La rinascita di Cortina
Boom di prenotazioni, passerella di vip, meta di eventi culturali. La regina delle Dolomiti è tornata al top. Come raccontano quattro suoi innamorati illustri
Gli economisti, abili a incastrare le sensazioni nelle cifre, l'hanno già soprannominato l'«effetto Cortina». È il grande decollo in corso nella regina delle Dolomiti, diventata meta da scoprire (e, soprattutto, riscoprire) in vista dei Mondiali di sci del 2021 e dalle Olimpiadi invernali del 2026, che ospiterà in tandem con Milano. L'incoraggiante etichetta è saltata fuori qualche mese fa, quando l'ufficio studi Enit su dati Banca d'Italia, facendo i conti del 2018, registrava un'impennata del 41 per cento nell'afflusso di stranieri. Mentre per questa stagione gli albergatori parlano informalmente di un aumento di almeno il 10 per cento generale negli arrivi. E siamo solo alle prime battute del grande freddo.
Sbarazzandosi dei numeri, basta fare un giro nei paraggi di Corso Italia per constatare il pienone, per accorgersi che il fascino un po' appannato di Cortina è tornato cristallino a scintillare. Lo testimonia, anche, una passerella di volti noti che la rende un buen retiro bipartisan: lo è per Giorgia Meloni, Daniela Santanchè, che per raggiungerla ha tradito Courmayeur, o Dario Franceschini. E se pure il ministro di cultura e turismo la sceglie, non può non contare come una medaglia al valore. Nei giorni scorsi si sono visti Luigi Gubitosi, amministratore delegato della Tim e il presidente della Lazio Claudio Lotito, che ha portato con sé a prendere il fresco la Supercoppa strappata alla Juve in Arabia Saudita.
Tra gli altri ospiti vip, il calciatore della Roma Davide Zappacosta, quello dell'Inter Stefano Sensi, lo showman Fiorello e il cantante Cesare Cremonini, che ha intasato il suo profilo Instagram (da oltre un milione di follower) di scatti su slitta con casco, assieme a una magnifica istantanea del lago di Dobbiaco, a mezz'ora di strada dal centro storico. Un'escursione sensata per chiunque, dopo un'indigestione di bianco, apprezzi qualche tocco di verde e di blu.
Che si tratti paperoni malati di privacy, habitué di ritorno, fedelissimi da tutte le latitudini, la tendenza è esserci, non virare più verso altre cime. Sembra lontano anni luce il Medioevo del rigore ferreo di quell'infausto 30 dicembre 2011, quando l'Agenzia dell'Entrate paralizzò il business delle principali insegne locali per controllare scontrini e scartabellare per ore tra i libri contabili, mandando di traverso le vacanze agli avventori. Gli effetti di quell'incursione, ora sfumati, si sono fatti sentire a lungo. Non più. E la ritrovata massiccia affluenza non è il fascino del conto alla rovescia, l'ansia del bis da grande evento, ma il riflesso di un multiforme cambiamento. Cortina è un po' vetrina scintillante e un po' operoso cantiere: oltre un terzo dei suoi alberghi storici sono in ristrutturazione, da pochi giorni è stata inaugurata una cabinovia che accoglie fino a 1.800 persone all'ora e si affaccia, con ampie vetrate in movimento, sul panorama delle montagne patrimonio dell'Unesco. C'è pure una nuova pista pubblica su cui sfrecciare, dedicata al grande alpinista ampezzano Lino Lacedelli.
Ma a Cortina si può andare imponendosi di non sfiorare gli sci e avere comunque mille cose da fare. O da assaggiare. La cittadina veneta è un tempio della buona tavola, ospita alcune tappe della rassegna enogastronomica AltoGusto, dedicata al meglio della cucina nelle Dolomiti. Dopo quella di dicembre da Tivoli, ristorante dello chef stellato Graziano Prest, indirizzo che vale sempre una sosta, a marzo tocca alla Baita Fraina, che propone cucina del territorio, ha una cantina di vini sterminata e offre coccole formato camere a chi vuole bearsi del paesaggio non solo con le posate tra le mani.
