La nuova tecnologia (italiana) al servizio del controllo del territorio e dell'ambiente
Parte dalla Città Metropolitana di Milano il progetto di Safety21, tra intelligenza artificiale ed attenzione all'ambiente ed alle persone
Controllo del territorio, miglioramento dell’ambiente, più sicurezza in strada ed in città, il tutto grazie alla tecnologia Made in Italy e ad un innovativo progetto di smart city. Sembra un sogno, una forzatura o un’esagerazione ma invece è tutto vero, reale. È quanto sta avvenendo nel territorio della Città Metropolitana di Milano sorvegliato da decine di telecamere gestite, comandate e controllate da una sorta di intelligenza digitale, che oggi, grazie agli ulteriori sviluppi tecnologici introdotti, riescono addirittura a dare l’allerta tempestiva di intervento in caso di focolai di incendio e di presenza di ghiaccio e neve. Certo, a leggerla così si può pensare al mondo di Blade Runner, ma poi, in realtà tutto è molto più semplice (da capire, non da realizzare) che altro.
«Non è una novità che l’uso della tecnologia nel controllo di strade e territori - ci spiega Gianluca Longo, Amministratore delegato e fondatore di Safety21, la società che ha implementato il Progetto Sicurezza Milano Metropolitana - Ma questa è una vera novità. Si tratta di un software interamente realizzato da noi in Italia, centralizzato in cloud che permette attraverso un’infrastruttura unica di gestire un numero “n” di clienti, cioè di comuni, con a loro volta un numero molto elevato di telecamere e sensori sparsi sul territorio. Non solo; il software è in grado di raccogliere le informazioni e di gestirle in maniera organizzata. Questo è davvero un grosso strumento nelle mani delle amministrazioni per la sicurezza di strade e giardini, insomma, di tutto lo spazio comunale»
Nel dettaglio, cosa succede? Come lavorano queste telecamere, il software e gli addetti che alla fine lo utilizzano?
«Nel territorio ci sono migliaia di telecamere e sensori. Ovviamente non è possibile che ci siano altrettante migliaia di persone a controllare ed analizzare - continua Longo - Qui entra in gioco il software. L’intelligenza artificiale, ad esempio, legata ad una telecamera posizionata in una piazzola di sosta è in grado da sola dopo essere stata “istruita“ di capire se un veicolo si ferma per un periodo superiore a tot minuti, se il conducente o le persone nel veicolo hanno un comportamento anomalo, ad esempio l’abbandono di rifiuti. In quel caso la macchina taglia la clip video legata all’episodio e così, l’agente o chi dovrà poi occuparsi dei dati, si troverà già il filmato pronto da analizzare, senza perdite di tempo in ricerche, accelerando in maniera esponenziale il lavoro di sanzione e contrasto. Questo ha portato a poter gestire tutto questo progetto nell’intera area dell’ex Provincia di Milano con poco più di 10 agenti».
Gianluca Longo, ad Safety21
Risultati concreti?
«Abbiamo contribuito a sgominare una banda di persone specializzata nel raccogliere, facendosi pagare, rifiuti industriali di vario tipo. Oppure siamo stati decisivi per stabilire la colpevolezza e l’identità di un uomo che aveva aggredito e quasi ucciso una donna in una piazzola di sosta. Inoltre, da sottolineare quanto stiamo facendo per le strisce pedonali. Di fatto le abbiamo trasformate in passaggi pedonali intelligenti, con un rilevatore, una telecamera ed un semaforo che aiutano a limitare gli episodi di incidenti stradali. Inutile dire che apparecchi come questi aiutano anche i Comuni nelle dispute legali. Sistemi come questo mettono di fatto al riparo le amministrazioni da ogni rischio».
Si tratta di un progetto adattabile anche ad altre città e comuni?
«Assolutamente sì. Ogni città ha sue specifiche morfologiche, sociali, stradali. Ma questa tecnologia è perfettamente adattabile ad ogni situazione, senza alcun problema. Ci sono poi degli sviluppi possibili, come ad esempio quelli che abbiamo già introdotto nel territorio dell’ex provincia di Milano con le SmoCam e SnowCam, gli innovativi sistemi tecnologici che segnalano per tempo la presenza di fumo e di neve, sviluppati da Waterview, azienda specializzata in servizi per la raccolta e analisi di Big Data nel campo della idrometereologia. Le macchine potrebbero anche gestire il traffico, controllando semafori ed accessi in base alle situazioni, riducendo code, quindi risparmio di tempo, e smog, quindi miglioramento ambientale».
Quando però si parla di cloud, di AI, di tecnologia applicata alla realtà ed al quotidiano non si può non prendere in considerazione il pericolo di attacchi esterni. Come si protegge un sistema come il vostro ed i suoi dati dagli hacker?
«La nostra è una piattaforma unica certificata – conclude Longo - si è trattato di una scelta e di un investimento importante fatto tempo fa per arrivare così oggi ad essere già pronti. In realtà non si è mai arrivati, quando si parla di cyber security. Bisogna sempre aggiornarsi, lavorare. Ma, di sicuro, ci siamo fatti trovare pronti al via. Abbiamo avuto diversi attacchi dall’Italia ma siamo riusciti a fermarli e a proteggerci. Investiamo con partner anche stranieri e l’accesso alla piattaforma è possibile solo con un token fisico, cioè una chiavetta usb collegata, e tutto questo quasi da 10 anni. Quindi: tranquilli mai, pronti ad ogni evenienza quello si».