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(Leonardo
Difesa e Aerospazio

Caccia europeo, non un costo ma un valore difensivo, economico ed occupazionale

Quando la politica decide di intraprendere un programma per la Difesa non mancano mai le polemiche. Poi si scopre, 45 anni dopo l’inizio dei lavori, che la costruzione del caccia europeo ha fornito un contributo di 90 miliardi in termini di prodotto interno lordo e che sostiene oltre 98.000 posti di lavoro ogni anno

Sono passati 45 anni da quando Il Regno Unito e la Germania ovest annunciarono l’accordo tra le aziende British Aerospace e Messerschmitt-Bölkow-Blohm per quello che inizialmente era definito Efa, European Fighter Aircraft e che nel tempo è diventato l’Eurofighter Typhoon. Come tutti i programmi militari fu ampiamente osteggiato e messo in discussione, tuttavia, oggi, un rapporto indipendente pubblicato oggi da Strategy&, parte del network PricewaterhouseCoopers (PwC), ha rivelato che il programma dell’aereo da combattimento ha contribuito in modo molto significativo all’economia di diversi Paesi europei.

Il report esamina nel dettaglio l’ampio spettro delle attività connesse al velivolo, dallo sviluppo alla produzione e alle attività di supporto tecnico nelle quattro nazioni partner: Regno Unito, Germania, Italia e Spagna, fornendo un’analisi completa del programma che svela i benefici economici prodotti e quelli che saranno generati nel prossimo decennio. Considerando gli ordini per nuovi Eurofighter Typhoon in Spagna (programmi Halcon I e II) e in Germania (Quadriga Program), nel prossimo decennio l’Eurofighter contribuirà per 58 miliardi di euro al prodotto interno lordo dei partner, genererà ritorni sul piano fiscale per 14 miliardi di euro per i rispettivi governi e sosterrà 62.700 posti di lavoro ogni anno. Questi numeri aumentano significativamente considerando la vendita di circa 200 velivoli sui mercati domestici e nell’export, che per il prossimo decennio produrrà un contributo di 90 miliardi di euro in termini di prodotto interno lordo, ritorni fiscali per 22 miliardi di euro e oltre 98.000 posti di lavoro.

Giancarlo Mezzanatto, Amministratore delegato di Eurofighter, ha dichiarato: “Il ruolo vitale svolto dal Typhoon per mantenere sicuri i cieli d’Europa è noto a tutti, tuttavia, spesso non si è del tutto consapevoli degli incredibili benefici economici derivanti dal programma. Esso rafforza direttamente le economie di vari Paesi europei e sostiene decine di migliaia di posti di lavoro importantissimi nel settore aerospaziale, con vantaggi per le comunità in cui viviamo e lavoriamo”. Lorenzo Mariani, Condirettore generale di Leonardo, ha dichiarato: “Fin dal principio il programma Eurofighter ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo di tecnologie avanzate e per l’impiego di migliaia di professionisti altamente qualificati. Questo ha anche generato ritorni economici significativi nei Paesi partner. L’ampio spettro delle attività svolte da Leonardo nella piattaforma, nell’elettronica, nei sensori e nei sistemi richiede un coinvolgimento ampiamente diversificato che si traduce in un risultato complessivo altrettanto esteso e vario, con effetti importanti nei nostri programmi di difesa e nel business civile. Il Typhoon rappresenta la spina dorsale della difesa aerea in molti Paesi ed è destinato a crescere ed evolvere al fine di svolgere al meglio i propri compiti per i prossimi 30 anni, diventando inoltre un ponte verso i sistemi di combattimento aereo di prossima generazione”.

Ci sono, inoltre, effetti significativi nelle regioni dove hanno sede le linee di produzione e dove il programma spesso sostiene piccole e medie imprese, start-up e gli ambiti della formazione. Altri dati pubblicati nel report PwC mostrano che nel corso dell’intero ciclo di vita di un singolo aereo Eurofighter Typhoon, il contributo ai quattro Paesi partner è di 407 milioni in termini di prodotto interno lordo e di 100 milioni in tasse. Spiega Mezzanatto: “Il programma Eurofighter Typhoon vanta oltre 400 fornitori che svolgono un ruolo cruciale nella fornitura di servizi di ricerca e sviluppo, progettazione, produzione e supporto tecnico. Continui investimenti nel programma non solo manterranno gli aerei operativamente efficaci ma contribuiranno a rendere l’industria della difesa e dell’aerospazio ancora più forte. Saranno inoltre un fattore abilitante essenziale per lo sviluppo del sistema di combattimento aereo di prossima generazione in Europa”.

Le aziende partner del programma Eurofighter sono Airbus, Bae Systems e Leonardo e hanno riconosciuto i benefici illustrati nello studio di Strategy&. Jean-Brice Dumont, capo che velivoli militari in Airbus, ha dichiarato: “Eurofighter è senza dubbio il grande progetto industriale e militare europeo. Un programma vivo, tenendo conto dei contratti firmati con la Germania (38 nuovi aerei allo standard Tranche 4) e con la Spagna (ulteriori 20 unità). Airbus è pronta a mantenere le capacità e gli strumenti per produrre ulteriori aerei in Germania e Spagna in linea con le possibili esigenze dei clienti”. Simon Barnes di Bae Systems ha aggiunto: “Il Typhoon svolge un ruolo importante nella protezione della sicurezza e nella difesa in Europa e in Medio Oriente, in uno scenario globale sempre più complesso. Il programma contribuisce in modo sostanziale sul piano economico e, anche grazie alle vendite sul mercato export, ha generato ritorni pari a oltre il doppio dell’investimento iniziale del governo britannico. Continuare a investire nel Typhoon è cruciale per la resilienza della difesa europea e per assicurare la protezione dell’ecosistema vitale che rafforza la base industriale del nostro Paese”.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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