La trasferta in terra australiana di Milan e Como rischia di restare solo un progetto sulla carta. A due mesi dall’ipotetica data della prima volta di un match di campionato giocato all’estero (8 febbraio 2026), il processo che deve portare al viaggio dall’altra parte del mondo i due club rischia di finire su un binario morto.
Tecnicamente manca soltanto il via libera della Fifa dopo quelli, spesso non convinti, di Figc e Uefa. Nella realtà l’ok della AFC (la confederazione asiatica) e della federcalcio australiana contengono una serie di vincoli che rendono di fatto inutile e impossibile la trasferta di Milan e Como.
Tra le prescrizioni per autorizzare il match, infatti, c’è l’obbligo di utilizzare arbitro e collaboratori asiatici e non designati dalla CAN del designatore Rocchi; una clausola difficilmente accettabile per non compromettere l’integrità del campionato. A questo si aggiunge il divieto di pubblicizzare l’evento come Serie A, facendo cadere l’ipotetico interesse dei due club e della Lega Serie A di esportare il prodotto altrove sperando di creare una rete di potenziali investitori.
Anche se non è detta l’ultima parola, mancando la pronuncia della FIFA, è evidente che la macchina organizzativa rischia di fermarsi sul più bello e con poco tempo per trovare un piano alternativo. Non dovesse riuscire nel progetto di emigrare in Australia, infatti, il Milan dovrebbe nelle prossime settimane reperire uno stadio libero per quel weekend in cui San Siro sarà impegnato per la cerimonia inaugurale dei giochi olimpici di Milano Cortina. Impresa non impossibile, ma certamente non semplice a così poco tempo dalla data della partita. L’alternativa è far scivolare il match a metà febbraio in una delle date occupate dai playoff di Champions League cui non prendono parte né lariani né rossoneri.
Già la Liga spagnola aveva dovuto abortire il progetto di portare a Miami il match tra Villarreal e Barcellona a causa delle proteste dell’associazione calciatori e dei tifosi. Alla fine erano stati gli organizzatori statunitensi a staccare la spina Rinunciando a proseguire nell’organizzazione dell’evento. Ora potrebbe essere il turno di Milan e Como, non senza ricadute in termini di immagini.
