pillola aborto
(Ansa)
Salute

EllaOne come l'aspirina anche per le minorenni: e le femministe (vere) dove sono?

La decisione del governo di somministrare la pillola abortiva a livello ambulatoriale senza obblighi di ricovero anche alle minorenni fa discutere

Vorrei ragionare da donna con le donne, principalmente con le donne.

Per un momento vorrei soprassedere su un dato di fatto oggettivo che in realtà sarebbe imprescindibile: l'aborto, anche precocissimo, uccide una persona. Un bambino piccolo, piccolissimo, a cui si impedisce di crescere, di nascere e di dare il suo contributo affettivo, relazionale, intellettuale e sociale in questo mondo. Tralasciamo, però, questo non trascurabile particolare.

Ad agosto, il Ministro della salute ha decretato che la Ru-486 può essere somministrata in regime ambulatoriale, anche nei consultori, senza obbligo di ricovero, a donne incinte fino a 9 settimane, contraddicendo in pieno le linee guida del 2010, piene di avvertenze, di scrupoli e di raccomandazioni: perché ha cambiato? Sono cambiati il mifepristone o le prostaglandine? No. È cambiata la fisiologia femminile?

Lo scorso 8 ottobre, l'Agenzia Italiana del Farmaco, con la determina n.998, ha abolito anche per le minorenni l'obbligo di ricetta per la pillola post coitale ellaOne (detta "pillola dei 5 giorni dopo", perché presa entro 5 giorni da un rapporto sessuale, se c'è stato un concepimento, impedisce l'annidamento in utero del bambino e provoca, quindi un aborto precocissimo).

Cosa hanno in comune queste disposizioni?

Sono ambedue espressione della mentalità maschilista e sessista che pervade la cultura radicale, contraccettivista e abortista.

In realtà, all'estero, alcune femministe (vere) se ne sono accorte da tempo: leggete il libro di Renate Klein, Ru486: Misconceptions Myths and Morals. Perché chi usa il cervello oltre le ideologie si rende facilmente conto che queste sostanze chimiche possono essere - e sono - gravemente deleterie per la salute delle donne, che il cosiddetto "consenso informato" in materia è gravemente lacunoso, e che - cosa ancor più grave - l'omertà istituzionale non consente, né all'estero, né tantomeno in Italia, un adeguato servizio di farmacovigilanza volto a tutelare nel concreto la salute delle donne (perciò, il numero delle morti e degli eventi avversi causati da RU-486, dalle pillole post coitali e dai contraccettivi è sicuramente sottostimato. Secondo i pochi dati disponibili, comunque, si può calcolare che il numero delle donne lese fisicamente dall'aborto farmacologico è dieci volte maggiore di quelle lese dall'aborto chirurgico; per non parlare delle conseguenze psichiche devastanti che dal pensiero unico dominante sono completamente ignorate).

L'Agenzia europea del farmaco, l'Ema, ha vietato di prendere l'ulpistral acetato per trattare i fibromi uterini, in quanto compromette gravemente il fegato. Sotto forma di ellaOne, invece, la stessa sostanza va presa - ora anche da minorenni - senza ricetta medica. Quindi, teoricamente, una ragazzina di 15 anni se ne potrà prendere una a settimana, senza alcun filtro da parte del medico curante.

Coloro che hanno spinto verso questa deregolamentazione e le autorità che l'hanno attuata, poi, si riempiono la bocca di "diritto alla salute delle donne" e di orrore per i "femminicidi" e le discriminazioni di genere. E fanno finta di ignorare che questa pseudo liberalizzazione serve solo a deresponsabilizzare sempre di più i signori uomini. Essi avranno sempre meno scrupoli a considerare le donne oggetti di piacere usa-e-getta: tanto poi "se succede qualcosa" possono facilmente rimediare e se vogliono stare tranquille, basta un salto in farmacia...

E le (pseudo) femministe dove sono? Come ragionano?

Secondo la Relazione ministeriale sulla legge 194/78, nel 2018 si sono vendute 573.100 confezioni di ellaOne e di Norlevo (la pillola del giorno dopo, già liberalizzata da tempo e anch'essa causa di gravi effetti avversi): quindi, per il grande capitale che controlla l'industria farmaceutica il fatturato crescerà ancora, grazie alle belle pensate del nostro Sistema sanitario. Ma le donne, intanto, sono sempre più sole di fronte a una gravidanza imprevista o indesiderata e le femministe dormono.

Info: provitaefamiglia.it

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Francesca Romana Poleggi