A quasi due giorni dai colloqui tra la delegazione russa e quella americana, svoltisi questo martedì al Cremlino alla presenza di Vladimir Putin, nella notte il Presidente americano Donald Trump ha commentato per la prima volta il nuovo sforzo diplomatico iniziato da Washinton, volto a mettere fine alla guerra che da quasi quattro anno devasta l’Ucraina.
Le parole di Trump
Dopo essere stato aggiornato sui colloqui dall’inviato speciale Steve Witkoff e dal suo genero Jared Kushner, Trump ha dichiarato ieri dallo Studio Ovale che secondo i suoi negoziatori il Presidente russo «vorrebbe porre fine alla guerra».
O almeno «questa era la loro impressione… Avevano la forte sensazione che volesse raggiungere un accordo». In merito all’andamento dei colloqui, Trump ha riferito che i negoziatori americani «hanno avuto un incontro abbastanza positivo con il presidente Putin. Lo scopriremo presto».
Nonostante la sostanziale mancanza di un accordo, il faccia a faccia di quasi cinque ore al Cremlino è stato comunque ritenuto tempo ben speso, come più volte ribadito da Trump.
«Il presidente Putin ha avuto ieri un incontro molto positivo con Jared Kushner e Steve Witkoff. Quali sono stati i risultati di tale incontro? Non posso dirvelo, perché per ballare il tango ci vogliono due persone».
Stilettata a Zelensky
Sempre dallo Studio Ovale, Trump ha voluto ricordare ai reporter presenti l’incontro con Volodymyr Zelensky del 28 febbraio di quest’anno, quello sfociato in un litigio in diretta mondiale tra lui, il vicepresidente JD Vance e il Presidente ucraino.
«Sapete, quando ero in quest’ufficio gli dissi ‘non hai le carte’ [negoziali, ndr], quello era il momento di trovare un accordo, sarebbe stato un momento molto migliore, ma loro [gli ucraini, ndr] nella loro saggezza, hanno deciso di non farlo».
Un chiaro errore per Trump, perché adesso gli ucraini «hanno molte cose contro di loro».
Parla anche Putin
In mattinata anche il Presidente russo ha rotto il silenzio in merito ai negoziati svoltisi martedì sera, lo ha fatto in un’intervista rilasciata al quotidiano India Today (nel pomeriggio Putin inizierà la sua visita a Nuova Delhi).
L’incontro con gli inviati statunitensi Steve Witkoff e Jared Kushner al Cremlino è stato definito «molto utile». La durata è stata di «cinque ore», poiché «ogni punto doveva essere discusso in dettaglio».
Le proposte presentate dagli inviati americani, a detta del Presidente russo, si basano sugli accordi raggiunti durante il vertice Russia-USA in Alaska, «ciò che i nostri colleghi statunitensi ci hanno presentato si basava in un modo o nell’altro sugli accordi raggiunti durante il mio incontro con il presidente Trump in Alaska, poiché abbiamo discusso questi temi durante la riunione ad Anchorage».
Putin ha comunque sottolineato che, sebbene il presidente americano stia sinceramente cercando di trovare una soluzione consensuale al problema ucraino, questa «non è un’impresa facile».
Infine, il Presidente russo ha voluto ribadire la non negoziabilità del ritiro ucraino dal Donbass, «il succo è questo, o liberiamo questi territori con la forza, oppure le truppe ucraine lasceranno questi territori e smetteranno di combattere lì». Su questo punto le posizioni tra Kiev e Mosca appaiono assolutamente inconciliabili.
A Miami nuovo round di colloqui Usa-Ucraina
Il rinnovato vigore dei processi negoziali sembra essere confermato dall’incontro, in programma a Miami per la giornata di oggi, tra i negoziatori americani e la delegazione ucraina.
Il Presidente ucraino ha fatto sapere che la delegazione sarà guidata da «Rustem Umerov e Andrii Hnatov», rispettivamente segretario del Consiglio di sicurezza nazionale e Capo di Stato maggiore delle Forze armate, i quali «proseguiranno le discussioni con gli inviati del presidente Trump».
«Nei prossimi giorni – ha continuato il Presidente ucraino – ci aspettiamo notizie su tali incontri, contatti e colloqui. Una pace dignitosa è possibile solo se si tiene conto degli interessi dell’Ucraina».