L’assalto terroristico multiplo di venerdì sera a Parigi è stato condotto da tre gruppi coordinati.
Commando addestrati e armati di tutto punto e determinati a colpire gli obiettivi che si erano prefissi, usando una tecnica militare e l’arma estrema degli attentati suicidi, i primi nella storia d’Europa. L’Isis ha portato la sua guerra nel cuore dell’Europa.
Un passato in Siria
Insieme formavano una cellula “autosufficiente”, con un passato combattente in Siria, secondo i servizi segreti britannici.
Almeno 8 i ‘martiri’ nell’assalto, secondo quanto rivendicato dallo Stato islamico, ma non si esclude che una manciata di altri terroristi sia riuscita a fuggire.
Anche una donna nel commando
“I terroristi morti sono sette”, ha fatto sapere in serata la procura di Parigi. E si affaccia l’ipotesi che nel commando ci fosse anche una donna: è stata vista al Bataclan, teatro del massacro più sanguinoso fra i sei attacchi parigini, dove sono morte almeno 89 persone.
La strage di Parigi

Nell’infografica realizzata da Centimetri che cosa è accaduto all’interno del Bataclan.
La strage di Parigi

La ricerca degli scomparsi viaggia sui social network
La strage di Parigi

Una donna posa una candela davanti al bar Le Carillon di Parigi – 14 novembre 2015
La strage di Parigi

Un bambino posa una candela davanti al bar Le Carillon a Parigi – 14 novembre 2015
La strage di Parigi

Fiori e candele davanti al bar Le Carillon a Parigi – 14 novembre 2015
La strage di Parigi

Un abbraccio tra due amiche davanti al bar Le Carillon a Parigi – 14 Novembre 2015
La strage di Parigi

Guillaume B. Decherf, giornalista di Les Inrockuptibles: era al concerto del Bataclan per lavoro
La strage di Parigi

Alcune persone mettono fiori davanti all’ambasciata francese in Polonia – 14 novembre 2015
La strage di Parigi

Alcune persone mettono fiori davanti all’ambasciata francese in Polonia – 14 novembre 2015
La strage di Parigi

Il memoriale per le vittime degli attentati di Parigi in Place de la Republique – 14 Novembre 2015
La strage di Parigi

Alcune persone accendono candele in ricordo delle vittime degli attentati di Parigi a Lion – 14 novembre 2015
La strage di Parigi

Valentin Ribet, avvocato, morto negli attentati di Parigi il 13 novembre 2015
La strage di Parigi

“Retweet per ritrovare Mathias e Marie”, si legge sotto la foto di una giovanissima coppia che si bacia sorridendo. Poco dopo, sotto la stessa foto ma stavolta in bianco e nero, un altro utente: “La ricerca è finita, non ho più parole, solo lacrime. Mathias e Marie ci hanno lasciati”. I due ragazzi si chiamavano Marie Lausch Mathias Dymarski, 22 e 23 anni
La strage di Parigi

Le sorelle tunisine Halima e Houda Saadi, sul sito della radio Mosaique Fm che ha dato la notizia della loro morte negli attentati di Parigi
La strage di Parigi

La strage di Parigi

Alcune persone depongono fiori e candele in ricordo delle vittime degli attentati di Parigi in Place de la Republique a Parigi – 14 novembre 2015
La strage di Parigi

Betlemme, manifestazione davanti alla chiesa della Natività con le bandiere di Palestina, Francia e Libano. 14 novembre 2015
La strage di Parigi

Berlino, 14 novembre 2014, la Porta di Brandeburgo
La strage di Parigi

Una donna piange davanti al Carillon cafe a Parigi – 14 novembre 2015
La strage di Parigi

Il silenzio davanti al Carillon cafe a parigi – 14 novembre 2015
La strage di Parigi

La prima pagina di un giornale a Parigi con il titolo “L’orrore” tra candelel e fiori – Parigi, 14 novembre 2015
La strage di Parigi

Fiori e candele davanti all’ambasciata francese di Minsk, in Bielorussia, 14 novembre 2015.
La strage di Parigi

Il dramma dei superstiti agli attentati di Parigi – 14 novembre 2015
La strage di Parigi

Fiori davanti all’ambasciata francese in Albania – 14 settembre 2015
La strage di Parigi

