Nuove canzoni italiane scorrono al Festival di Sanremo 2025. Chissà se un domani le ritroveremo a seguire le tracce di una diligenza sulla neve in un film di Quentin Tarantino o ad aprire nuove rotte in pianeti lontani in uno sci-fi di James Cameron. Perché le canzoni italiane spesso e volentieri trapassano i confini e conquistano il cinema internazionale. Sono non pochi i brani nostrani scelti a colonna sonora di film stranieri.
Da In ginocchio da te di Gianni Morandi a Meravigliosa creatura di Gianna Nannini, ecco le canzone italiane presenti in film stranieri.
1) In ginocchio da te in Parasite
Fece abbastanza clamore: in Parasite (2019) di Bong Joon-ho, lungometraggio sudcoreano vincitore di quattro Oscar tra cui quello di miglior film, sottile e cinica satira sociale, campeggia la canzone In ginocchio da te cantata da Gianni Morandi. Hit del 1964 che vinse il Cantagiro, In ginocchio da te accompagna una scena chiave del film, ovvero quando la famiglia di truffaldini al servizio dei ricchi si scontra brutalmente con l’ex governante e suo marito.
Bong Joon-ho la scelse per le sue rilassanti e solari sonorità mediterranee, senza sapere né che fosse una canzone d’amore né che si parlasse di qualcuno in ginocchio: nella baruffa del film i protagonisti sono davvero in ginocchio.
2) Meravigliosa creatura ne Il caso Kerenes
Film rumeno vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino 2013, Il caso Kerenes di Călin Peter Netzer indaga con occhio impietoso la corruzione della società rumena e di una nuova borghesia senza scrupoli, ma il centro emotivo del film è il rapporto struggente tra una madre oppressiva e suo figlio che cerca con tutte le forze di sottrarsi al controllo di lei.
Tutto si apre con una festa di compleanno, invitati importanti, un’atmosfera sontuosa e un’allegria ostentata, e la canzone Meravigliosa creatura di Gianna Nannini di sottofondo, che diventa poi sempre più protagonista quando l’autoritaria signora balla scatenata. La sua “meravigliosa creatura”? Quel figlio ultratrentenne incatenato a un rapporto malato.
3) Bang bang ne Les amours imaginaires
Bang bang in realtà è una cover in italiano del celebre brano americano Bang Bang (My Baby Shot Me Down), scritto da Sonny Bono nel 1966 per sua moglie, la cantante Cher. Insieme a Tenco, Dalida incide la versione italiana, che non è fedelissima ai versi originali inglesi.
Per il suo secondo film da regista, Les amours imaginaires (2010), il talento canadese Xavier Dolan sceglie Dalida (qui il video).
4) Alla fiera dell’Est in Tori e Lokita
Tori e Lokita (2022), premio speciale al 75° Festival di Cannes, è un film che strappa il cuore. I fratelli Dardenne, con il loro piglio asciutto, disegnano il rapporto speciale tra un bambino e un’adolescente che da soli hanno affrontato un difficile viaggio per lasciare l’Africa e arrivare in Belgio. Sono fratello e sorella anche se di affetto, non di sangue.
Nel film non risuona nessuna musica, solo una canzone. È Alla fiera dell’Est, il brano a mo’ di filastrocca di Angelo Branduardi del 1976. La intonano i due giovani protagonisti al karaoke della pizzeria in cui lavorano in nero. È la prima canzone che i due ragazzini africani hanno imparato appena sbarcati a Lampedusa, cantata da una signora siciliana in un centro d’accoglienza. Densa di significato, li unisce nei momenti di disperazione. È il loro modo per darsi forza e trovare anche una luce di umanità.
5) Nessuno mi può giudicare in Titane
Una delle scene più terribili e cupamente divertenti di Titane, il film Palma d’oro al Festival di Cannes 2021, è al ritmo sfrenato di Nessuno mi può giudicare di Caterina Caselli. E mai testo fu più appropriato.
