Portogallo, semifinale senza mai vincere. E nasce la stella Sanches
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Portogallo, semifinale senza mai vincere. E nasce la stella Sanches

Euro 2016, Ronaldo avanti anche deludendo: battuta la Polonia ai rigori. Ma i lusitani possono sognare Parigi

La firma ce l'ha messa Ricardo Quaresma, come contro la Croazia. Ma la notte della qualificazione del Portogallo alle semifinali dell'Europeo, quinta volta nella storia della nazionale lusitana, sarà ricordata anche come la notte di Renato Sanches. L'uomo da 45 milioni di euro più bonus, il prezzo già pagato dal Bayern Monaco per portarlo alla corte di Ancelotti, ha incantato tutti e trascinato i suoi oltre l'ostacolo Polonia.

Un vero campione potenziale, uno dei migliori prospetti visti sin qui in Francia in un torneo che non sta esaltando per qualità, ma che sta tenendo tutti incollati alle partite per equilibrio ed emozioni. Renato Sanches è l'uomo in più del Portogallo. Classe 1997, sta oscurando anche Cristiano Ronaldo che ha vissuto l'ennesima serata un po' così del suo Europeo: errori sotto porta, poco movimento e tanta tensione. Ma va in semifinale e la sua stagione perfetta continua.

Polonia rimontata e battuta ai rigori

E dire che le cose si erano messe al meglio per la Polonia, passata dopo 100 secondi esatti grazie alla prima rete europea di Lewandowski. Piano partita di Santos saltato per aria a portoghesi in balia dei polacchi per tutta la prima parte fase del confronto. Se l'idea era quella di imitare la sfida contro la Croazia, bloccata fino all'esplosione del giovane Sanches, meglio pensare immediatamente un piano B.

La soluzione l'ha regalata proprio il classe '97 che assomiglia a Seedorf per come tocca il pallone e gioca a testa alta, ma con la cattiveria di Davids e le accelerazioni di un centometrista. Un prodotto quasi perfetto del calcio del Duemila. Il suo sinistro ha battuto Fabianski e rimesso in linea di galleggiamento il Portogallo, ma a colpire è stata la quantità di palloni giocati e la personalità di un diciannovenne per nulla intimorito per la platea e per il momento.

Ronaldo e il festival del liscio

Il leader atteso del Potogallo, invece, ha steccato e non è la prima volta in questo Europeo. Ronaldo ha giocato una partita largamente insufficiente, con almeno tre errori da matita rossa sotto porta (un liscio memorabile e una deviazione pasticciata a un metro dalla linea), poco movimento e impatto zero sulla gara. Non sta bene fisicamente e si vede. Fin qui è stato decisivo solo con la doppietta contro l'Ungheria valsa la qualificazione per il rotto della cuffia, ma le prove contro Islanda, Austria e ora Polonia gli valgono al massimo la seconda fila.

Il record di Platini (9 gol nei vari Europei giocati) rimane a portata di CR7, che potrebbe tornare a casa dalla Francia con in tasca il Pallone d'Oro 2017 e completare la doppietta con la Champions League. In un torneo così equilibrato, basta che si accenda d'ora in poi per fare la differenza. I portoghesi hanno l'abbonamento alle semifinali, ottenute per la quinta volta, ma ora devono spostare in là il confine della storia.

Il record di una squadra che non ha mai vinto

Di sicuro l'Europeo di Ronaldo e compagni sta battendo un record particolare. Il Portogallo non ha mai vinto una partita entro i tempi regolamentari: 5 pareggi su 5 sfide. E solo contro la Croazia è riuscita a uscire dal campo con il successo in tasca, seppure nei tempi supplementari. Segno che la fortuna sta con Santos e i suoi. Senza Ronaldo e detto di Sanches, è il grande momento di Quaresma e Nani, due vecchietti (almeno di carriera) che stanno vivendo una seconda giovinezza.

Nota a margine per Andrè Gomes, l'uomo da 40 milioni (richiesti) che la Juve sta corteggiando per strapparlo al Valencia e portarlo a Torino e costruire intorno a lui il centrocampo che deve dare l'assalto alla Champions: Sanches lo sta progressivamente soppiantando. Contro la Polonia non era a disposizione di Santos, ma anche da lui si deve attendere di più.

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Giovanni Capuano