Il Presidente Mattarella: "Sarò un arbitro imparziale"
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Il Presidente Mattarella: "Sarò un arbitro imparziale"

Il Capo dello Stato ha giurato e letto il messaggio alla Nazione. Parole per giovani, Resistenza, forze armate, lotta alle mafie, unità e libertà

È il giorno del giuramento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. È durato 35 minuti il messaggio alla Nazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È stato punteggiato da 40 applausi oltre a quello finale, una standing ovation di diversi minuti (qui tutte le fasi). Il Corteo presidenziale si è poi recato all'Altare della Patria con il Presidente del Consiglio. Lì ha deposto una corona di fiori mentre le Frecce tricolori sorvolavano il cielo della Capitale. Nel frattempo sul Palazzo del Quirinale è tornata a sventolare la bandiera presidenziale. Infine, Mattarella è stato scortato al Quirinale dove ha ricevuto il saluto dei corazzieri prima di entrare nel Palazzo Presidenziale.

Ecco le parole del Presidente nel nostro live blogging:

10,31: "Viva la Repubblica! Via l'Italia!" si è chiuso il discorso del Presidente della Repubblica.

10,29: "Per noi il volto della Repubblica è quello che si vede ogni giorno: l'ospedale, il museo, la scuola, l'ufficio pubblico" ha detto Mattarella.

10,28: Un pensiero ai volontari e ai cooperanti che stanno lavorando nel mondo e agli italiani dispersi.

10,27: Mattarella ringrazia Papa Francesco che gli ha inviato i suoi auguri

10,26: "Alle forze armate, strumento di pace esenziale rivolgo un sincero ringraziamento ricordando quanti hanno perduto la vita nell'adempimento del dovere".E il pensiero va ai Marò: "occorre mettere il massimo impegno affinché la vicenda trovi una conclusione positiva".

10,25: "L'Unione Europea rappresenta la speranza, un'affermazione dei diritti di cittadinanza, il consolidamento degli spazi europei di libertà. Le guerre, gli attentati, la miseria e le carestie generano profughi. Milioni di individui e famiglie che cercano salvezza e futuro nell'Europa del diritto e della democrazia. È questa l'emergenza umanitaria che deve vedere l'Europa e l'Unione Europa più attenta, impegnata e solidale. L'Italia ha fatto e sta facendo bene la sua parte e siamo grati agli operatori per l'impegno generoso con cui fronteggiano il drammatico esodo".

10,24: "Nella lotta al terrorismo, servono risposte globali. La lotta va condotta con fermezza, intelligenza, capacità di discernimento che non può prescindere dalla sicurezza".

10,23: Il Presidente della Repubblica ricorda Stefano Taché, bambino ebreo italiano ucciso in un attentato in una moschea. "Era uno di noi, un italiano".

10,22: "Nella lotta alla mafia abbiamo fatto diversi errori: tra questi voglio ricordare Falcone e Borsellino"

10,20: "Dobbiamo incoraggiare l'azione della magistratura e delle forze dell'ordine che si battono per sostenere ordine e giustizia".

10,19: "Garantire la Costituzione significa affermare la legalità: la lotta alla mafia e alla corruzione sono priorità assoluta".

10,18: Ricordare il sacrificio di tanti che 70 anni fa liberarono l'italia dal nazifascismo. "Significa libertà" ha detto Mattarella.

10,15: "Garantire la costituzione significa garantire il diritto al futuro dei giovani, il diritto allo studio. Significa garantire i diritti dei malati, ottenere giustizia in tempi rapidi, che le donne non abbiano paura di violenze o intimidazioni. Eliminare ogni barriera che limiti i diritti delle persone con disabilità. Significa sostenere ogni famiglia, risorsa della società. Significa ricordarelaResistenza e il sacrificio di tanti.

10,13: "Sarò un arbitro imparziale" ha detto chiaramente Mattarella. "I giocatori lo aiutino con la loro correttezza".

10,12: Un'alta priorità è costituita dall'approvazione di una nuova legge elettorale su cui il Parlamento sta lavorando.

10,09: "Il Parlamento italiano è ricco di donne e giovani: un risultato prezioso" ha detto Mattarella. "I giovani parlamentari portano in quest'aula le aspettative dei giovani italiani. Rappresentano la voglia di cambiare. A loro chiedo di dare un contributo positivo. Non dimenticando mai che in queste aule non si è espressione di interessi particolari ma si è rappresentanti degli interessi del Paese"

10,08: Parlare di unità nazionale significa ridare speranza. Occorre ricostruire i legami che tengono unita la società

10:02: Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha salutato i suoi predecessori Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. Ha ringraziato quest'ultimo soprattutto per aver accettato un secondo mandato in un periodo di grande difficoltà politica ed economica. Quando ha fatto il nome dell'ultimo capo dello Stato, l'intero emiciclo si è alzato in piedi per tributare a Napolitano, seduto nel banco dei relatori al centro dell'emiciclo, un lungo e caloroso applauso.

10,00: Sergio Mattarella ha prestato giuramento di fedeltà alla Costituzione nell'Aula della Camera, davanti al Parlamento in seduta congiunta, integrato dai delegati regionali. "Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione". Il Presidente della Repubblica sta ora rivolgendo il suo messaggio alla Nazione.

9,55: Sergio Mattarella entra a Montecitorio. Esplode l'applauso.

9,41: Il Presidente della Repubblica è arrivato a Montecitorio. È stato accolto dal presidente della Camera Laura Boldrini, dai vicepresidenti di Camera e Senato, e dagli esponenti degli uffici di presidenza, nonchè dal premier Matteo Renzi.

9,35: Alla Camera suonano le campane del torrino in attesa dell'arrivo di Mattarella

9,19: Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è uscito dalla sua abitazione nelle foresterie della Consulta diretto a Montecitorio per pronunciare il giuramento. Mattarella era a bordo della sua Panda grigia nel sedile accanto al guidatore e ha fatto un breve cenno di saluto rivolto alle tv. Ad attenderlo all'angolo tra via XXIV Maggio e via della Cordonata un gruppo di suore, che hanno salutato con la mano l'auto del presidente.


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ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la cerimonia di insediamento al Quirinale, Roma, 03 febbraio 2015

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