Nokia 3310, bello e inutile (per chi va negli USA)
Tecnologia

Nokia 3310, bello e inutile (per chi va negli USA)

Il remake è molto simile all’originale anche nella presenza di sole due bande di frequenza che lo rendono inutilizzabile in diversi paesi

Un muletto. Questo è il perché dell’acquisto di un Nokia 3310 edizione 2017. In un’era in cui la tecnologia ha compiuto passi da gigante, è impensabile portarsi dietro un mattoncino del genere, seppur tanto colorato, come sostituto dello smartphone principale. Oramai siamo abituati alla connessione sempre e ovunque, con i vari Facebook, WhatsApp, i video di YouTube, le partitelle a Fruit Ninja e a FIFA, che risulta molto difficile, se non impossibile, fare a meno di un display ampio e touch, in un corpo sottile. Ma la continua ricerca di una presa di corrente è ciò che spinge all’acquisto di un dispositivo come il 3310, segnato con il famoso marchio della compagnia finnica ma ufficialmente prodotto e distribuito dalla connazionale HMD Global.

Chiunque, e confermiamo “chiunque”, ne vorrebbe un esemplare. Il motivo principale sta nel prezzo: per 49 euro ci si porta a casa un cellulare che è fatto per durare, vista l’autonomia da record: 22 ore in conversazione e (quello che ci interessa) quattro o cinque giorni di utilizzo modesto, senza passare ore a giocare a Snake (rinnovato pure lui, adesso a colori) o a scattare foto con il flash (la vera novità della nuova generazione). Questo vuol dire riscoprire la comodità di un oggetto hi-tech da non ricarica almeno una volta a giorno, come i bei vecchi tempi.

In Italia funziona

Talmente vecchi, che HMD dell’originale Nokia 3310 non ha ripreso solo la livrea e la tastiera ma anche le bande di frequenza. A bordo ce ne sono due, quella a 900 MHz e a 1800 MHz, ovvero le uniche presenti (per i consumatori finali) ai tempi d’oro del 2G. Si, perché il telefonino non può viaggiare su internet ad alta velocità (ma c’è il browser ridotto Opera) però usa le medesime bande della sorpassata rete GSM per telefonare e inviare messaggi. In Italia (qui le delibere dell’Agcom che le assegnava nel 2007), e in generale in Europa, problemi non ve ne sono, visto che gli operatori gestiscono i canali citati senza difficoltà (con la differenza tra GSM-UMTS, GSM-LTE, UMTS, LTE-FDD, che nello specifico del Nokia poco importa):

TIM: 800 MHz, 900 MHz (GSM e 3G), 1800 MHz (GSM e 4G), 2100 MHz, 2600 MHz
H3G: 900 MHz, 1800 MHz, 2100 MHz, 2600 MHz
Vodafone: 800 MHz, 900 MHz (GSM e 3G), 1800 MHz (GSM e 4G), 2100 MHz, 2600 MHz
Wind: 800 MHz, 900 MHz (GSM e 3G), 1800 MHz (GSM e 4G), 2100 MHz, 2600 MHz

Non negli USA, Australia e Canada

Diverso il discorso oltreoceano, dove l’avvento di internet ha fatto cadere rapidamente in disuso varie frequenze, conservando solo la 850 MHz e la 1900 MHz per il GSM. Di fatto un cellulare, per funzionare davvero ovunque, deve possedere almeno quattro canali: 850 MHz, 900 MHz, 1800 MHz e 1900 MHz, con l’aggiunta delle bande si assegnazione specifiche per il 4G. Molti operatori negli Stati Uniti e Canada non supportano più il segnale richiesto dal Nokia 3310, così come alcuni provider in Australia e Singapore, dove le relative frequenze sono state spente.

Da noi la situazione non cambierà, almeno non prima del 2020, quando cominceremo a sperimentare il 5G e le tecnologie precedenti cadranno in disuso (e comunque non da un giorno all’altro).

Poco utile se viaggiate spesso

È chiaro che il 3310 potrebbe non rivelarsi un acquisto azzeccato per chi viaggia spesso fuori dai confini europei. HMD, per voce del responsabile marketing Patrick Mercanton, ha detto di voler puntare al mercato statunitense, ammettendo che servirà più tempo del previsto per lo sbarco negli States del telefonino. Probabilmente questo avverrà quando gli ingegneri potranno includere anche i MHz mancanti al cellulare, che a quel punto potrà essere ambito davvero da tutti.

Il nuovo Nokia 3310 (2017)

Nokia 3310
Roberto Catania

I più letti

avatar-icon

Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

Read More