La Serie A entra nella storia e diventa il primo campionato europeo con un match ufficiale trasferito all’estero. La sfida tra Milan e Como, sfrattata da San Siro a causa delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina, si disputerà a Perth in Australia l’8 febbraio 2026. Quando tutto sembrava compromesso e il progetto avviato al fallimento, peraltro preceduto dallo stop all’analoga iniziativa della Liga spagnola per Villarreal-Barcellona a Miami, ecco il colpo di scena.
L’annuncio lo ha dato il presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli, dall’Arabia Saudita raccontando le ultime ore: “L’incontro con Infantino è stato molto cordiale. Avevamo una serie di dubbi sulle condizioni poste per giocare la partita a Perth. Soprattutto ci è stato imposto di avere arbitri stranieri, mentre noi abbiamo una grande fiducia nei nostri direttori di gara. Abbiamo parlato con Collina che ci ha dato ampie garanzie sulla qualità di questi arbitri. Ha in mente uno o più direttori di gara di altissimo livello. Noi accetteremo questa condizione, poi ci sono altre cose da mettere a posto”.
Il pressing del Milan, insomma, ha fatto centro. Il club rossonero si era dimostrato estremamente sensibile da subito all’ipotesi di esportare il match in Australia dove negli ultimi anni ha già svolto attività di tournée. L’occasione della cerimonia inaugurale dei Giochi era troppo ghiotta per non essere colta e il dossier aveva ottenuto il via libera, seppure con molti distinguo, da parte della Lega Serie A, della Federcalcio e della Uefa.
Tutto si era arenato davanti alle condizioni poste dalla AFC, la confederazione asiatica: vincoli sulla possibilità di promuovere la sfida come ufficiale della Serie A e sull’utilizzo di arbitri asiatici. In un primo tempo tutto pareva destinato a fermarsi, poi l’accelerazione che mette in moto la macchina organizzativa. La trasferta in terra Australiana varrà circa 12 milioni di euro di cui una parte (3-4 milioni) destinata alle spese organizzative. Il resto sarà suddiviso tra Milan e Como con un gettone anche per gli altri club del massimo campionato che hanno dato il loro ok all’esperimento.