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Venezuela, le vittime della repressione di Maduro

Sono almeno 91 i morti nel corso delle manifestazioni che contestano il presidente chavista, chiedendo nuove elezioni, democrazia e libertà

Resta purtroppo provvisorio il lugubre bilancio dei morti nelle manifestazioni di protesta che da inizio aprile vedono i cittadini che si oppongono al "colpo di Stato" messo in atto dal presidente Nicolás Maduro contrapporsi nelle piazze e per le strade del Venezuela alle truppe della polizia e della Guardia nazionale bolivariana.


Al 4 luglio, secondo i dati forniti dalla Procura Generale, il bilancio delle vittime è salito a 91 morti, anche se secondo l'Observatorio Venezolano de Conflictividad Social sono 108 le persone decedute nel corso delle proteste, come riporta la mappa che segue.


Oltre 700 persone sono rimaste ferite nella repressione violenta delle proteste e più di un migliaio sono state arrestate in violazione delle procedure e con un ampio ricorso alla custodia cautelare, come denunciato ufficialmente dalla Procuratrice generale del Venezuela, Luisa Ortega Diaz.


Secondo quando riferito dalla ONG Foro Penal, nel solo mese di aprile sono state arrestate 1668 persone.

Ecco, a seguire, l'elenco dei nomi di chi ha perso la vita durante la rivolta anti Maduro:

6 aprile

> A Caracas muore Jairo Johan Ortíz Bustamante, 19 anni, studente di ingegneria, rimasto ferito da un colpo di arma da fuoco il giorno precedente, durante gli scontri con la polizia nelle manifestazioni a Carrizal, nello Stato di Miranda, alla periferia della capitale.

10 aprile

> Muore Daniel Alejandro Queliz Araca, 20 anni, studente di legge. Raggiunto da uno sparo al collo mentre partecipava a una protesta di piazza nella zona residenziale di Los Parques a Valencia, capitale dello stato di Carabobo e terza città del Paese, è deceduto mentre veniva portato in ospedale. Secondo la testimonianza di suo cugino, Jonathan Arias, intervistato dal quotidiano El Nacional, è stato ucciso dalla polizia, che "ha cominciato a sparare quelli che credevamo pallettoni di gomma, ma che quando ci siamo messi a correre abbiamo capito essere pallottole vere."

11 aprile

>Miguel Ángel Colmenares Milano, 36 anni, studente di Barquisimeto, nello Stato di Lara, viene ucciso da 11 colpi di arma da fuoco presumibilmente esplosi da un gruppo dei Colectivos, mentre stava avvicinandosi a una manifestazione di protesta. Secondo il resoconto alla stampa locale del cugino, Edgar Sira, Colmenares è stato intercettato dai gruppi armati pro governativi che "gli hanno tolto tutto quello che aveva addosso e poi gli hanno sparato."

> Nella notte muore Brayan Principal, 14 anni, impegnato nelle manifestazioni antigovernative muore colpito all'addome da un proiettile, nella città di Barquisimeto, la capitale di Lara. Secondo il quotidiano El Impulso, il ragazzino - residente nella Città socialista Ali Primera - si trovava accanto all'ingresso del complesso residenziale Yucatan quando i colectivos hanno tentato di forzare l'ingresso per rubare le riserve di alimenti che dovevano essere distribuite alla popolazione.

13 aprile

> Muore in ospedale Gruseny Antonio Canelón Scirpatempo, 32 anni, manifestante dell'opposizione ricoverato due giorni prima dopo essere stato ferito da uno sparo durante una protesta di piazza nel quartiere di Cabudare, a Barquisimeto, capitale dello stato di Lara.

19 aprile

>Carlos Jose Moreno Varón, 17 anni, studente studente di primo anno alla facoltà di Economia, muore in un ospedale della capitale dopo essere stato ferito mortalmente alla testa da un colpo di pistola il 12 aprile, vicino alla piazza Stella di San Bernardino, a Caracas. Secondo la madre, il ragazzo “non stava partecipando alla protesta, ma passava da quelle parti quando hanno cominciato a sparare".

>Paola Andreina Ramirez Gomez, 23 anni, raggiunta alla testa da un proiettile sparato da militanti chavisti armati dei cosiddetti "Colectivos" a San Cristóbal, capitale dello Stato di Tachira, nell’ovest del Paese. La donna si trovava sulla Plaza San Carlos, uno dei punti di concentrazione delle proteste, quando una ventina di civili armati a bordo di motociclette - i cosiddetti Colectivos - si sono avvicinati e hanno cominciato a sparare.

>Niumar Jose San Clemente Barrios, 28 anni, sergente della Guarda nazionale bolivariana, muore colpito da arma da fuoco durante le proteste nel sobborgo di San Antonio de las Altos, nel sud della capitale.

20 aprile

> Nella notte muore Mervin Fernández Guitian Díaz, 25 anni, "un semplice lavoratore", nelle parole del sindaco Carlos Ocariz, ucciso da un colpo di arma da fuoco all'addome durante una protesta all'ingresso del Barrio 5 de julio, un quartiere popolare del nord di Caracas, durante una protesta antigovernativa a Sucre, nell'hinterland di Caracas.