Alcune persone in sillenzio davanti al Carillon cafe a parigi – 14 novembre 2015
La strage di Parigi

Fiori davanti all’ambasciata francese a Roma per le vittime dell’attentato terroristico a Parigi. Roma 14 novembre 2015. ANSA/ANGELO CARCONI
La strage di Parigi

Una donna deposita fiori a Parigi dopo gli attentati da parte dell’Isis – 15 novembre 2015
La strage di Parigi

Sydney, Australia, 14 novembre 2015, manifestazione per le vittime degli attentati a Parigi
La strage di Parigi

Sydney, Australia, 14 novembre 2015, manifestazione per le vittime degli attentati a Parigi
La strage di Parigi

Mosca, 14 novembre 2014, fiori davanti all’ambasciata francese
La strage di Parigi

Auckland, Nuova Zeland, 14 novembre 2014, una veglia per le vittime delle stragi a Parigi
La strage di Parigi

Una donna in lacrime davanti al Carillon bar nel X arrondissement di Parigi – 14 novembre 2015
La strage di Parigi

Giornali francesi il mattino dopo dell’attentato – 14 novembre 2015
La strage di Parigi

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici
La strage di Parigi

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici
La strage di Parigi

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici
La strage di Parigi

Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici
La strage di Parigi

Polizia francese fuori dal Cafe Bonne Biere in Rue du Faubourg du Temple a Paris – 14 Novembre 2015
La strage di Parigi

La polizia della Scientifica all’interno del Café Comptoir Voltaire, oggetto di attacco terroristico, 14 novembre 2015, Parigi.
La strage di Parigi

Un uomo pone un pezzo di pane in una tazza di plastica con vodka fuori dall’ambasciata francese a Mosca – 14 Novembre 2015
La strage di Parigi

Una delle vittime degli attentati di Parigi coperta da un lenzuolo
La strage di Parigi

A Sudney una donna mostra un cartello “Je suis Paris” per le vittime degli attentati della notte – 14 novembre 2015
La strage di Parigi

Manifestazioni “Je suis Paris” per le vittime degli attentati della notte – 14 novembre 2015
La strage di Parigi

La strage di Parigi

Francesi evacuati dal teatro Bataclan a Parigi – 15 novembre 2015
La strage di Parigi

Una donna deposita dei fiori fuori dall’ambasciata francese a Mosca – 14 Novembre 2015
La strage di Parigi

Il presidente francese nella notte degli attentati di parigi – 14 novembre 2015
La strage di Parigi

Alcuni parigini con le coperte termiche vengono portati via dalla zona del teatro Bataclan – Parigi, 15 novembre 2015
La strage di Parigi

Il corpo di una delle vittime degli attentati di Parigi in Boulevard des Filles du Calvaire vicino al teatro Bataclan
La strage di Parigi

Poliziotti fuori dal consolato francese a Manhattan a New York City dopo gli attentati nella notte a Parigi – 14 novembre 2015
La strage di Parigi

Alcuni parigini con le coperte termiche vengono portati via dalla zona del teatro Bataclan – Parigi, 15 novembre 2015
La strage di Parigi

Alcuni superstiti degli attentati di Parigi prima di essere portati via da alcuni autobus in sicurezza – 14 novembre 2015
La strage di Parigi

Lo sgomento sul volto di un sopravvissuto agli attentati di Parigi prima di essere portato via su un autobus – 14 novembre 2015
La strage di Parigi

La polizia francese raccoglie tracce nel café Comptoir Voltaire sede di uno degli attacchi terroristici – Parigi 14 novembre 2015
La strage di Parigi

Corpi a terra davanti al Comptoir Voltaire, il café di Parigi luogo di uno degli attentati della notte – 14 Novembre 2015
La strage di Parigi

La strage di Parigi

La strage di Parigi

La strage di Parigi

Alcuni parigini evacuati dal teatro Bataclan in Boulevard des Filles du Calvaire – Parigi, 14 novembre 2015
La strage di Parigi

Abbracci tra i superstiti degli attentati di Parigi prima di essere portati via da alcuni autobus in sicurezza – 14 novembre 2015
La strage di Parigi

La polizia francese fuori dal teatro Bataclan a Parigi
La strage di Parigi

Polizia vicino al Bataclan, la sala da concerti obiettivo degli attentati teroristici a Parigi, 13 novembre 2015
La strage di Parigi

