sperando nel miracolo. Miracolo che non c’è stato, e che ora il giovane senatore di origini cubane dovrà tentare il 15 marzo nel suo stato, la Florida. Dove però i sondaggi non lo danno come favorito, ma sempre dietro a Trump, e di molto. Così che la maggior parte dei commentatori politici dà ormai Rubio a fine corsa.
Sfida diretta
La sfida in vista della volata finale verso la Casa Bianca, insomma, è sempre più tra l’ex first lady e il tycoon newyorchese. “Questo Paese appartiene a tutti noi, non solo a chi guarda in una direzione, prega in una direzione o pensa in una direzione”, ha detto un’entusiasta Hillary Clinton parlando nel suo quartier generale di Miami, avendo oramai nel mirino solo lui, Donald Trump, che replica a pochi chilometri di distanza, a Palm Beach: “Quello che ha fatto Hillary è un atto criminale”, attacca riferendosi allo scandalo delle email.
Partita decisiva in Florida
Tutti in Florida, dunque, come del resto Rubio. È lì che fra due settimane si svolgerà una partita decisiva. Ed è lì, come in altri stati-chiave, che si assegneranno molti delegati con la regola del “winners-takes-all”, chi vince piglia tutto. “Mi dispiace per Rubio, per lui è stata una serata molto dura. E ha speso anche un sacco di soldi…”, ironizza Trump, che negli ultimi giorni è stato al centro di attacchi pesantissimi da parte del giovane senatore che ha cercato disperatamente di rimontare. Troppo tardi però, con i vertici del partito repubblicano che vedono l’incubo Trump materializzarsi sempre più. Poco conta che il tycoon nella notte del Super Tuesday cerchi di smorzare i toni definendosi “un conservatore di buon senso”. Anche se il muro col Messico, insiste, ci sarà eccome: “Come la Muraglia cinese”.
I risultati
Hillary Clinton e Donald Trump hanno conquistato 7 stati a testa. Massachusetts, Virginia, Georgia, Alabama, Tennessee, Arkansas, Texas per Clinton; Alabama, Tennessee, Virginia, Massachusetts, Georgia, Arkansas, Vermont per Trump. Bernie Sanders, il rivale di Hillary, porta a casa quattro vittorie rispetto alle cinque che erano il suo obiettivo prima del Super martedì di voto: Colorado, Minnesota, Vermont, Oklahoma. Ted Cruz conquista il “suo” Texas e l’Oklahoma. Marco Rubio si deve accontentare del solo Minnesota. Ben Carson e John Kasich sono a mani vuote.
In totale negli stati del Super Tuesday erano in palio 595 delegati per i repubblicani, quasi la metà dei 1.237 necessari per la nomination. E ce n’erano 865 per i democratici, più di un terzo del “numero magico” di 2.383.(ANSA).