> Almeno 12 persone muoiono nella notte in una serie di scontri e saccheggi nella zona commerciale di El Valle, nel sud della capitale.

Tra loro, muoiono folgorati durante il tentativo di saccheggio di una panetteria Elio Manuel Pacheco Pérez, 20 anni; Robert Joel Centeno Briceño, 29 anni; William Heriberto Marrero Rebolledo, 33 anni; Jonathan Meneses, 27 anni; Estivenson Zamora, 21 anni; Kenyer Alexander Aranguren Pérez, 20 anni; Jairo Ramírez, 45 anni e Yorgeiber Rafael Barrena Bolívar, 15 anni.

Tra le vittime di El Valle anche Ramón Ernesto Martínez Cegarra, 29 anni, proprietario di uno dei locali saccheggiati, che stava cercando di proteggere il suo negozio; Kevin Steveen León Garzón, 19 anni, panettiere nello stesso esercizio; Albert Alejandro Rodríguez Aponte, 16 anni, morto soffocato dai lacrimogeni; e Francisco Javier González Núñez, 34 anni, colpito da un proiettile.

24 aprile

>Almelina Carrillo Virguez, una donna di 48 anni, muore nella notte, dopo essere stata colpita alla testa, quattro giorni prima, da una bottiglia di acqua congelata gettata da un edificio contro una manifestazione a favore del governo di Maduro nel quartiere La Candelaria di Caracas.

> Luis Alberto Márquez, 52 anni, colpito alla testa da un proiettile durante scontri tra i manifestanti e un gruppo dei Colectivos.

>Orlando Johan Jhosep Medina Águila, 23 anni, muore colpito alla testa a El Tocuyo, nello Stato di Lara (centro-ovest del Paese) durante scontri violenti e saccheggi. Lo rende noto su Twitter il sindaco, Teodulo Medina, che ha accusato i "terroristi dell'opposizione" di essere responsabili della sua morte.

>Efrain Sierra Quintero, 27 anni, muore colpito da una pallottola mentre sgomberava una delle barricate alzate dai manifestanti dell'opposizione nello Stato di Tachira.

>Renzo Jesús Rodríguez Roa, 54 anni, muore a Barinitas, dello stato di Barinas, ucciso da colpi di arma da fuoco che lo hanno raggiunto al petto.

>Jesús Leonardo Sulbarán, 41 anni, studente di criminologia e funzionario governativo dello Stato di Mérida, viene ucciso da un proiettile che lo raggiunge al petto.

Diverse persone perdono la vita negli scontri avvenuti nella notte a Mérida, capitale dell'omonimo stato nell'ovest del Paese, dove secondo il sindaco Carlos Garcia, gruppi armati chavisti, i cosiddetti Colectivos, hanno attaccato un raduno dell'opposizione e un palazzo da cui venivano scanditi slogan contro il presidente.

25 aprile

> Luis Enriqe Martinez, che era rimasto gravemente ferito nel corso delle proteste del giorno precedente. Secondo il quotidiano El Nacional il giovane lavorava all'Universida de los Andes ed era dirigente del sindacato pro governativo Soula.

26 aprile

> Muore Juan Pablo Pernalete Llovera, 20 anni, colpito in volto da una bomboletta di gas lacrimogeno a Caracas.

27 aprile

> Muore nella notte Christian Humberto Ochoa Soriano, 22 anni, ferito due giorni prima durante una protesta antigovernativa a Valencia, capitale dello stato di Carabobo (centro nord del paese). Uscito dalla sua casa, nel quartiere di Miguel Pena, dove si stava svolgendo una manifestazione contro il governo, è stato "raggiunto da vari colpi di arma da fuoco".

2 maggio

>Angel Enrique Moreira Gonzalez, 28 anni, nuotatore, muore a bordo di una motocicletta sull'autostrada Prados del Este, nello Stato di Miranda, schiacciato da un camion il cui autista tentatava di evitare una barricata eretta dai manifestanti.

>Yonathan Quintero, 21 anni, muore a Carabobo, nello Stato di Valencia.

> Carlos Eduardo Aranguren Salcedo, 30 anni, muore colpito da due spari durante le manifestazioni sul Ponte Baloa a Sucre, nello Stato di Miranda, a nord ovest di Caracas.

> Ana Victoria Colmenares de Hernández, 43 anni, e María de los Ángeles Guanipa Barrientos, 36 anni, muoiono in un incidente automobilistico, quando un'auto si scontra con una barricata eretta dai manifestanti sull'autostrada Valencia-Puerto Cabello, nello Stato di Carabobo.

