Home » Tempo Libero » I Legnanesi omaggiano il Manzoni

I Legnanesi omaggiano il Manzoni

I Legnanesi omaggiano il Manzoni

La Teresa, Il Giovanni e la Mabilia portano a teatro uno spettacolo moderno, rimanendo fedeli alla loro inconfondibile tradizione

Dopo lo strepitoso successo di “Ricordati il Bonsai” dello scorso anno, con 156 date e oltre 160.000 persone portate a teatro, i Legnanesi tornano in scena, questa volta per omaggiare il Manzoni. Sia il Manzoni inteso come “Teatro Manzoni”, rendendolo protagonista della commedia, sia Alessandro Manzoni, quel “Lisander” al cui capolavoro si sono ispirati per creare un connubio di divertimento, risate (quelli, con loro, non mancano mai) e un tocco di modernità.

Dall’8 gennaio al 22 febbraio, con ben 44 date, Antonio Provasio (la Teresa), Enrico Dalceri (la Mabilia) e Italo Giglioli (il Giovanni) intratterranno il pubblico milanese con lo spettacolo “I Promossi Sposi”,di Mitia Del Brocco.
La trama è presto spiegata: non si trova più il certificato di matrimonio della Teresa e del Giovanni. Il Giovanni sarà disperato, la Teresa si sentirà liberata, la Mabilia cercherà di prendere in mano la situazione.

L’entrata in scena di un personaggio particolare, un santone indiano, estrapolerà l’essenza dei protagonisti che prenderanno le sembianze di Renzo, Lucia, Don Abbondio, Don Rodrigo (che farà perdere totalmente la testa alla Teresa) e la Monaca di Monza (incarnata dalla Mabilia). Un viaggio teatrale tra malintesi, imprevisti e battute, in perfetto stile Legnanesi, arricchito dalla visione più moderna di Mitia Del Brocco (la Mabilia accenderà la fiaccola delle Olimpiadi Milano-Cortina), e dove troverà ancora spazio l’amore tra la Teresa e il Giovanni.

Nella prima parte, invece, ci sarà sempre il cortile, “perché chi viene a vedere i Legnanesi vuole vedere il cortile –  racconta Antonio Provasio – perché è da lì che arriviamo”. “Il cortile è la nostra storia, la nostra cultura e la nostra tradizione. È incredibile e bellissimo: quando la gente lo vede, si crea una sinergia che fa crollare la quarta barriera tra il pubblico e noi artisti. Il pubblico è nel cortile insieme a noi.”

Antonio, Enrico e Italo non si limitano a vestire i panni dei personaggi che interpretano: loro diventano davvero “La Teresa”, “La Mabilia” e  “Il Giovanni”; come una sorta di strano incantesimo, non sono sul palcoscenico, ma in quel cortile che li fa sentire naturalmente a casa. Un incantesimo che colpisce solo i bravissimi attori, e una meravigliosa sensazione che solo il teatro è capace di regalare.

© Riproduzione Riservata