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ANSA/ ANGELO CARCONI
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Supercoppa: ecco perché la Lazio ha vinto (e la Juve ha perso)

Inzaghi ha sorpreso Allegri che ha presentato una squadra indietro di condizione. I meriti dei biancocelesti nel successo dell'Olimpico

La Lazio ha vinto con pieno merito la Supercoppa Italiana battendo la Juventus e portando a casa il trofeo per la quarta volta nella storia dopo i successi del 1998, 2000 e 2009. Vittoria indiscutibile anche se arrivata sul filo di lana, grazie al 3-2 firmato dal giovane Murgia al 93' quando i bianconeri erano stati capaci di rimontare con Dybala il doppio svantaggio iniziale.

Niente da dire: Inzaghi è stato superiore ad Allegri e ha presentato una squadra più pronta atleticamente e psicologicamente alla sfida dell'Olimpico. Il verdetto è stato ineccepibile e consegna all'inizio della stagione una serie di questioni aperte sul dominio della Juventus. Alla vigilia del campionato che si apre a fine agosto ci sono tanti temi su cui ragionare.

Immobile lazio juventus supercoppaImmobile autore di una doppietta nella Supercoppa - 14 agosto 2017ANSA/ANGELO CARCONI

Perché la Lazio ha vinto la Supercoppa

La Lazio ha dominato la Supercoppa per oltre un'ora e alla fine sarebbe stata una beffa se non avesse coronato la serata con la vittoria. Le ragioni della superiorità sulla Juventus vanno innanzitutto ricercate nella condizione fisica nettamente migliore con cui Inzaghi ha presentato i suoi all'incontro dell'Olimpico.

La Lazio correva, la Juve camminava - In campo si è vista subito la differenza tra una squadra che dal 4 luglio preparava la Supercoppa e l'altra che ha trascorso l'estate in giro per il mondo. Molto più mobili e aggressivi i biancocelesti, favoriti anche da una struttura fisica 'light' di buona parte della rosa mentre la Juventus è piena di armadi che hanno bisogno di tempo per andare in condizione.

Lucas Leiva, che giocatore - Si temeva tanto che la partenza di Biglia avesse privato Inzaghi del suo cervello in mezzo al campo e invece l'ex regista del Liverpool si è preso subito il comando del gioco. Pagato pochissimo su un calciomercato che aveva fatto storcere il naso, ha lasciato l'impressione di poter recitare un ruolo da protagonista nella stagione laziale.

Voglia di riscatto dopo 10 sconfitte - A questo va aggiunto che i precedenti erano troppo brucianti per non chiamare una 'vendetta' sportiva. La Lazio aveva perso le ultime 10 sfide contro la Juventus e 13 delle ultime 14 compresa la finale di Coppa Italia a maggio. Inzaghi aspettava la rivincita e i giocatori ci hanno messo una carica agonistica che la Juventus non è stata capace di replicare.

L'esclusione di Keita - In serate come questa tutto riesce bene, anche la decisione di escludere Keita per le note questioni di mercato. La Lazio ha rinunciato a qualcosa in campo (anche perché Felipe Anderson non è pronto), ma ha ottenuto molto di più come motivazioni e compattezza del gruppo che ora è cresciuto e segue il suo tecnico.

Perché la Juventus ha perso (ancora) una finale

Dall'altra parte della barricata c'è una Juventus che si interroga su cosa sia successo. Era favorita della vigilia e ha perso male l'ennesima finale dopo Doha (Milan) e Cardiff (Real Madrid). Questa sconfitta brucia di più sul piano tecnico rispetto al tracollo nel secondo tempo della finale di Champions League perché la levatura dell'avversario è decisamente inferiore. La condizione fisica scadente non può spiegare e giustificare tutto.

Centrocampo inferiore e senza alternative - I bianconeri sono stati sovrastati in mezzo al campo dove Pjanic e Khedira hanno perso quasi tutti i duelli. Allegri non ha mai trovato un'alternativa ai due tenendo Marchisio in panchina: strano, visto che era stato uno dei più brillanti lungo tutto il mese di agosto.

Guai in difesa senza Bonucci - I problemi in mezzo hanno avuto ripercussioni anche in difesa e non solo perché i tre gol incassati confemano la maggiore vulnerabilità rispetto alle passate stagioni. Senza Bonucci c'è un evidente carenza nella costruzione iniziale del gioco, aumentando il rischio di perdere palla sul primo pressing avversario e di farsi trovare scoperti. Come puntualmente avvenuto nell'azione del vantaggio di Immobile.

Higuain non pervenuto - Mentre Dybala ha onorato il suo debutto con la maglia numero 10, il vero assente dell'attacco bianconero è stato Higuain. Ancora non in peso (e condizione) forma, il Pipita praticamente non si è visto perdendo nettamente il duello alla distanza con Immobile. Nessun allarme, il copione è già stato visto e recitato. Ma era lecito attendersi di più a pochi giorni dal via ufficiale della stagione.

La sintesi della Supercoppa è che la Juventus deve lavorare sul mercato oltre che in campo per riparare ai problemi, alcuni dei quali ampiamente previsti e già mostrati nelle amichevoli estive. Allegri ha il dovere, oltre che il sogno, di essere protagonista nella Champions League che si chiude a Kiev oltre che in campionato. Così potrebbe non essere attrezzato.

La Lazio si conferma come forza del calcio italiano. Costruita con raziocinio, la squadra di Inzaghi punta a recitare un ruolo da protagonista nella corsa ai quattro posti che portano alla prossima Champions. Parte dietro Roma, Napoli e, forse, alle milanesi: dietro ma non battuta.

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Giovanni Capuano