Tanti auguri Raffaella: 70 anni da icona
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Televisione

Tanti auguri Raffaella: 70 anni da icona

Della serie "se non ci fosse bisognerebbe inventarla". Festeggia oggi settanta primavere la regina della tivù

Come si diventa icona? Difficile dirlo. Forse nemmeno sedendosi strategicamente a tavolino qualcuno avrebbe potuto disegnare una carriera simile a quella di Raffaella Carrà. Cinquant'anni di successi, qualche scivolone e mille vite professionali in una.

Ballerina, attrice, cantante e conduttrice: showgirl completa, tanto per usare una di quelle espressioni ritrite, capace di aggredire il passare degli anni inventandosi sempre qualcosa di nuovo. E forse il segreto di Raffaella Carrà sta proprio lì: cambiare sì, ma senza mai trasformarsi veramente. Complici anche i grandi uomini della sua vita, cioè Gianni Boncompagni e Sergio Japino.

Il caschetto biondo, il trionfo di paillettes, le canzoni dai ritornelli virali che piacciono trasversalmente a tutti, dai gay agli etero, dai bambini ai meno giovani. Dall'ombelico sfoggiato per la prima volta in tivù - siamo nel 1970 - fino al guantino festish indossato a The Voice: tutto ciò che Raffa tocca, si trasforma in pezzo di storia del costume italiano.

Amata, parodiata, assurta a emblema del nazional popolare, Raffaella Carrà resta la protagonista indiscussa dello spettacolo italiano. Della serie: se non ci fosse, bisognerebbe inventarla. Tanti auguri Raffa!

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L'ESORDIO COME ATTRICE. A otto anni lascia la famiglia e l'amata Romagna per seguire  a Roma la fondatrice dell'Accademia Nazionale di Danza, Jia Ruskaja, ma già agli inizi degli anni '50 esordisce al cinema anche se interpretando piccoli ruoli. Poi nel 1960 si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia e fa il suo debutto in pellicole importanti. Nel 1965 gira Il colonnello Von Ryan con Frank Sinatra che s'infatua di lei. 

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Francesco Canino