Protagonista di Duse di Pietro Marcello, presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e in uscita il 18 settembre con PiperFilm, Valeria Bruni Tedeschi si conferma tra le attrici più attese di questa edizione, già indicata da molti come possibile vincitrice della Coppa Volpi. La sua interpretazione della leggendaria Eleonora Duse negli ultimi anni di vita diventa un ponte tra passato e presente, un dialogo tra due artiste che hanno fatto del teatro e del cinema una forma di resistenza interiore.
Chi è Valeria Bruni Tedeschi
Attrice e regista, Bruni Tedeschi ha attraversato il cinema europeo con una cifra stilistica segnata da fragilità e intensità. Dagli esordi in Francia fino ai successi in Italia con registi come Nanni Moretti e Paolo Virzì, ha saputo coniugare un talento interpretativo sofisticato con una sensibilità autoriale che l’ha portata dietro la macchina da presa. In Duse sembra condensare entrambe le anime: quella dell’attrice capace di incarnare la fragilità e quella della narratrice che riflette sull’essere artista in tempi di crisi.
Il ritratto di Eleonora Duse
La pellicola di Marcello indaga gli anni conclusivi della vita della grande attrice, tra la Grande Guerra e l’avvento del fascismo. Malata eppure ancora affamata di palcoscenico, Duse è ritratta nella sua ostinazione vitale: «Il lavoro era per lei ossigeno puro», afferma Bruni Tedeschi, restituendo la misura di un’artista che non concepiva l’esistenza senza la scena.
Bruni Tedeschi sottolinea il legame quasi spirituale con il personaggio: «Li tratto come persone incontrate per caso, di cui divento subito amica». Una vicinanza che trova eco nel suo metodo di lavoro: «Era fragile e sensibile, attenta agli altri. Ho lavorato con lei in riunioni segrete: persone morte o vive mi aiutano sul set, e mi sento forte».
Lo sguardo di Pietro Marcello
Il regista racconta la sua scelta con parole nette: «Sono sempre stato affascinato dai personaggi in rivolta. Con Valeria volevo raccontare lo spirito di Duse, non la perfezione, e il suo sguardo su un Novecento segnato dall’ignavia». Nel film appaiono figure chiave della storia e della cultura italiana: Fausto Russo Alesi nei panni di Gabriele d’Annunzio, Noémie Merlant come la figlia Enrichetta, e un giovane Benito Mussolini. Su quest’ultimo Marcello precisa: «Duse non era dalla parte di Mussolini. Si sbagliò per ingenuità, pensando di poter resistere all’arroganza del fascismo».