La facciata dell'hotel CristalloMarriott International
All'hotel Cristallo, a Luxury Collection Resort & Spa, le esperienze culinarie sono firmate dall'executive chef Marco Pinelli. C'è anche un pop-up restaurant dedicato alla pizza, in collaborazione con Simone Padoan de I Tigli di San Bonifacio a Verona, tra le migliori pizzerie d'Italia secondo le guide gastronomiche più quotate. All'hotel de la Poste, invece, si trova la stanza dove ha soggiornato lo scrittore Ernest Hemingway (ci si può dormire), mentre il Miramonti Majestic Grand Hotel è il cuore degli eventi culturali di Cortina (vedi approfondimento a fondo pagina).
La regina delle Dolomiti, come raccontano e confermano i suoi innamorati illustri qui sotto, non è tornata al vecchio splendore. Ne sta progettando, anzi realizzando, uno ancora più fastoso.
È sparito il low profile, è di nuovo chic e smaccata
di Alfonso Signorini
Considero Cortina quasi come la mia prima casa. Amo le sue montagne, mi ricarico attraverso la loro energia. Vivo questo luogo incantato, da sempre, con spirito sportivo: vado a sciare, faccio ciaspolate quando c'è troppa gente, d'estate alterno roccia, escursioni, mountain bike. A Cortina è possibile perché è una meta per ogni palato: soddisfa le esigenze di una persona dinamica e quelle dei più modaioli, abbonati agli strusci, a farsi vedere nei rifugi mentre prendono il sole. Accontenta tutti, nonostante si tratti di pubblici molto esigenti.
Cortina, in questa stagione, durante questo suo nuovo corso, è avvolta da un'euforia generale. Ha recuperato un entusiasmo che pareva perduto. È sparito il low profile farlocco, sostituito da una fase d'esibizione smaccata, di passerelle incessanti, di pellicce e gioielli nei locali e nei ristoranti costosi. Il riflesso lo si vede nei prezzi, soprattutto degli immobili, che sono tornati a lievitare.
Cortina è scanzonata eppure ossessionata dalle norme, dalle regole che proteggono e preservano il suo patrimonio di bellezze. È quest'intransigenza leggera il segreto del suo fascino perenne.
La Bella addormentata ha cominciato a risvegliarsi
di Bruno Vespa
Cinquant'anni fa, quando ci misi piede per la prima volta, Cortina era un sogno. Per me è sempre rimasta un sogno, ma bisogna riconoscere che progressivamente quel sogno un pochino si appannò. Sbaglierò, ma i cortinesi mi apparivano seduti sugli allori delle Olimpiadi del '56. Gli alberghi non si erano rinnovati e soprattutto la viabilità era rimasta anacronistica per le esigenze della mobilità moderna. Sembrava, insomma, che Cortina dicesse: sono bella e sono qui. Chi mi vuole, venga a cercarmi e si accontenti.
Qualche anno fa la Bella Addormentata ha cominciato a svegliarsi lentamente. Qualche ristrutturazione alberghiera importante, qualche cantiere e soprattutto la progressiva consapevolezza che non si può star fermi se il mondo (anche quello della montagna) comincia a correre. Con la nascita dell'asse Milano/Cortina e l'assegnazione delle Olimpiadi la città è riesplosa nella sua bellezza e soprattutto nella voglia di tornare ad essere la regina incontrastata della montagna europea. Per i Mondiali del 2021 cambierà poco, ma all'appuntamento del '26 Cortina si presenterà con una rete stradale di accesso finalmente adeguata, con alberghi nuovi o rinnovati, con impianti migliorati. Non ci sarà l'aeroporto per difficoltà logistiche. Sarebbe bello se lo facessero davvero a Dobbiaco. È partita insomma una magnifica sfida: la politica e gli imprenditori siano all'altezza delle attese.
