La città di Milano è da tempo (ma soprattutto oggi) al centro del dibattito nazionale sulla sicurezza. Secondo classifiche elaborate da Il Sole 24 Ore, ItaliaOggi e Censis, il capoluogo lombardo è diventato la città più pericolosa d’Italia, superando anche Napoli e Palermo. Un tema che conosce bene Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d’Italia, già vicesindaco con la giunta Albertini e assessore alla Sicurezza. De Corato è stato promotore e ideatore di Operazione strade sicure, un’iniziativa di sostegno alla pubblica sicurezza avviata in Italia nel 2008 durante il governo Berlusconi IV, che prevede l’utilizzo delle forze armate per contrastare la criminalità. Ecco le sue perplessità sull’attuale gestione di Milano e la sua ricetta per farla tornare una città tranquilla e sicura.
Gli sgomberi rapidi durante la giunta Moratti
«Bisogna saper utilizzare la polizia locale», spiega innanzitutto De Corato. Durante il suo mandato il Comune aveva attivato un nucleo operativo dedicato agli sgomberi degli abusivi entro 48 ore, come previsto dalla legge. «Se si interviene subito non servono ufficiali giudiziari, ambulanze o croce rossa. Si sgombera immediatamente». Era un nucleo presente 24 ore su 24 che procedeva con lo sgombero appena veniva segnalata un’occupazione abusiva. Nel 2010, ricorda il deputato, furono effettuati 531 sgomberi in un anno, quasi due al giorno.
Oggi il Comune di Milano incentiva l’abusivismo
Oggi invece, con la giunta Sala, secondo De Corato il Comune finisce per incentivare l’abusivismo: quando uno spazio viene sgomberato, infatti, all’occupante viene spesso assegnata un’abitazione perché considerato «fragile», creando di fatto un meccanismo che premia l’occupazione illegale.
Altro fronte decisivo è quello dei campi rom. «Noi avevamo sgomberato il campo di via Triboniano, il più grande d’Europa, con oltre 2.000 persone». Il Comune si era dotato anche di droni per monitorare la situazione prima degli interventi. «Entravano i vigili, preparati e attrezzati con manganelli, scudi e caschi».
Operazione Strade Sicure e il ruolo dei militari
De Corato è stato uno degli ideatori e promotori di Operazione Strade Sicure, avviata nel 2008. «A Milano c’erano 430 militari che presidiavano centro e periferie, a bordo di alcune camionette. Alla festa della polizia del 2010 il questore Vincenzo Indolfi dichiarò che l’idea aveva avuto un grande successo: i reati erano diminuiti del 40%».
Poi, una scelta sciagurata della giunta successiva. «La prima decisione di Giuliano Pisapia fu di toglierli. Sala ne ha rimessi circa cento, solo in punti strategici come Duomo e Stazione Centrale: numeri insufficienti per incidere davvero».
Il tappeto rosso di Sala agli immigrati
De Corato critica anche i messaggi politici lanciati negli anni dalle giunte di sinistra: «Nel 2017 partivano cortei pro-immigrazione con lo slogan “Nessuna persona è illegale”. Il messaggio era chiaro: vi aspettiamo». A quei cortei, era presenti nomi noti quali il Sindaco Sala stesso, l’ex europarlamentare del Pd Pierfrancesco Majorino, l’assessore dem Carmela Rozza, e l’ex Presidente del Senato Pietro Grasso.
I dati ufficiali del questore Bruno Megale sono particolarmente allarmanti: «L’80% delle rapine in strada è commesso da stranieri, che rappresentano il 70% dei detenuti al San Vittore». Un altro enorme problema è la recidiva: «La polizia arresta ladri e stupratori, ma dopo poche ore la magistratura li rimette in libertà. È successo anche nel caso della recente violenza in via Crocefisso».
Come Milano può tornare sicura
Per aumentare la sicurezza, secondo De Corato, è fondamentale investire nella tecnologia: «Servono telecamere di nuova generazione collegate all’Intelligenza Artificiale. Se una telecamera di questo tipo rileva ad esempio un uomo che insegue una donna, scatta subito l’allarme. Vanno installate in centro e nelle periferie».
Altro nodo critico è la metropolitana: «Oggi ci sono addetti della PolMetro che non possono fermare né arrestare nessuno». La soluzione è riportare la polizia locale nelle stazioni: «Su ogni linea servono almeno tre o quattro presidi. La metro è del Comune, quindi la polizia locale ha piena competenza». In passato erano stati richiamati anche poliziotti in pensione, «professionisti con enorme esperienza, presenti dalle 20 fino alla chiusura, a mezzanotte e mezza». Ora sarebbero sempre disponibili, ma sotto la giunta Pisapia e Sala nessuno li ha più contattati.
«La sicurezza deve tornare a essere la priorità assoluta», conclude. «Servono più vigili operativi, militari in strada, tecnologia avanzata e certezza della pena. Solo così Milano può tornare a essere una città vivibile».
