The Orville: la serie che scherza con la fantascienza
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The Orville: la serie che scherza con la fantascienza

Il creatore dei Griffin e American Dad protagonista di una serie che mette alla berlina Star Trek e i suoi epigoni

Star Trek, tempo di parodie. Dopo l’episodio Sci-fi di Black Mirror, è il turno di TheOrville, dall'11 gennaio su Fox: una rilettura del re dei telefilm di fantascienza a cura di Seth MacFarlane, noto come il caustico autore di Ted, I Griffin e American Dad, che per l’occasione è riuscito a coinvolgere anche Charlize Theron.

La trama

MacFarlane, oltre che ideatore è anche il protagonista della serie, nei panni di Ed Mercer, pilota della navicella spaziale USS Orville. Reduce da un matrimonio finito male, accetta l’incarico di pilota – il sogno di una vita - e parte per una missione spaziale. Ma una sorpresa rovina i suoi piani: la sua ex moglie Kelly Grayson (Adrianne Palickic - Marvel Agents of S.H.I.E.L.D) sale a bordo della missione in veste di Primo Ufficiale. Riusciranno i due ex coniugi a convivere nei ristretti spazi di una nave spaziale?

Il trailer

Il cast

Oltre all'ex moglie, con lui ci sono anche il medico di bordo Claire Finn (Penny Johnson Jerald, Castle, 24), l’ufficiale di rotta Gordon Malloy (Scott Grimes, American Dad, ER) e tre alieni. Bortus (Peter Macon), secondo ufficiale, proveniente dal pianeta Moclan, che ha qualche difficoltà a comprendere le battute di spirito dei suoi compagni di viaggi, . Alara Kitan (Halston Sage), una capa della sicurezza molto inesperta e Isaac (Mark Jackson), androide che considera ogni forma di vita biologica (quindi l'intero equipaggio) una forma di vita inferiore e non fa nessun mistero delle proprie opinioni poco politicamente corrette. Nel quinto episodio, cameo d’eccezione per Charlize Theron che interpreta Pria Lavesque, il capitano di un'altra astronave in difficoltà.

Che cosa hanno scritto

Ha effetti speciali di prim'ordine e trucco eccezionale (per i suoi personaggi alieni nello spazio). Ma semplicemente non si solidifica. Almeno non ancora comunque. (Terry Terrones, Colorado Springs Gazette).

«L’umorismo spesso casca a terra, mentre il dramma si irrigidisce. Ma non è che la serie sia fatta male: l’azione e gli effetti speciali sono decenti. Il cast va bene, anche se i personaggi sono ancora da formare. Gli spettatori però potrebbero restare perplessi… (Rob Lowman, Los Angeles Daily News).

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Eugenio Spagnuolo