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Garlasco e la pistola fumante: il DNA su Chiara Poggi non è di Andrea Sempio (secondo la difesa)

Garlasco e la pistola fumante: il DNA su Chiara Poggi non è di Andrea Sempio (secondo la difesa)

Durante una riunione a Roma, la difesa di Andrea Sempio ha definito la strategia per l’udienza del 18 dicembre, che concluderà l’incidente probatorio sul delitto di Chiara Poggi. La contestazione principale dei legali verterà sulle analisi del DNA della perizia Albani, e sosterrà anche la validità dell’alibi del 37enne, basato sullo scontrino di Vigevano.

Andrea Sempio non parla più e lascia la parola agli avvocati. Durante una riunione a Roma, il suo team legale formato da Angela Taccia e Liborio Cataliotti, insieme al consulente Armando Palmegiani, ha definito la strategia per l’udienza decisiva del 18 dicembre 2025 che concluderà l’incidente probatorio sul delitto di Garlasco. Il confronto tra le parti ruoterà intorno alle analisi genetiche condotte dalla perizia super partes di Denise Albani, che ha individuato tracce di cromosoma Y riconducibili alla linea paterna di Sempio sulle unghie di Chiara Poggi uccisa nel 2007. Senza però dimenticare l’analisi dell’impronta 33 e i controesami delle misurazioni antropometriche, i rilevamenti del corpo dell’indagato da confrontare con le lesioni sulla vittima e i risultati della BPA.

Garlasco e la pistola fumante: il DNA su Chiara Poggi non è di Andrea Sempio (secondo la difesa)

Il nodo del DNA e l’alibi

Riguardo allo scontrino di Vigevano, l’alibi che si è rivelato una fotocopia, Taccia ha ribadito che «l’ha preso Andrea Sempio, non è stato dato da un’altra persona. Non vedo come possa essere così importante questo benedetto scontrino», chiarendo che «se non collocano Andrea Sempio sulla scena del crimine, tutto il resto ha veramente poco valore». La linea della difesa si concentrerà invece sulla questione del DNA con l’obiezione principale che riguarda l’impossibilità di identificare un individuo specifico: «non consente di addivenire a un esito di identificazione di un singolo soggetto». Come evidenziato dalla stessa perizia Albani nella relazione di 93 pagine, il materiale biologico trovato è riconducibile alla linea paterna di Sempio, ma, secondo la difesa, potrebbe appartenere a qualsiasi maschio che condivida la stessa firma genetica, anche non imparentato direttamente.

La pistola fumante

La coppia di legali non richiederà però nuove analisi su queste tracce e limiterà la contestazione alla validità giuridica e scientifica dei risultati già ottenuti, evidenziando le «rilevanti criticità» e l’impossibilità di stabilire con rigore scientifico se il materiale genetico si trovasse sopra o sotto le unghie di Chiara Poggi. «Perché oggi tutti dicono che non è la pistola fumante: per me è una pistola d’acqua», ha precisato l’avvocato Cataliotti, «invece, prima del responso veniva venduta come la pistola fumante».

Gli avvocati hanno parlato, ma Sempio non ha rilasciato dichiarazioni all’uscita della riunione, mantenendo quel riserbo che continua da diverse settimane, dalla fuga di notizie sui risultati della perizia Albani.

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