Sanremo 2023: il meglio e il peggio della terza serata
Ansa
Televisione

Sanremo 2023: il meglio e il peggio della terza serata

Serata con poco show e tanta musica. I Måneskin "spettinano" l'Ariston, che regala a Mengoni una standing ovation che sa di ipoteca sulla vittoria. Non convince il monologo della Egonu. E sui social sbanca la fake news sulla rissa tra due cantanti all'Ariston (smentita dalla Rai)

Alla faccia di quelli che “eh, ormai al festival le canzoni sono solo un contorno”, la terza serata di Sanremo 2023 è un’abbuffata di musica con pochi sprazzi di spettacolo e zero un intoppo. Niente “maledizione di mezzanotte” per Amadeus che, dopo il colpo di testa di Blanco e il caos Fedez, questa volta non è costretto a fronteggiare imprevisti e scivoloni vari (e avariati). Il vero imprevisto si è consumato tutto sui social, lontano dall'Ariston, con una presunta rissa tra due cantanti nel backstage del Teatro Ariston: una fake news in grande stile, che la Rai è costretta a smentire a metà serata. Ecco il meglio e il peggio della puntata di giovedì 10 febbraio.

LA LEZIONE DI GRIGNANI A BLANCO

Un piccolo imprevisto arriva con l’esibizione di Gianluca Grignani, che a metà esibizione stoppa l’orchestra per un problema di audio. «Ho chiesto al fonico di abbassare il volume e adesso non mi sento. L'ho imparata a 50 anni questa cosa: a 20 anni non avrei saputo farlo», dice tra gli applausi. Il riferimento a Blanco, che due sere fa ha smontato mezzo palco con una scena dimenticabilissima, è chiaro. A proposito di Grignani, può piacere o meno, ma in un mondo di fintissima perfezione almeno lui non ha paura di mostrare la sua fragilità. VOTO: 7

LA FAKE NEWS SULL’ACQUA “GATE”

«Due big hanno litigato dietro le quinte e sono volati bicchieri d’acqua addosso a qualcuno». È bastato questo incipit – lanciato attraverso un paio di stories su Instagram – per innescare un gossip diventato in un manciate di ore un racconto parallelo montato con un clamoroso “effetto valanga” sui social. La rissa dietro le quinte è un grande classico festivaliero, un po’ lucherinata un po’ vecchie ruggini tra dive. In questo caso, quelle coinvolte sarebbero state Madame e Anna Oxa. Tutto falso però. Il caso esplode a tal punto che la Rai è costretta a smentire tutto: «Coletta e la Oxa sono in camerino». Surreale. VOTO: 3


AMA-MORANDI LA COPPIA DI FATTO

Amadeus mette il turbo per portare a casa una serata super affollata e lo fa con l'ormai consueta abilità e tanto mestiere. E Gianni Morandi gli sta dietro, con l’aria del gatto sornione. Canta, presenta, duetta, porta fiori, si mette a disposizione dello spettacolo. Come sempre generoso, lo zio d’Italia. VOTO: 8

IL MONOLOGO DI PAOLA EGONU

Che tassa i monologhi all’Ariston. Soprattutto se hanno il sapore del compitino un po' retorico e poco appassionante. «Non sono qui a dare lezioni di vita», premette Paola Egonu, che in mattina si era lasciata sfuggire in conferenza stampa un “l’Italia è un paese razzista”, innescando polemiche varie (anche politiche). In diretta ripercorre la sua storia di donna e di atleta e conclude con una dichiarazione d'amore al suo paese: «Amo l’Italia, vesto con orgoglio quella maglia azzurra che per me è la più bella del mondo e ho un profondo senso di responsabilità nei confronti di questo Paese in cui ripongo tutte le mie speranze di domani», dice. L'intenzione c'era, il contenuto (scritto come un temino), meno. Molto meglio quando “presenta”: sorridente, spigliata, elegante in Armani. VOTO: 4


I MÅNESKIN SPETTINANO L’ARISTON

I Måneskin sono tornati lì dove tutto è cominciato, l’Ariston. E lo hanno spettinato per bene con la complicità di Tom Morello e i loro successi. Damiano e Victoria giocano a rubarsi la scena, un palleggio da vero show. Ed è un trionfo, con l’Ariston in piedi. Altro che le platee inamidate di qualche anno fa, coi signori annoiati e sbadiglianti inquadrati dall'indimenticato regista Paolo Beldì e le signore in pelliccia che non applaudivano neppure sotto tortura. Oggi è tutto un altro mondo. E non solo perché la Parietti non è più in prima fila. VOTO: 8


LA STANDING OVATION A MENGONI

Un Ariston particolarmente generoso, applaude a scena aperta Anna Oxa - che, piaccia o meno la canzone, resta una delle grandi personalità di questa edizione - e tributa una standing ovation a Marco Mengoni che sa di ipoteca sulla vittoria. Per la serie: "non succede, ma se succede". VOTO: 7

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Francesco Canino