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Portella della Ginestra, 3 libri a 70 anni dalla strage

Mafia, politica e Guerra Fredda: sono questi gli ingredienti della prima strage di Stato della nostra Repubblica, avvenuta l'1 maggio 1947

Il primo maggio 1947 undici persone, di cui nove adulti e due bambini, persero la vita a Portella della Ginestra, in Sicilia, falciati dalle scariche di armi da fuoco sparate dal bandito Salvatore Giuliano e dagli uomini della sua banda. Quel giorno più o meno duemila uomini, donne e ragazzi, provenienti da San Cipirello, San Giuseppe Jato e da Piana degli Albanesi si erano radunati a Portella per celebrare la prima festa dei lavoratori del dopoguerra, manifestando contro i latifondisti e festeggiando la recente vittoria elettorale del Blocco del Popolo (la coalizione tra PCI e PSI) nelle amministrative regionali siciliane.

Ma nel 1947 le radici della contrapposizione tra blocco comunista e filo-americano erano già ben piantate: i colpi mortali di quel 1 maggio furono, ormai con evidenze storiche inconfutabili, non certo l'iniziativa personale di un criminale mafioso che odiava i comunisti, ma i germogli di una strategia della tensione che lo Stato avrebbe portato avanti lungo tutta la Guerra Fredda, nella quale Salvatore Giuliano fu il primo letale strumento.

A 70 anni da quei fatti la verità è ormai quasi del tutto chiarita. Qui di seguito vi proponiamo una lista di due saggi e un romanzo che possono aiutare a scoprire e comprendere la storia e il significato della strage di Portella della Ginestra.

Il-bandito-della-guerra-fredda-orsatti-imprimaturParticolare della copertina del libro 'Il bandito della guerra fredda'Imprimatur

Il bandito della guerra fredda, di Pietro Orsatti
Grazie alla rilettura di cronache giudiziarie e politiche dell'epoca, anche alla luce di documenti per lo più inediti recuperati dagli archivi riaperti italiani, statunitensi e ingesi, in questo libro si tenta di chiarire chi fosse davvero il sanguinario bandito Salvatore Giuliano. Fascista nel '43, separatista anticomunista e mafioso legato a potenti cosche palermitane, ma soprattutto pedina fondamentale per le prime tragiche trame dell'appena nata Guerra Fredda. Nel volume si possono trovare numerosi retroscena legati allo sbarco degli Alleati in Sicilia nel 1943, con arruolamenti all'interno dei servizi di fascisti e mafiosi. Trame che vedono protagonisti politici, funzionari e più in generale uomini dello Stato in contatto con spie e criminali locali e internazionali.

Il bandito della guerra fredda
di Pietro Orsatti
(Imprimatur)
240 pagine

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Storia-segreta-della-Sicilia-casarrubea-bompianiCopertina di 'Storia segreta della Sicilia'Bompiani

Storia segreta della Sicilia. Dallo sbarco alleato a Portella della Ginestra, di Giuseppe Cassaburea
Un saggio ricco e completo per comprendere a fondo il significato della strage di Portella della Ginestra. Cassaburea, uno dei maggiori esperti italiani sull'argomento, ha costruito questo volume anche grazie all'analisi di carte desecretate da Bill Clinton nel 2000 e allo studio di svariati documenti provenienti dai nostri servizi segreti. Ciò che emerge è il fatto che l'azione sanguinosa della banda di Salvatore Giuliano non fu un tragico episodio isolato, legato allo scontro di classe fra latifondisti e contadini, ma fu invece il primo tassello di una strategia del terrore voluta dal nuovo Stato democratico, nato sotto l'ala protettiva degli Stati Uniti. 

Storia segreta della Sicilia. Dallo sbarco alleato a Portella della Ginestra
di Giuseppe Cassaburea
(Bompiani)
352 pagine

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Particolare della copertina del romanzo 'Noi che gridammo al vento'Einaudi

Noi che gridammo al vento, di Loriano Macchiavelli
Macchiavelli utilizza il genere giallo come uno strumento per parlare di uno degli angoli più oscuri e intriganti della nostra storia contemporanea. Attraverso le storie dei personaggi di questo romanzo, l'autore accompagna il lettore non solo in un intreccio che coinvolge, ma anche verso spunti di riflessione illuminanti che riguardano nodi irrisolti del nostro passato di italiani. Aprile 1980, Stella, che lavora all'Università di Basilea, sente la necessità di tornare in Sicilia, a Piana degli Albanesi. Lì conosce Eva, Vito e Ditria, tre personaggi che forse aveva già incontrato. Il suo obiettivo è comprendere l'origine degli incubi che la perseguitano. A Palermo invece arriva dagli USA George 'u miricanu (l'americano): la sua missione è parlare con qualcuno delle istituzioni riguardo a documenti segreti che potrebbero minare la stabilità dello Stato italiano. Francesca, detta Ceschina, è il terzo personaggio chiave. La sua strana abitudine è di passeggiare per le zone di Piana degli Albanesi con una mitraglietta nascosta nello zaino. E quando ogni primo maggio sale a Portella della Ginestra non è solo per partecipare alle commemorazioni.

Noi che gridammo al vento
di Loriano Macchiavelli
(Einaudi)
384 pagine

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Andrea Bressa