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La guerra delle petroliere tra Trump e Maduro. Ecco cosa sta succedendo tra sequestri, sanzioni e sfida globale

La guerra delle petroliere tra Trump e Maduro. Ecco cosa sta succedendo tra sequestri, sanzioni e sfida globale

Dopo il sequestro di una petroliera, l’amministrazione Trump ha imposto nuove sanzioni al regime di Caracas. L’obiettivo? Colpire il narcotraffico e arginare l’influenza di Pechino

Washington e Caracas sono sempre più ai ferri corti. Mercoledì, gli Stati Uniti hanno sequestrato una petroliera sotto sanzioni al largo della costa venezuelana. “Abbiamo appena sequestrato una petroliera sulla costa del Venezuela, una petroliera enorme, molto grande, la più grande di sempre, in realtà, e stanno succedendo altre cose”, ha dichiarato Donald Trump, che ha anche invocato le dimissioni di Nicolas Maduro.

Giovedì, l’amministrazione americana ha inoltre confermato di essere intenzionata a trattenere il petrolio sequestrato. “La nave arriverà in un porto statunitense e gli Stati Uniti intendono sequestrare il petrolio. Tuttavia, esiste una procedura legale per il sequestro di quel petrolio, e tale procedura verrà seguita”, ha affermato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, che ha anche escluso che Trump stia puntando a una guerra contro Caracas. “Una guerra prolungata non è sicuramente qualcosa che interessa a questo presidente”, ha detto, “È stato molto chiaro su questo. Vuole la pace. Vuole anche vedere la fine del traffico di droga illegale negli Stati Uniti, che miete vittime in tutto il Paese”.

Sempre giovedì, l’amministrazione americana ha imposto nuove sanzioni ad alcuni parenti di Maduro e a sei petroliere venezuelane: navi che, secondo il Dipartimento del Tesoro di Washington, “hanno adottato pratiche di trasporto ingannevoli e pericolose e che continuano a fornire risorse finanziarie che alimentano il corrotto regime narco-terroristico di Maduro”. Non solo. Sempre giovedì, Reuters ha rivelato che gli Usa si starebbero preparando a sequestrare altre petroliere venezuelane.

Insomma, la pressione di Trump sul regime di Caracas sta aumentando. Nelle scorse settimane, Washington ha schierato alcune navi da guerra al largo del Venezuela. Inoltre, da settembre, ha avviato una serie di attacchi militari contro imbarcazioni accusate di trasportare droga ai danni degli Stati Uniti. E proprio il narcotraffico è principalmente alla base delle attuali tensioni tra Washington e Caracas: narcotraffico in cui, secondo l’amministrazione Trump, Maduro risulterebbe pesantemente coinvolto. Ciò detto, il nodo è più ampio. E chiama in causa sia questioni di natura energetica che geopolitica.

Come dimostrato dalla strategia di sicurezza nazionale recentemente pubblicata dalla Casa Bianca, Trump è intenzionato a portare avanti una riedizione aggiornata della Dottrina Monroe: il suo obiettivo è, in altre parole, quello di rafforzare l’influenza statunitense sull’Emisfero occidentale, arginando la concorrenza economico-politica di Pechino. Sotto questo aspetto, non è affatto un mistero che il regime di Maduro risulti uno dei principali punti di riferimento della Cina in America Latina. Ricordiamo anche che la Repubblica popolare è il maggiore acquirente di petrolio venezuelano. È quindi anche all’interno di questa cornice che vanno inserite le crescenti fibrillazioni tra Washington e Caracas.

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