Il bel mondo è tornato (e pure il lusso)
di Daniela Kraler
Ho viaggiato molto nella mia vita, continuo a farlo, e non ho dubbi: Cortina è la località turistica più bella che esista. È il motivo per cui da anni investo qui. E soltanto qui. Amo la mia terra e non ho mai pensato di guardare altrove, nemmeno quando sarebbe stato naturale o semplice farlo, negli anni nerissimi della crisi. Anni che, grazie al cielo, sono ormai un ricordo.
La mia Cortina splende. Il bel mondo (che per un po', suo malgrado, l'ha trascurata) è tornato. Vedo chalet meravigliosi finalmente riaperti in cui si riceve, si canta, si balla, si gioca a burraco, si degusta dell'ottimo tè. L'euforia si respira ed è contagiosa. Basti pensare alle grandi maison di moda che proprio a Cortina hanno dedicato capsule collection: abiti e accessori che non si trovano in nessun altro paese al mondo se non qui. Cito Dior, Etro, ma la lista sarebbe lunghissima.
È un lusso nuovo, soprattutto lontano da quell'immagine stereotipata della signora avvolta in un lunghissimo visone con tanto di brillocco a vista. È un lusso più discreto che passa anche attraverso i dettagli. Il classico copricapo, Yves Saint Laurent insegna, diventa una cuffia di rete impreziosita da Swarovski. Sono ammesse le sneakers, magari con una suola glitterata come quelle realizzate ad hoc per i nostri negozi da Hogan. Le pellicce diventano, come è giusto che sia, super green: con Brunello
Cucinelli, un gigante in fatto di eleganza, abbiamo realizzato capi in cachemire preziosi come uno zibellino. L'effetto è esattamente quello di una pelliccia, ma nessun animale è stato sacrificato. Potrei fare mille altri esempi, preferisco tuttavia invitarvi a visitare Cortina perché possiate scoprirne l'unicità anche attraverso le nostre vetrine.
Mondiali e Olimpiadi, il futuro è in pista
di Kristian Ghedina
Una volta sciare era una salita a piedi, una discesa e via, per quel giorno poteva finire lì. Lo sciatore contemporaneo mette al primo posto la comodità: vuole dimenticarsi la macchina in garage per una settimana e non pensarci più, spostarsi con mezzi pubblici e funivie senza mai sfilarsi l'attrezzatura dai piedi, avere a disposizione palestre e piscine per tenersi in forma. Ecco: Cortina ha finalmente compreso queste esigenze e si sta muovendo nella direzione di ampliare i servizi a disposizione dei turisti.
La stagione è iniziata al meglio, con le piste preparate bene come sempre, l'apertura anticipata di alcuni impianti per venire incontro a un flusso incredibile di gente. Rimangono moltissimi lavori da fare in vista delle Olimpiadi, ma il fermento già si sente.
Da sportivo, non vedo l'ora di godermi le gare, non soltanto quelle in programma a Cortina. Mi piace molto l'idea di un'Olimpiade distribuita, diffusa, allargata. Consentirà di utilizzare le strutture esistenti evitando costruzioni stratosferiche che vengono usate per il tempo dell'evento e poi abbandonate. Avremo lo spettacolo, senza le cattedrali nel deserto.
La capitale della cultura delle Dolomiti
Il cuore culturale di Cortina è lo storico Miramonti Majestic Grand Hotel, dove sono ospitate rassegne che radunano il gotha degli autori italiani: da Vittorio Feltri a Paolo Mieli, da Gennaro Sangiuliano a Lilli Gruber, da Aldo Grasso a Mario Giordano. Tra gli ospiti dei talk pubblici, non solo scrittori: tra febbraio e marzo sono previsti incontri con i registi Ferzan Özpetek ed Enrico Vanzina. Le manifestazioni culturali sono due: Una montagna di libri, proposta da Francesco Chiamulera, e Cortina Terzo Millennio di Rosanna Ghedina che ogni anno organizza anche il prestigioso premio Raponzolo d'argento che, come preannunciato durante lo scorso Natale, l'anno prossimo (gennaio 2021) verrà assegnato alla stilista Lavinia Biagiotti.