Laura Casarotto: "Ecco come rilancio Italia 1"
Televisione

Laura Casarotto: "Ecco come rilancio Italia 1"

Dieci nuove produzioni in palinsesto, da 120 a The Secret Millionaire

Dieci nuove produzioni e la scommessa di puntare su volti inediti. È partita di slancio Laura Casarotto, imprimendo da subito un’accelerazione decisa a Italia 1, di cui è direttore dallo scorso novembre. L’obiettivo? Lavorare di sottrazione, liberarsi delle sovrastrutture e puntare sull’attualità e sull’immediatezza del racconto. Una rete contemporanea, insomma. Prima direttrice donna di una tivù generalista - etichetta cui non bada più di tanto prediligendo, per imprinting professionale, più la sostanza che la forma – la Casarotto racconta a Panorama.it i suoi primi mesi alla tolda di comando della rete e le prossime scommesse televisive.

Direttore, il suo primo desiderio quando è entrata nella “stanza dei bottoni” di Italia 1 qual è stato?

Quello di partire subito. Volevamo che Italia 1 tornasse a proporre e a far sentire la sua voce. Desideravo imprimere da subito un'accelerata e un cambio di passo. È un viaggio appena all’inizio, sono passati solo quattro mesi.

Questa voglia di ripartire con slancio, come è riuscita a tradurla?

Con dieci nuove produzioni e quattro o cinque scommesse sui conduttori. E valorizzando la squadra e i prodotti identitari della rete: ci voleva un’accelerata iniziale ma l’eredità era forte e non c’era bisogno di azzerare, piuttosto di potenziare per andare avanti più forti.

Come descriverebbe la sua Italia 1?

Una rete che sta addosso alla realtà, dove vincono le immagini e i fatti. Noi siamo generalisti e lavoriamo sull'immediatezza. Ci stufano le sovrastrutture di commento e parole, vogliamo esser dentro il nostro tempo con un piglio ironico e sfrontato, che è nel nostro dna.

Partiamo dalle novità, a cominciare da 120, costola delle Iene condotta da Nadia Toffa.

Il titolo è super provvisorio. Si tratta di un talk al centro del quale ci sarà sempre un protagonista dell’attualità, sia politica che dello spettacolo o della cronaca. Ci stiamo lavorando con Davide Parenti, il papà delle Iene, e partirà a maggio.

Poi torna il Karaoke, affidato ad Angelo Pintus. Non è una scelta rischiosa quella di rispolverare un format cult?

È una grande scommessa perché è un format sacro. Pintus ha carisma e immediatezza, ha un potenziale molto alto. In generale la musica torna a essere centrale per Italia 1 e i buoni risultati di Fronte del palco, condotto da Simone Annicchiarico, ci dicono che andiamo nella direzione giusta.

Altra novità, molto attesa, è About Love ideato da Federico Moccia e condotto dall’inedita coppia formata da Alvin e Anna Tatangelo. Di che si tratta?

È un format sull’amore, come dice il titolo. Il cuore del programma è il racconto di un mini-film diretto da Moccia: ci sarà chi deve chiedere scusa, chi farà proposte d'amore e altro ancora, con un linguaggio essenziale e convincente.

Poi ci sono Shark tank e The Secret millionaire. Chi saranno i conduttori?

Questi due programmi non avranno conduttori nè studio. Sono “voice over”, come si dice in gergo tecnico. In Shark tankcinque nomi dell'imprenditoria italiana conosceranno diversi giovani startupper che avranno a disposizione pochi minuti per presentare le proprie idee, farsi scegliere e finanziare: ci crediamo molto perché spinge Italia 1 sul tema dell'imprenditorialità. The Secret Millionarie invece avrà come protagonisti alcuni milionari italiani che si spoglieranno dei loro panni e faranno un viaggio in un ambiente molto lontano dal loro. Una delle prime tappe sarà ad esempio la “terra del fuoco”: al termine del programma il milionario finanzierà un progetto concreto.

Quali tra le dieci nuove produzioni porterebbe in palinsesto, a settembre?

Tutte, perché hanno una ragione, un significato. Purtroppo non ci staranno e bisognerà fare una scelta.

Si è ben guardata dal definire Italia 1 la rete dei giovani o per i giovani. Scelta voluta o casualità?

(ride) Oggi è difficile dire cos'è giovane o per giovani, perché le barriere generazionali sono sfuggenti. Non vogliamo partire da un target ma parlare a un pubblico contemporaneo. La priorità è proposta editoriale, è trovare una linea che abbia il riscontro del pubblico.

Cos’ha pensato quando i vertici Mediaset le hanno proposto la direzione di Italia 1?

Sono stata felice, orgogliosa, onorata e un po’ spaventata. Ho pensato: ho lavorato tanto, ho due bambini meravigliosi, cosa sono tutte queste carezze che arrivano? Non ho potuto fare altro che prendere tutta questa bellezza e buttarmici.

Passerà agli annali della storia delle tivù italiana per essere la prima donna al vertice di una rete generalista. È una cosa che la impressiona?

Non credo alle quote rosa e ho l’ambizione di pensare di essere stata scelta a prescindere da questo. Poi il mio essere donna porta una cifra al mio modo di lavorare, un’intensità che devo mettere sempre, nel lavoro e nella famiglia.

È stata sua l’idea di riportare i cartoni animati nel palinsesto della mattina?

Ad un certo punto Heidi è stato uno dei titoli di punta del day time. Ho voluto i cartoni perché è un tipo di racconto pulito che parla anche alle mamme e su una rete come Italia 1 - che non è un canale tematico per bambini - ha un senso. Gli ascolti ce l’hanno dimostrato.

Tiraboschi, il suo predecessore, tentò alcuni esperimenti nel pomeriggio, come il programma con Belén Rodriguez poi chiuso per bassi ascolti. Ha in mente altre sperimentazioni?

Il daytime è un’area molto difficile. Ci siamo dati delle priorità: per me era più importante partire dalle 19 perché credo che un prime time solido inizi già da quell’ora. Se portiamo a casa il prime time, ragioneremo sul resto.

Un big della tivù che le piacerebbe avere su Italia 1?

Sono molto contenta di quello che c’è oggi. Credo che per Italia 1 sia tempo di proporre anziché di prendere: la sua vocazione è quella, lanciare piuttosto che prendere.

Tra un anno, cosa vorrebbe che si dicesse di lei?

Che ci sono stati dei successi, molte sperimentazione e forse anche degli insuccessi, ma che la rete brilla e il brand è forte.

 

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Francesco Canino