Titane è un delirio di olio di motori, assassinii e trasmutazioni, ad opera della regista francese Julia Ducournau. Dopo essere rimasta incinta di una Cadillac, con cui ha avuto un amplesso, la folle protagonista compie una strage di malcapitati finiti sulla sua strada. E risuona a pieno volume la voce del Caschetto d’oro degli anni ’60. Tra l’altro Nessuno mi può giudicare partecipò al Festival di Sanremo, dove si classificò seconda.
Julia Ducournau ha inserito un’altra canzone italiana, autentica hit, anche nel suo precedente film horror, Raw – Una cruda verità (2016): lì risuona la magnifica Ma che freddo fa di Nada. La cantante toscana la presentò per la prima volta al Festival di Sanremo 1969, quando aveva appena 15 anni, e si classificò al quinto posto.
6) Gloria in The wolf of Wall Street
Martin Scorsese, Leonardo DiCaprio e… Umberto Tozzi. Film potente candidato a cinque Oscar, una delle scene più iconiche di The wolf of Wall Street è segnata da Gloria di Tozzi, canzone del 1976 che ha avuto un grande successo internazionale, ospitata anche in altri film, tipo in Gloria di Sebastián Lelio.
Nel racconto tumultuoso dell’ascesa e della caduta del broker interpretato da DiCaprio, Gloria accompagna una sequenza tragicomica, nello yacht che naviga in Italia: onde di tempesta, pasticche di droga, un aereo che esplode… e intanto allegramente risuona “Gloria, chiesa di campagna, acqua nel deserto, lascio aperto il cuore”…
7) Stella stai in Spider-Man: far from home
Ancora Umberto Tozzi! E addirittura al servizio del poderoso universo Marvel, in Spider-Man: far from home (2019) di Jon Watts. Nel secondo film tutto dedicato al nuovo Uomo ragno interpretato da Tom Holland, la canzone del 1980 Stella stai è colonna sonora del viaggio in aereo di Peter Parker verso Venezia, mentre si reca in gita in Europa con la sua scolaresca. Le note ritmate e allegre accompagnano i suoi tentativi tragicomici di approcciarsi alla sua bella compagna di classe MJ (Zendaya).
Il 23° film del Marvel Cinematic Universe serve addirittura un trittico di brani italiani, in omaggio al Belpaese. Nello stesso film compaiono anche Bongo cha cha cha di Caterina Valente, del 1959, e Amore di tabacco di Mina, del 1964.
8) 24.000 baci in Ida
Premio Oscar per il miglior film straniero, Ida (2013) di Paweł Pawlikowski è il viaggio di due donne alla scoperta l’una dell’altra, ma anche dei segreti del loro passato. Ambientato nella Polonia del 1962, ritorna sulle ferite dell’occupazione nazista. Dal suo potente bianco e nero, nella sequenza della festa, emerge il brio di 24.000 baci, la canzone del 1961 di Celentano, evidentemente ben conosciuta nei Paesi del blocco orientale.
9) Il cielo in una stanza in Quei bravi ragazzi
Ancora Martin Scorsese, che non dimentica le sue origini italiane. Già nel suo capolavoro Quei bravi ragazzi (1990), ritratto ironico e provocatorio del mondo della mafia, inserì una canzone che ha fatto la storia della musica tricolore. Mentre la telecamera introduce i vari criminali, intenti a una piacevole serata di ozio in un locale, risuona Il cielo in una stanza di Gino Paoli, pubblicata nel 1960, cantata da una voce femminile.
10) I tuoi fiori in Bad guy
Oh Kim Ki-duk, quanto ci manca! Il regista sudcoreano, morto nel 2020 per Covid, per il suo dramma di prostituzione, violenza e amore Bad guy (2001) scelse una canzone italiana sconosciuta ai più. Si tratta di I tuoi fiori di Etta Scollo, raffinata cantautrice e musicista catanese.