Chi pensava che Antonio Conte avesse chiesto ai suoi di lasciare pronte le valigie in albergo, augurandosi un rapido ritorno in Italia, sarà rimasto deluso. A strappare il pass per la finale della Supercoppa italiana – in attesa della sfidante che uscirà dalla sfida tra Bologna e Inter – è stato il Napoli che ha maltrattato il Milan nello stadio di Cristiano Ronaldo riscattando in un colpo solo sia la pessima fama di chi preferisce uscire, se non si tratta di campionato, che le dolorose sconfitte dell’ultima settimana.
Napoli, è tornata una buona condizione fisica?
Vittoria bella e netta, quella dei partenopei. E’ come se trasferirsi in Arabia Saudita abbia fatto dimenticare ai ragazzi di Conte tutti gli acciacchi di questo inverno di tanti infortuni e poche rotazioni. Ha deciso la maggiore qualità messa in campo, la fame di prendersi la finale e anche un’insospettabile intensità agonistica. Certo, la serata negativa di Maignan ha dato una mano: impreciso in occasione del vantaggio di Neres e non sufficientemente reattivo nel raddoppio di Hojlund.
Al netto dell’aiutino inatteso del portierone francese, però, il Napoli si è meritato in tutto e per tutto la vittoria ed arriva con un pieno di convinzione nella finale di lunedì. E’ la risposta che i tifosi partenopei si aspettavano e che lo stesso Conte chiedeva a un gruppo messo sotto sia sul piano fisico che su quello tattico sia a Lisbona che a Udine. Riscatto pieno.
Milan, sfuma anche il secondo obiettivo stagionale
Il Milan, invece, ha deluso e non poco. Allegri aveva scelto la strada del turn over ragionato risparmiando qualche fatica a Modric, forse pensando di poterlo scatenare in un possibile derby riedizione del gennaio scorso. In generale i rossoneri hanno sprecato nella prima parte, quando si sono costruiti le chance per dare un senso diverso alla partita, e si sono consegnati una volta incassato lo svantaggio.
Dopo il ko di Coppa Italia contro la Lazio sfuma, insomma, il secondo obiettivo stagionale. Resta il campionato che è il core business della stagione milanista, tutta proiettata alla conquista di un posto nella prossima Champions League. Perdere contro il Napoli non è un fallimento, ma fa comunque suonare un piccolo campanello d’allarme per una squadra che si era abituata a vincere sempre (o quasi) i confronti diretti. A Riyad non è stato sufficiente replicare il solito copione.
