‘Stalin + Bianca’ di Iacopo Barison, un debutto convincente
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‘Stalin + Bianca’ di Iacopo Barison, un debutto convincente

L’editrice di fumetti Tunué si apre alla narrativa con l'esordio del giovanissimo scrittore

Darsi alla pubblicazione di romanzi è un azzardo, un rischio notevole, soprattutto in un paese come l’Italia, dove, citando un noto modo dire, sembra che ci sia più gente che scrive di quella che legge. Eppure c’è chi ancora è pronto a scommetterci, come Tunué, casa editrice specializzata in fumetti e graphic novel, la quale è in procinto di varare la sua nuova collana di narrativa; la presentazione ufficiale sarà questo fine settimana al Salone del Libro di Torino.

Il neonato catalogo, che si affiancherà a quello già ben nutrito di storie illustrate, esordirà con i titoli di due giovanissimi scrittori: Dettato di Sergio Peter e Stalin + Bianca di Iacopo Barison. Abbiamo avuto modo di leggere quest'ultimo in anteprima, trovandolo particolarmente interessante.

Il protagonista è un ragazzo appena diciottenne soprannominato Stalin, a causa degli enormi baffi che porta. Vive in periferia e ha alcuni grossi problemi con la gestione della rabbia e nei rapporti sociali. Suoi unici compagni sono un anziano signore depresso, Jean, che sembra solo sfruttarlo, e la sua amica Bianca, una ragazza cieca verso la quale Stalin nutre un sentimento che va forse oltre la semplice amicizia.

Convinto di aver ucciso il patrigno durante una lite, Stalin fugge con Bianca, iniziando un viaggio che si trasforma presto in un percorso non solo geografico ma anche personale verso l’età adulta. Lo sfondo è un Paese che appare in rovina, nero e senza orizzonti.

Il giovane Iacopo Barison, classe 1988, attraverso la sua narrazione disegna immagini e situazioni che sembrano apparire velocemente, come i pensieri. Usa molto i dialoghi, e lo fa in modo efficace, essendo capace con questi di portare avanti il racconto oltre che di contestualizzare la trama. Stalin, inoltre, è un personaggio riuscito e convicente. Ricorda un moderno Holden Caulfield, una figura in divenire, certamente complessa e per questo forse più intrigante, verso il quale è facile provare allo stesso tempo affetto e insofferenza.

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Andrea Bressa