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Gianni Berengo Gardin, il maestro del reportage che raccontò Venezia con la fotografia in bianco e nero

Gianni Berengo Gardin, il maestro del reportage che raccontò Venezia con la fotografia in bianco e nero

È morto a 94 anni Gianni Berengo Gardin, il fotografo che vedeva e ritraeva il mondo in bianco e nero.

È morto a 94 anni Gianni Berengo Gardin, il fotografo che – come amava raccontare in un’intervista del 1987 – vedeva e ritraeva il mondo in bianco e nero. Nato il 10 ottobre 1930 a Santa Margherita Ligure, in provincia di Genova, da una famiglia veneziana, ha dedicato la vita alla fotografia e all’impegno civile.
Con la sua inseparabile Leica ha realizzato oltre due milioni di scatti, documentando l’Italia e il mondo con uno sguardo sensibile, attento ai temi sociali e ambientali. Si è battuto a lungo contro le grandi navi che, a suo avviso, assediavano e deturpavano Venezia, usando anche le sue immagini come forma di denuncia.
Nel 1963 ha vinto il prestigioso World Press Photo. Tra le sue fonti di ispirazione, i reportage di Dorothea Lange ed Eugene Smith, scoperti grazie a due libri consigliati nientemeno che da Robert Capa.

Gianni Berengo Gardin, il maestro del reportage che raccontò Venezia con la fotografia in bianco e nero
© Gianni Berengo Gardin-Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia

Gianni Berengo Gardin, Davanti alle Zattere, nel Canale della Giudecca

Gianni Berengo Gardin, il maestro del reportage che raccontò Venezia con la fotografia in bianco e nero
© Gianni Berengo Gardin-Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia

Gianni Berengo Gardin, Una grande nave, vista da via Garibaldi, mentre passa davanti alla Riva dei Sette Martiri, dopo aver lasciato il bacino di San Marco. Venezia.jpg

Gianni Berengo Gardin, il maestro del reportage che raccontò Venezia con la fotografia in bianco e nero
© Gianni Berengo Gardin-Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia

Gianni Berengo Gardin, Il passaggio in Bacino San Marco,visto da via Garibaldi

Gianni Berengo Gardin, il maestro del reportage che raccontò Venezia con la fotografia in bianco e nero
© Gianni Berengo Gardin-Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia

Gianni Berengo Gardin, davanti a San Marco

Gianni Berengo Gardin, il maestro del reportage che raccontò Venezia con la fotografia in bianco e nero
© Gianni Berengo Gardin-Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia

Gianni Berengo Gardin, Davanti alle Zattere, nel Canale della Giudecca

Gianni Berengo Gardin, il maestro del reportage che raccontò Venezia con la fotografia in bianco e nero
© Gianni Berengo Gardin-Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia

Gianni Berengo Gardin, nel bacino di San Marco con Palazzo Ducale e il Campanile di San Marco.

Gianni Berengo Gardin, il maestro del reportage che raccontò Venezia con la fotografia in bianco e nero
© Gianni Berengo Gardin-Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia

Gianni Berengo Gardin, In Bacino San Marco con Punta della Dogana

Gianni Berengo Gardin, il maestro del reportage che raccontò Venezia con la fotografia in bianco e nero
© Gianni Berengo Gardin-Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia

Gianni Berengo Gardin, In Bacino San Marco con Punta della Dogana.

Gianni Berengo Gardin, il maestro del reportage che raccontò Venezia con la fotografia in bianco e nero
© Gianni Berengo Gardin-Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia

Gianni Berengo Gardin, L’entrata nel Canale della Giudecca con Punta della Dogana.

Il FAIFondo Ambiente Italiano in collaborazione con Fondazione Forma per la Fotografia e Contrasto metteva in mostra (dal 22 ottobre 2015 al 6 gennaio 2016 al Negozio Olivetti in Piazza San Marco, gestito dal FAI) trenta fotografie di Gianni Berengo Gardin realizzate tra 2012 e 2014, che ritraggono il quotidiano passaggio delle Grandi Navi da crociera nella laguna di Venezia.

L’esposizione delle fotografie, anche nelle intenzioni dell’autore, intendeva documentare il passaggio delle Grandi Navi, senza suggerire alternative ad esso. L’implacabile bianco e nero delle fotografie di Gianni Berengo Gardin ha, come sempre nei suoi lavori, lo scopo di portare alla luce con occhio sensibile e critico i contrasti della realtà, della società, del paesaggio, rappresentati senza filtri o attenuazioni, nella loro cruda essenza.

Gianni Berengo Gardin non ha mai voluto essere definito un artista, la sua missione è sempre stata quella di documentare, di essere un testimone del proprio tempo e anche davanti a queste presenze anomale, abnormi ed estranee al panorama veneziano – le Grandi Navi – il fotografo ha fatto quello che meglio sa fare: comunicare attraverso le sue fotografie

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