In una sera d’estate di tre anni fa, Gigio Alberti, attore capace di dare profondità a qualsiasi personaggio interpretato, è ospite della casa al mare di Claudio Bisio. Bisio gli confessa di voler fare un remake di un film spagnolo, Sentimental, e insieme guardano la pellicola. Ironia della sorte, Alberti riceve nella stessa sera da parte di Silvio Orlando (che sarà poi uno dei produttori), la proposta di portare lo stesso copione sul palco teatrale.
La sceneggiatura è del regista catalano Cesc Gay, personaggio capace di trasformare in oro ciò che scrive e dirige: la versione teatrale italiana, qui tradotta e adattata da Pino Tierno, manterrà lo stesso titolo del film: “Vicini di casa”.
Anna e Giulio vivono insieme da molti anni, la loro passione è ormai spenta e sopravvivono in un equilibrio precario, in bilico tra rinunce fatte a causa del matrimonio, conseguenti frustrazioni e una stabile, seppur logorante, routine famigliare. A differenza loro, i vicini di appartamento Laura e Toni sembrano avere un’intensa complicità, fuori e soprattutto dentro lenzuola. La loro vigorosa passionalità è decisamente rumorosa, cosa che infastidisce alquanto il serioso Giulio, che è costretto però a cedere alle insistenze della moglie e invitarli a casa per un aperitivo.
Inizierà così un dialogo e un confronto intimo tra due coppie assolutamente diverse, gli ormai annoiati Gigio Alberti e Amanda Sandrelli (Giulio e Anna) e gli esuberanti (e sempre più spregiudicati) Alberto Giusta e Alessandra Acciai (Toni e Laura).
Una commedia divertente, leggera e libera da ipocrisie, in scena al Teatro Manzoni di Milano dal 6 al 18 maggio, con la regia di Antonio Zavatteri.
Rispetto al film, il ritmo è più dinamico e i tempi meno dilatati
Ci racconta Gigio Alberti: “il teatro è sempre più diretto, meno freddo; la commedia ha bisogno di calore, con un armonia più energica, anche se forse leggermente a scapito dell’analisi profonda del rapporto di coppia.”
“Mi è piaciuto molto interpretare il mio personaggio – continua l’attore – detesto le commedie in cui si parla di moglie, marito e amante: qui invece si parla di coppia, di quello che può succedere al suo interno. Nonostante la commedia parli di sesso (gli spagnoli sono molto più aperti di noi), lo fa in una maniera delicatissima e brillante. Giulio è rigido e decisamente disturbato dalla loro presenza, ma non rimprovera nulla apertamente, si limita a spiattellare allusioni, attizzando il fuoco, ed è questo crescendo di tensione, gradino dopo gradino, che farà divertire e ridere il pubblico.”
Non esiste un vero finale, o meglio, si presta a diverse interpretazioni: i due vicini se ne vanno, lasciando la coppia nella loro situazione di crisi; non si capisce se rimarranno insieme, si intravede, però, una speranza. Un’apertura verso il futuro che il pubblico coglie, al punto che il successo di questa commedia ha già riempito i cartelloni per la prossima stagione.