4 maggio

> Muore Armando Canizales, 17 anni, studente di violino, ucciso sul ponte che porta da Las Mercedes all'autostrada Francisco Fajardo, la principale arteria di Caracas, dove si sono registrati violenti scontri fra manifestanti e Guardia nazionale. Il giovane studiava nell'ambito del programma di scuola musicale e orchestre giovanili El Sistema, voluto dal maestro Gustavo Dudamel per togliere i giovani dalla strada e dal crimine. Gerardo Blyde, sindaco di Baruta, uno dei comuni della zona metropolitana della capitale ha scritto su Twitter che il giovane ha subito "una ferita penetrante nel collo, senza foro di uscita".

>Juan Lopez, 28 anni, muore ucciso da un gruppo di civili armati infiltratisi fra gli studenti mentre partecipava a un'assemblea nel campus della sua università, nello Stato di Anzoategui, nel Venezuela orientale. Il ragazzo era presidente della federazione studentesca dell'Instituto Tecnologico di Anzoategui, nella località di El Tigre.

> Un poliziotto di nome Gerardo Barrera, 38 anni, ferito il 3 maggio durante una manifestazione anti-governativa nella località di San Joaquin, muore durante la notte. L'uomo lavorava per la polizia dello stato di Carabobo, nel centro del Paese.

5 maggio

> Muore Miguel Joseph Medina Romero, 20 anni, ferito il 26 aprile all'addome durante una protesta in un quartiere di Maracaibo, in circostante non chiare. Alcune fonti affermano che a sparare sia stata la polizia, altre indicano invece uomini armati non inquadrati nelle forze di sicurezza.

> Muore Hecder Lugo Pérez, 22 anni, ferito da un colpo d'arma da fuoco in una protesta del giorno precedente.

10 maggio

> Muore Miguel Castillo, 27 anni, assassinato durante una manifestazione a Las Mercedes, nel municipio di Baruta, nello Stato di Miranda. 

> Anderson Enrique Dugarte, 32 anni, viene assasinato nel corso di una manifestación nel municipio Libertador, nello Stato di Mérida.  

15 maggio

> Muore Luis Alviarez, 17 anni, ucciso da una pallottola mentre partecipava a una manifestazione a Palmira, una località nel comune di Guasimo. Patricia Ceballos, sindaco di San Cristobal, la capitale di Tachira, ha scritto su Twitter che Alviarez è stato "assassinato da un agente della polizia nazionale".

> Muore Diego Hernández Barón, 33 anni, ucciso dalla polizia in località Capacho Viejo, raggiunto da spari di arma da fuoco.

16 maggio

>Yeison Nathanael Mora Castillo, 17 anni, muore dopo essere stato ferito il giorno precedente "da una pallottola della Guardia Nazionale" a Pedraza, una piccola località nel sud di Barinas. Lo rende noto su Twitter il deputato dell'opposizione Freddy Superlanos, che ha diffuso immagini della famiglia del giovane ucciso mentre visitava l'obitorio per riconoscere il suo corpo.

> Diego Arellano, 31 anni, muore ferito da un colpo di arma da fuoco a San Antonio de los Altos, nello Stato di Miranda.

17 maggio

> Muore Manuel Felipe Castellanos Molina, 46 anni, colpito al collo da un proiettile sparato da agenti della Guardia nazionale bolivariana a Tucapé, nel municipio di Cárdenas, nello stato di Tachira (ovest del paese). Secondo il quotidiano El Nacional, che cita fonti della famiglia, l'uomo non stava partecipando ad alcuna protesta di piazza, ma è stato ucciso mentre tornava a casa dopo aver comprato pannolini per il figlio.

> José Francisco Guerrero, 15 anni, muore dopo essere stato ferito il giorno precedente da una pallottola entrata dalla spalla e uscita dall'addome, mentre circolava nel settore di Sabaneta, nella periferia di San Cristobal, la capitale dello stato di Tachira. La sorella ha raccontato al quotidiano El Nacional: "Mia madre lo aveva mandato al negozio per comperare farina per la cena e non è mai tornato. Quando ci hanno chiamato per avvisarci era già qui in ospedale con una pallottola in corpo, e al suo arrivo aveva raccontato che a sparargli erano stati quelli della Guardia Nazionale".

18 maggio

> Durante una manifestazione a Maracaibo (seconda città del Paese, capitale dello Stato di Zulia) viene ucciso Paul Moreno, 24 anni, studente di medicina e volontario della Croce Verde, travolto da un pickup senza targa e scortato da uomini armati che circolavano in moto.

4 luglio 

>Muore Engelberth Moncada, 25 anni, ucciso durante una manifestazione contro il governo a Tariba, nella periferia di San Cristobal, la capitale dello stato Tachira, nell'estremo ovest del Venezuela. Secondo testimonianze raccolte a Tachira dal quotidiano El Nacional, il ragazzo sarebbe stato colpito al torace da un candelotto lacrimogeno lanciato dalla Guardia Nazionale. 

Morti nelle proteste contro Maduro in Venezuela
FEDERICO PARRA/AFP/Getty Images
15 maggio 2017. A Caracas, in Venezuela, attivisti dell'opposizione trasportano verso una collina delle croci su cui sono stati apposti i nomi delle persone morte nella repressione governativa delle proteste anti Maduro.

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Redazione