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ANSA/ANGELO CARCONI
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Rifiuti a Roma: perché l'assessore Muraro rischia di saltare

Si difende dalle accuse di conflitto d'interessi e va al contrattacco: "a Roma un golpe dei rifiuti". Ma la sua posizione è sempre più critica

Il primo assessore della giunta Raggi destinato a saltare in tempi record (a un mese dalla nomina) è quello all'Ambiente Paola Muraro. Per quanto i vertici del Movimento 5 Stelle stiano facendo quadrato intorno alla donna, per quanto Virginia Raggi la difenda (“sta lavorando benissimo”), pare abbia i giorni contati.

Le opposizioni, con il Pd in testa a invocare le dimissioni, avrebbero voluto che l'assessore si presentasse in Aula a riferire sui suoi presunti conflitti d'interessi (ha lavorato, contemporaneamente, sia per la municipalizzata Ama – di cui oggi attacca duramente i vertici e da cui pretende ancora circa 230mila euro per un brevetto che in realtà non sarebbe mai stato richiesto e due pratiche seguite per conto dell'azienda - che per la società vincitrice di numerosi appalti proprio per Ama), ma lei ha preferito sottrarsi e parlare attraverso il blog di Beppe Grillo. Segnale che il capo e i big del partito restano ancora dalla sua parte.

La difesa di Muraro
Si è difesa dall'accusa di aver intascato per le sue consulenze all'Ama 1 milione di euro in 12 anni pari, secondo i suoi calcoli, a 76 euro al giorno, “vi sembra un spesa folle?”. Cifra che le è stata subito contestata e che secondo altri, tra cui il senatore di centrodestra Andrea Augello, consisterebbe in realtà in 249 euro al giorno e non in 76.

Poi è passata al contrattacco denunciando che negli ultimi 40 giorni qualcuno avrebbe pianificato “un golpe dei rifiuti”. Se le strade sono sporchissime e i cassonetti traboccano di immondizia come viene testimoniato ogni giorno da centinaia di post di romani su facebook, la colpa sarebbe a suo avviso di una mente perversa che starebbe tramando contro di lei e contro la giunta Raggi con l'obbiettivo di far sì che a Roma nulla cambi e le rendite di potere restino tali.

Muraro, che ha anche annunciato di essere pronta a recarsi in Procura a “denunciare le negligenze di chi ha amministrato Ama in questi anni”, ha inoltre chiesto di poter essere ascoltata dalla commissione parlamentare sulle Ecomafie. Commissione parlamentare di cui è vicepresidente, guarda caso, quello Stefano Vignaroli che è l'esponente dei 5 Stelle che da anni si occupa di rifiuti, che partecipò al famoso incontro segreto con il rappresentante della Colari di Manlio Cerroni e la stessa futura assessora Muraro, fidanzato di Paola Taverna, membro dello staff ristretto di Virginia Raggi e destinato a saltare insieme alla Muraro, di cui è il principale sponsor, se la posizione di quest'ultima diventasse insostenibile.

Viriginia Raggi e l'emergenza rifiuti a Roma


L'accusa di Fortini
Ieri intanto è stato ascoltato il suo nemico numero uno, il presidente di Ama Daniele Fortini, in procinto di dimettersi, costretto di fatto dalla stessa Muraro, e che dovrebbe lasciare l'incarico nella giornata di domani. Fortini ha chiarito che Muraro non era una semplice consulente ma una persona influente dentro l'azienda e che pertanto oggi non può scaricare solo su altri la colpa dell'emergenza in cui si ritrova la città.

L'inchiesta di Velletri
Infine l'affondo che getta un'ulteriore ombra, molto pesante, sulla controversa figura dell'assessore all'Ambiente. Fortini ha infatti rievocato un'inchiesta del 2008 della procura di Velletri su un impianto di incenerimento di rifiuti di Colleferro dove venivano bruciati rifiuti che non sarebbero dovuti essere bruciati là. Del fascicolo di tale inchiesta fanno parte anche delle intercettazioni, di cui una “molto grave”, con un'utenza riconducibile ad Ama che Fortini riporta senza indicare però il nome della persona al telefono con Muraro, ma lasciando intendere la gravità della situazione a suo avviso. “Vedere che nel blitz di Rocca Cencia, al fianco del sindaco di Roma e dell'assessore Muraro l'unico dirigente presente era costui – le parole di Fortini - mi convince ancora di più che giovedì prossimo io inderogabilmente lascerò l'incarico".

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Claudia Daconto