Ci sarà finalmente una Ferrari all’altezza di Red Bull e Mc Laren con le nuove regole della Formula 1 per il 2026? E’ quello che si chiedono i tifosi della Ferrari che sperano finalmente di rivedere una macchina di Maranello trionfare in un gran premio dopo l’astinenza di un anno. Il 2025 si è chiuso con uno zero nella casella delle vittorie che è quasi imbarazzante per Maranello, dai test di gennaio sarà tutto diverso perchè cambiano i regolamenti e la Formula 1 sarà rivoluzionata.
Le novità
. La differenza più evidente tra le nuove monoposto e quelle che hanno animato le piste della categoria regina del motorismo fino al gran finale del 7 dicembre è il fatto che saranno più piccole e più leggere. Le nuove vetture avranno un passo ridotto di 200 millimetri, una larghezza complessiva ridotta di 100 millimetri e un fondo più stretto di 150 millimetri. La ragione principale di queste modifiche è, chiaramente, ridurre il peso minimo, che calerà di 30 chili: questo aiuterà molto a rendere le monoposto più agili e reattive, facilitando non poco i sorpassi.
Gomme più strette
Novità anche per le gomme, anche se le ruote resteranno a 18 pollici: meno 25 millimetri le anteriori, meno 30 millimetri le posteriori. La scelta, che ha causato qualche grattacapo alla Pirelli, è motivata dalla volontà di ridurre la resistenza aerodinamica e il peso delle vetture ma, sicuramente, il grip ne soffrirà molto. Ma la parte che verrà colpita di più è l’aerodinamica: le nuove vetture 2026 vedranno un taglio significativo al carico complessivo, che dovrebbe calare dal 15 al 30% a seconda delle condizioni della pista. L’obiettivo è stato ottenuto con il divieto dei tunnel sul fondo delle monoposto che creavano un effetto suolo importante ma anche problemi, come si è visto con la squalifica delle McLaren in Qatar. Il cambiamento più importante è quello relativo all’abolizione del cosiddetto Drs , l’ala mobile che rendeva fin troppo facile superare gli avversari in rettilineo. Nella prossima stagione al suo posto ci sarà l’Active Aero, l’aerodinamica attiva: le ali anteriori e posteriori rimarranno mobili ma potranno consentire ai piloti di scegliere tra configurazioni ad alto e basso carico, alternando maggior aderenza a maggior velocità di punta.
I piloti conteranno di più
Il motore rimarrà ibrido ma con una ripartizione del 50% tra termico ed elettrico: la vera novità sarà proprio nella parte elettrica, dove si è scelto di semplificare l’architettura dei motori. Il sistema di recupero dell’energia a partire dai gas di scarico della turbina, chiamato Mgu-H, è stato eliminato mentre la potenza del sistema legato alla frenata, l’Mgu-K, avrà un aumento di potenza importante, passando da 120 kW a ben 350 kW. Considerato l’impatto enorme che avrà sull’accelerazione e la velocità di punta delle vetture, gestire al meglio le batterie, scegliendo bene quando e dove usare la potenza, sarà fondamentale, riportando l’attenzione sulle capacità dei piloti. Se i motori a combustione interna useranno carburanti sostenibili di nuova generazione, i cosiddetti eFuel, la strategia di gara potrebbe essere la componente chiave. Insomma sarà sempre più preponderante la strategia di gara scelta dai piloti insieme al team al muretto
