Snowden: "Microsoft lavorava a stretto contatto con la NSA"
Tecnologia

Snowden: "Microsoft lavorava a stretto contatto con la NSA"

Nei nuovi documenti si chiarisce il ruolo di Redmond come partner dei federali. Accesso "privilegiato" ai dati di Skype, Outlook e Hotmail

Le vicende diventano chiare ogni giorno di più. NSA, PRISM, Boundless Informant, Snowden; tutti termini che abbiamo, per forza di cose, imparato a conoscere. Se è chiaro che l’obiettivo dei federali fosse quello di mettere sotto controllo utenti del web in tutto il mondo, ora cade anche l’ultimo dubbio che rimaneva: le aziende coinvolte sapevano? Si, assolutamente. O almeno è quello che emerge dagli ultimi documenti rilasciati da Edward Snowden, emigrante che cerca rifugio politico nel limbo aeroportuale russo di Sheremetyevo.

Il giovane americano ha consegnato ieri al fidato giornalista del Guardian Glenn Greenwards altre informazioni sensibili sul funzionamento dello spionaggio governativo statunitense e del ruolo centrale svolto da Microsoft .  L’azienda di Redmond, negli ultimi tre anni, avrebbe assistito la NSA nel compito di aggirare i “problemi” di cifratura dei dati per ottenere l’accesso e la lettura di email e chat delle piattaforme aziendali. In pratica, quello che le ultime rivelazioni di Snowden dicono è che effettivamente Microsoft offre servizi di cifratura (o meglio crittografia) per file creati e scambiati tra gli utenti, ma anche che può valicare tale muro e guardare al di là della siepe, con un cannocchiale di precisione.

Azioni che la NSA, da sola, non avrebbe potuto portare a termine, nemmeno ingaggiando il più bravo degli hacker. Quale migliore soluzione che affidarsi all’azienda più famosa del panorama hi-tech? Ecco quello che raccontano, in punti, i documenti ottenuti dal Guardian:

- Microsoft ha lavorato con la NSA per aggirare la crittografia file per chat ed email sul nuovo portale Outlook.com;

- L’agenzia aveva in possesso strumenti di pre-codifica delle informazioni sul portale, compreso il vecchio Hotmail

- Microsoft ha aiutato nel 2013 l’FBI ad accedere, tramite PRISM, al servizio di cloud SkyDrive che ora ha più di 250 milioni di utenti in tutto il mondo;

- Microsoft ha spiegato ai federali come riconoscere gli indirizzi di posta elettronica reali da quelli “fake”, nel senso di alias creati per spam o azioni criminali;

- Skype, acquistato da Microsoft nel 2011, ha lavorato con le agenzie di Intelligence per consentire l’accesso alle conversazioni audio e video degli iscritti;

- Il materiale raccolto attraverso PRISM viene “di norma” condiviso con l’FBI e la CIA con un documento della NSA che descrive il programma come un “gioco di squadra”.

Microsoft respinge le accuse: "Abbiamo chiari principi che guidano le nostre risposte alle richieste del governo per le informazioni sui consumatori" - negando ogni fornitura di dati dei propri consumatori tranne che "in risposta a richieste del governo su specifici account". Per uno strano caso,l’ultima campagna di Microsoft contro Google si chiamava “Scroogled” e puntava il dito contro la scarsa gestione della privacy da parte di Google. Adesso i social network ironizzano, non senza preoccupazione: Microsoft in aprile diceva “La tua privacy è la nostra priorità” ma ora dovrebbe cambiare lo slogan in “La tua privacy è la nostra proprietà”. Touché. 

 

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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