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Droni misteriosi sui sommergibili nucleari francesi

Droni misteriosi sui sommergibili nucleari francesi

Un altro episodio, per ora senza prove, di “Al drone! Al drone!”, questa volta sulla base della Marine di “Isola Lunga”, in Bretagna. Si indaga per capire chi, con che cosa e perché abbia sorvolato il sito militare.

La Marina militare francese avrebbe aperto il fuoco contro alcuni droni, pare cinque, rilevati giovedì sera sopra un sito militare altamente sensibile che ospita sottomarini nucleari. Lo riporta l’agenzia di stampa Agence France-Presse (Afp). La base teatro di questo evento è quella di Île Longue, in Bretagna, nell’estrema Francia occidentale, sito nel quale sono presenti anche unità sottomarine di classe Le Triomphant dotate di missili balistici e nucleari. L’origine della notizia sarebbe la gendarmeria francese che ha anche dichiarato la reazione da parte delle forze di protezione della Marina francese incaricate di proteggere la base, le quali avrebbero aperto il fuoco. Tra questi i fucilieri del reparto di Fanteria della Marina De Morsier.

Droni misteriosi sui sommergibili nucleari francesi

Un episodio dalle dinamiche incerte

La vicenda è però poco chiara: non si sa né di quale tipo di droni si sia trattato, né è chiaro se uno, oppure più esemplari di questi, siano stati abbattuti. Dunque non si sa se si tratti di piccoli quadricotteri commerciali azionati per provocazione, oppure di tipi ben più seri usati per effettuare riprese di una zona preclusa ai non militari. Sarebbe però il secondo avvistamento da sabato 27 novembre, quando le sagome dei droni erano apparse nelle vicinanze della base, ma senza sorvolare l’area protetta, e il terzo evento dal 2021.

La psicosi europea dei droni

Di certo c’è che in Europa è ormai psicosi drone: dal centro italiano di Ispra agli aeroporti londinesi, dal Belgio alla Germania, dalla Danimarca alla Norvegia, si moltiplicano gli episodi di avvistamento, dei quali però soltanto in Polonia ci sono delle prove concrete. E anche in quel caso, non si è capito se a lanciarli siano stati gli ucraini, i russi oppure chissà chi altro. Le autorità francesi non hanno ancora commentato ufficialmente la presunta origine dei droni, ma è evidente che sia necessario porsi qualche domanda. Per esempio, perché mai i russi debbano ricorrere a un mezzo comunque così vulnerabile e facilmente avvistabile quando dispongono di satelliti in grado d’effettuare riprese molto dettagliate.

E ancora: che scopo potrebbe avere un atto del genere oltre a spiare maldestramente un sito militare con mezzi che presentano forti limitazioni in caso di pioggia, vento e cattiva visibilità. Potrebbe facilmente trattarsi dell’attività di qualche sciagurato bontempone o opera di mitomani, stante che la base è stata oggetto di contestazioni negli ultimi anni poiché ritenuta dannosa per gli aspetti naturalistici della rada di Brest nonostante l’installazione sia considerata tra le più importanti per la deterrenza nucleare francese.

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