Il terzo grado - Lidia Bastianich
(Diana De Lucia)
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Il terzo grado - Lidia Bastianich

Intervista alla cuoca, amatissima in America, confermata giudice della seconda edizione di Junior MasterChef Italia

NOME: Lidia Bastianich

CHI È: cuoca, scrittrice e presentatrice televisiva

COSA FA: la mamma del temutissimo giudice di MasterChef, Joe Bastianich, è uno degli chef più amati della televisione americana - tanto che nel 2014 ha ricevuto un Emmy (come host del suo seguitissimo programma L’Italia di Lidia) - autrice di best-seller di cucina, e ristoratrice affermata sia negli Stati Uniti che in Italia. Con Bruno Barbieri e Alessandro Borghese è stata confermata giudice anche della seconda edizione di Junior MasterChef Italia.

DICE DI SÉ: “Quando ero piccola, la cosa più bella per me era visitare la nonna, che aveva i polli, i conigli, le capre. La guardavo cucinare ed era una festa. Ora io ho cinque nipoti, e la mia gioia più grande è quando ci ritroviamo tutti insieme. Voglio fare un programma dedicato a loro, per insegnare la bellezza del cibo, e la cultura rispettosa della natura da cui nasce”.

In quali attività diresti di avere talento, e in quali diresti di non averne affatto?

Il talento in cucina non mi manca, sono molto creativa, mi piace sperimentare, abbinare nuovi ingredienti e fare i dolci. Credo di aver talento anche nel decorare la casa, sulla mia tavola c’è sempre un cesto con frutta o fiori. Mi dedico molto anche alla cura dell’orto, dove coltivo le mie verdure e i miei fiori preferiti, poi mi piace ascoltare la musica e cantare e devo dire che sono anche abbastanza brava.  Mi piace molto dedicarmi sia alla lettura che alla scrittura mentre sono decisamente poco sportiva.

Se potessi scegliere un’attività per la quale non hai talento e venirne magicamente e generosamente dotato, quale attività sceglieresti?

Sceglierei di saper comporre musica e di avere la capacità di dipingere dei quadri bellissimi. 

Ti piace quando ti cantano “Tanti auguri”?

No. È un momento sempre molto imbarazzante per me.

Al cinema piangi quando dovresti piangere, al momento sbagliato o non piangi affatto?

Credo nel momento giusto. Piango nei passaggi carichi di emozione. Però un po’ mi vergogno, quindi cerco sempre di non farmi notare da chi mi sta accanto.

Hai ancora qualcuna delle tue vecchie pagelle o dei tuoi trofei sportivi d’infanzia?

Pagelle sì, ne ho diverse. Di trofei sportivi, invece, non tanti: anzi, non essendo una sportiva in realtà non ne ho neanche uno.

C’è da fidarsi di più o di meno di chi mangia cibo insapore rispetto a un buongustaio raffinato?

Di meno. I buongustai che amano mangiare in compagnia mi trasmettono molta più fiducia rispetto alle persone che mangiano cibi insapori.

Puoi dire con certezza di aver amato?

Sì.

Ti chiedi più spesso che ne è stato della gente normale che hai conosciuto o degli strambi che hai conosciuto?

Mi chiedo spesso dove siano andati a finire tutti gli strambi che ho conosciuto nella mia vita.

Sai mentire?

A volte le bugie bianche sono necessarie. Ma solo quelle!

Gli sport per te sono qualcosa da fare, guardare o ignorare del tutto?

Da guardare. Non sono tifosa, ma li guardo volentieri se mi trovo in compagnia di gente tifosa che riesce a coinvolgermi.

Quando il gioco si fa duro, sei uno dei duri che cominciano a giocare?

Si sono una dura! Rispondo sempre alle sfide.

Qual è la tua torta preferita?

Strudel di mele.

Ti definiresti un buon archivista, rispetto alla tua memoria, o un cattivo archivista?

Cattiva archivista, perché ho tante cose a cui pensare e a volte sono costretta a fermarmi per riorganizzare le mie priorità.

Quest’anno farai viaggi significativi?

Sì! Viaggiare è la mia passione, perché mi permette di scoprire cose nuove, come i cibi, le usanze e le persone.

Sarai più felice in futuro?

Nel mio presente sono già molto felice. Se il futuro dovesse regalarmi ancora più gioia e felicità, ben venga.

*domande estratte da Interrogative Mood (Guanda editore)

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Francesco Canino