Polizia vicino al Bataclan, la sala da concerti obiettivo degli attentati teroristici a Parigi, 13 novembre 2015
La strage di Parigi

Polizia vicino al Bataclan, la sala da concerti obiettivo degli attentati teroristici a Parigi, 13 novembre 2015
La strage di Parigi

Polizia vicino al Bataclan, la sala da concerti obiettivo degli attentati teroristici a Parigi, 13 novembre 2015
La strage di Parigi

Polizia vicino al Bataclan, la sala da concerti obiettivo degli attentati teroristici a Parigi, 13 novembre 2015
La strage di Parigi

I soccorsi ai feriti del Bataclan, obiettivo degli attentati teroristici a Parigi, 13 novembre 2015
La strage di Parigi

I luoghi degli attentati di parigi su una Google Map – 13 novembre 2015
La strage di Parigi

Parigi, 13 novembre 2013, Squadre speciali di fronte alla sala da concerti Bataclan, dove i terroristi hanno preso diverse persone in ostaggio
Il profilo dei jihadisti di Parigi
Il profilo dei jihadisti entrati in azione è molto simile a quello dei protagonisti degli attacchi del gennaio scorso contro Charlie Hebdo e il supermarket Kosher: giovani, votati alla morte, addestrati militarmente, con alle spalle l’esperienza della guerra, in questo caso siriana.
Identificato un francese, della banlieue di Courcouronnes
L’unico identificato con certezza era di nazionalità francese: Omar Ismail Mostefai, 29 anni, un passato di comuni prima di convertirsi al’islam radicale. Mostefai è nato nella banlieue di Courcouronnes, definita “sensibile” dalle autorità.
“Era noto ai servizi si sicurezza”, condannato per reati minori tra il 2004 e il 2010, quando finisce negli elenchi degli 007 per la sua adesione all’Islam radicale.
Al pari dei suoi compagni che hanno aperto la mattanza di Parigi gridando “Allah u Akbar”.
Coordinati e addestrati
I team hanno agito da ‘professionisti’ perfettamente coordinati: “Sparavano con gli Ak47 a colpo singolo, 3-4 alla volta, tutti ben mirati e andati a segno”, ha raccontato un testimone parlando della sparatoria davanti al caffè. “Sembravano soldati delle forze speciali”, ha aggiunto. I bossoli di calibro diverso lasciano sul campo l’ipotesi che abbiano usato anche altre armi.
Una rete logistica
Ma non c’è solo questo: secondo gli esperti della Difesa italiana, l’aspetto che più inquieta è la disponibilità del gruppo “di una rete logistica localizzata nell’area metropolitana di Parigi molto estesa e ben organizzata che ha consentito di pianificare l’attacco nei dettagli”, ha scritto il direttore della Rivista italiana Difesa (Rid), Pietro Batacchi.
Il gruppo ha potuto contare su “zone sicure, appartamenti e garage-magazzini altrettanto sicuri dove poter studiare gli obbiettivi, far arrivare gli esplosivi e assegnare i compiti”.
Le banlieue di Parigi in cui è nato l’unico jihadista sinora identificato ha “aree santuarizzate che le autorità non controllano da anni”, continua Batacchi: “In molti parlano già di flop dell’intelligence. Di sicuro non c’è stata prevenzione, o ce n’è stata poca, ma diventa anche estremamente difficile infiltrare ed inserirsi in realtà che possono contare su appoggi molto più radicati di quanto si possa pensare”.
Collegamento con Bruxelles
Lo stato di emergenza e la sospensione di fatto degli accordi di Schengen mostrano “l’impotenza” dello Stato di fronte alla minaccia. Emerge poi il collegamento con altre periferie altrettanto minacciose: quelle di Bruxelles e del Belgio, da dove arrivarono in gennaio le armi per gli attentati nella capitale francese.
Nel quartiere di Molenbeek – ‘casa’ della cellula jihadista di Verviers e di molti foreign fighter – sono scattate le perquisizioni e la caccia ad almeno 3 complici “residenti in Belgio”.
Oltre 5 gli arresti, ma le autorità mantengono il riserbo. Gli attacchi di Parigi dimostrano “la gravità di un pericolo che non può dirsi ancora scongiurato”, mette in guardia il Rid.(ANSA).
