Aggressione al capotreno, la rabbia dei sindacati
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Aggressione al capotreno, la rabbia dei sindacati

Le organizzazioni di categoria chiedono accessi controllati nelle stazioni e minacciano di sospendere le operazioni di controllo a bordo

“Lo stiamo dicendo da anni: i lavoratori delle ferrovie non sono tutelati. Sono lasciati in balia di delinquenti che terrorizzano e aggrediscono viaggiatori ma anche coloro che quotidianamente svolgono il loro lavoro, in particolar modo nelle ore notturne”.

Dopo l'aggressione a colpi di machete al capotreno alle porte di Milano, Claudio Tarlazzi, Segretario Generale della Uil Trasporti non risparmia le critiche ai vertici aziendali e anche allo Stato e spiega a Panorama.it: “Lo Stato e le Istituzioni non possono più girarsi dall’altra parte – prosegue Tarlazzi – adesso devono intervenire in modo rapido ed efficacie. Purtroppo ieri è accaduto quello che noi da anni temevamo. Per questo motivo stavamo portando avanti, da tempo, una battaglia sulla sicurezza dei dipendenti delle Ferrovie”.

Secondo lei qual è l’intervento più efficace per mettere in sicurezza i lavoratori?
Innanzitutto deve essere messa in sicurezza l’intera area ferroviaria. Lo Stato deve stanziare gli fondi per degli investimenti che rendano inaccessibile la stazione ferroviaria da parte di chi non possiede il titolo di viaggio. Mi spiego meglio. Come in molti altri Paesi d’Europa e del Mondo, all’interno della stazione ferroviaria devono entrare solo coloro che effettivamente hanno acquistato un biglietto e quindi hanno la titolarità ad entrarvi.

Quindi, secondo lei dovrebbe essere effettuata anche una modifica strutturale delle stazioni…
Certo. Le biglietterie dovrebbero essere esterne e per l’accesso all’area dei treni dovrebbero essere realizzati dei varchi provvisti di lettore di titolo di viaggio. Solo in quel modo avremmo la certezza che sui treni e nelle vicinanze dei mezzi vi siano solo viaggiatori e non delinquenti.

A poche ore dall’aggressione c’è chi ha chiesto una maggiore presenza dei militari nelle stazioni. Che ne pensa?
Benissimo una maggiore presenza di forze dell’ordine ma non si deve pensare di militarizzare i treni oppure gli autobus che vivono lo stesso dramma delle ferrovie e dei ferrovieri. Ribadisco: devono essere prese delle misure di sicurezza che evitino l’avvicinarsi di soggetti pericolosi nelle aree ferroviarie e in prossimità dei convogli.

L'assessore alla Mobilita' della Regione Lombardia, Alessandro Sorte, infatti, commentando l'episodio dell'aggressione al capotreno a Villapizzone ha dichiarato: “Servono militari in tutte le stazioni e forze dell'ordine sui treni pronte a sparare. Il livello di insicurezza è troppo alto. Per questo vogliamo il presidio dei militari in tutte le stazioni e sui treni Forze dell'Ordine armate, formate e pronte anche, se necessario, a sparare"

Anche Giovanni Luciano, Segretario generale della Fit Cisl interviene sul l’aggressione al capotreno: “ Basta! A questo punto sospenderemo le operazioni di controlleria sui treni".

“I gravissimi fatti di Trenord di ieri notte rappresentano la goccia che ha fatto traboccare il vaso – prosegue Luciano –le aggressioni sempre più frequenti ai lavoratori del trasporto ferroviario sui treni sono da tanto tempo denunciate invano dal sindacato. Adesso si è superato ogni limite: non sono bastati gli scioperi come quello di domenica scorsa in Liguria, per far capire che ormai da tempo si vive un’emergenza quotidiana. Non si può andare a lavorare col rischio ogni giorno di essere aggrediti fino a quasi perdere la vita".

La fermata del passante ferroviario di Villapizzone dove ieri sera una banda ha aggredito a colpi di machete un macchinista e un capotreno a Milano, 12 giugno 2015. ANSA/MOURAD BALTI TOUATI

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Nadia Francalacci