Leone XIV prende sempre più le distanze da Francesco. Un apposito chirografo del Papa, firmato già il 29 settembre ma diffuso solo il 4 dicembre, ha decretato l’abrogazione della Commissione per le donazioni alla Santa Sede. Quest’ultima era l’organismo istituito per incentivare i contributi di fedeli, Conferenze Episcopali e altri potenziali benefattori, ed era stata istituita da Bergoglio l’11 febbraio scorso – una delle ultime decisioni dell’ex Pontefice prima di essere ricoverato al Policlinico Gemelli. Naturalmente, tutti i membri della Commissione hanno cessato il loro incarico.
Il contenuto del provvedimento
Il documento introduce subito la questione delle donazioni al Vaticano, che rappresentano da sempre una delle principali forme di sostegno alle attività caritative e pastorali della Chiesa: “Sarà istituito un gruppo di lavoro per formulare proposte relative alla questione generale del fundraising per la Santa Sede, insieme alla definizione di una struttura appropriata. Il Consiglio per l’Economia proporrà i nominativi dei componenti di detto gruppo che saranno sottoposti al Romano Pontefice tramite la Segreteria di Stato”.
Nella premessa, si aggiunge che “la questione delle donazioni e del fundraising per la Santa Sede rappresenta un importante aspetto” del vincolo di unità e carità “tra le Chiese particolari e la Sede Apostolica, in particolare dal punto di vista dell’effettivo esercizio del ministero petrino”. Il nuovo gruppo di lavoro nasce dunque con l’intento di costruire un modello più stabile, più snello e soprattutto integrato con le linee strategiche del nuovo Papa.
Cosa c’è alla base della decisione
Nel chirografo, Leone XIV stabilisce inoltre che “il Consiglio per l’Economia, al quale compete la vigilanza sulle strutture e le attività amministrative e finanziarie della Santa Sede, ha dedicato particolare attenzione allo studio di suddetta questione, esaminandola nuovamente e consultando esperti del settore. In seguito, nel valutare positivamente i primi passi recentemente compiuti, il Consiglio ha formulato alcune raccomandazioni finalizzate a rimodulare l’attuale struttura istituzionale preposta alla gestione dell’ambito”.
La spaccatura con Bergoglio
L’abolizione della Commissione voluta da Francesco si inserisce all’interno di una fase di assestamento del nuovo pontificato. Leone XIV, pur non rinnegando del tutto l’impianto riformatore dell’ex Papa, sta progressivamente definendo una propria impronta amministrativa. La scelta di smantellare la struttura istituita da Bergoglio appare dunque non solo tecnica, ma anche simbolica: una ridefinizione delle priorità, dei metodi e dei canali attraverso cui la Santa Sede intende dialogare con i benefattori.
La scelta del nuovo Pontefice apre dunque una nuova fase nella gestione delle risorse economiche della Santa Sede. I prossimi mesi saranno decisivi per capire quale forma assumerà il nuovo organismo, quali competenze avrà e quale sarà la strategia adottata per rafforzare il rapporto tra Roma e i fedeli nel mondo. Un passaggio delicato, che potrebbe contribuire a ridisegnare il volto della Chiesa dei prossimi anni.
