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Threads, l'app con cui Meta mette paura a Twitter

Legata a Instagram, la novità si basa su brevi testi e conterà su una platea ineguagliabile. Quanto basta per allungare la lista dei problemi di Elon Musk

Un'app alla Twitter per affondare Twitter. Tanto semplice è la soluzione quanto diretto è l'attacco di Meta verso il social media di Elon Musk che continua a perdere pezzi e gradimento da parte degli utenti in fuga. A loro si rivolge Threads, l'ultima trovata di Mark Zuckerberg per sottrarre seguito e interesse al nemico giurato a capo di Twitter dalla fine di ottobre 2022. Legata a Instagram, Threads arriva a completare quanto offre il social re delle immagini. Per questo è un'app di testo, alla quale si può accedere con lo stesso nome già utilizzato su Instagram, anche se la gestione e le funzionalità delle due piattaforme sono diverse.

“Threads è il luogo in cui le comunità si riuniscono per discutere di tutto, dagli argomenti che vi interessano oggi a quelli che saranno di tendenza domani. Qualunque cosa vi interessi, potete seguire e connettervi direttamente con i vostri creatori preferiti e con altri che amano le stesse cose, oppure creare un vostro fedele seguito per condividere con il mondo le vostre idee, opinioni e creatività”. Così si presenta la nuova arrivata sugli store di Apple e Google, disponibile anche in Europa dopo aver debuttato lo scorso 6 luglio negli Stati Uniti.

Su Threads si possono condividere testi brevi proprio come avviene su Twitter, con una differenza molto significativa. Al contrario di Mastodon, Bluesky, Hive e altre piattaforme che hanno sperato di emergere come alternativa al social controllato da Musk, Threads conta sin dal primo vagito su una platea senza pari, considerando i numeri di Instagram (1,3 miliardi di utenti) e Facebook (2,85 miliardi di iscritti), da considerare perché probabilmente più avanti anche quest'ultima potrà essere collegata alla nuova app. Un aspetto cruciale, questo, per influencer, vip e presunti tali che sono diventati volti noti e molto seguiti grazie alle piattaforme di Meta (proprietaria anche di WhatsApp), anche perché Threads consente di portarsi dietro sia i followers, sia i contatti che si seguono su Instagram.

Oltre ai testi, del resto, sull'applicazione in rampa di lancio si possono citare altri utenti e diffondere link, replicando un'esperienza che strizza l'occhio ai principi ispiratori di Twitter, che invece è alle prese con i maldestri tentativi di Musk di trovare nuove entrate, nonché reduce dalla limitazione dei messaggi leggibili dagli utenti, scelta molto criticata dentro e fuori il social dei (fu) 140 caratteri. Non è la prima volta che Instagram lancia un'app chiamata Threads, ma l'auspicio del social guidato da Adam Mosseri è che stavolta l'accoglienza sia diversa da quanto avvenuto nel 2019 per l'omonimo strumento dedicato però alla messaggistica istantanea e rimasto attivo meno di due anni.

La promessa di Meta è “offrire un'app gestita in modo sano”, che arriva ora per cavalcare le difficoltà di Twitter e il crescente malcontento dei suoi utenti, anche se pure la galassia di Zuckerberg non sta attraversando un periodo brillante. Nonostante ricavi pubblicitari sotto le attese, licenziamenti in serie e un credo non più assoluto verso il costosissimo metaverso che ha costretto la compagnia a correggere il tiro verso l'evoluzione dell'intelligenza artificiale, Meta resta un gigante in salute e al centro della fruizione social di ogni individuo. Quanto basta per mettere paura a Twitter.

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Alessio Caprodossi