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Papa Francesco, il giallo delle frasi “tagliate”

Papa Francesco, il giallo delle frasi “tagliate”

Pena di morte, commercio delle armi, immigrazione, Bergoglio non fa sconti e conquista il Congresso Usa. Ma salta una parte del suo discorso

Papa Francesco, il giallo delle frasi “tagliate”
EPA/JIM LO SCALZO

Washington, 24 settembre 2015, Papa Francesco al Congresso Usa.

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Washington, 24 settembre 2015, Papa Francesco al Congresso Usa. Alle sue spalle il Vicepresidente Joe Biden e il presidente della Camera John Boehner.

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Washington, 24 settembre 2015, Papa Francesco con il presidente della Camera John Boehner.

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Washington, 24 settembre 2015, l’arrivo di Papa Francesco al Congresso Usa.

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Washington, 24 settembre 2015, Papa Francesco al Congresso Usa.

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Washington, 24 settembre 2015, Papa Francesco al Congresso Usa.

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Washington, DC, USA, 23 settembre 2015. Una statuetta di Papa Francesco in vendita all’esterno della Basilica del santuario nazionale dell’Immacolata Concezione, prima della messa di canonizzazione di Juniper Serra, missionario spagnolo del XVIII secolo.

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Evy Mages/Getty Images

Washington, DC, USA, 23 settembre 2015. Un momento della messa di canonizzazione del missionario spagnolo del XVIII secolo Friar Junipero Serra celebrata da Papa Francesco nella Basilica del santuario nazionale dell’Immacolata Concezione.

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Evy Mages/Getty Images

Washington, DC, USA, 23 settembre 2015. Immaginette del missionario Friar Junipero Serra in vendita all’esterno della Basilica del santuario nazionale dell’Immacolata Concezione, prima della messa di canonizzazione del missionario spagnolo del XVIII secolo celebrata da Papa Francesco.

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Washington, DC, USA, 23 settembre 2015. La gioia di un gruppo di suore all’arrivo di Papa Francesco nella Basilica del santuario nazionale dell’Immacolata Concezione, dove ha celebrato la messa di canonizzazione del missionario spagnolo del XVIII secolo Friar Junipero Serra.

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Andrew Caballero-Reynolds – Pool/Getty Images

Washington, DC, USA, 23 settembre 2015. Papa Francesco saluta i seminaristi nella Basilica del santuario nazionale dell’Immacolata Concezione, dove il Pontefice ha celebrato la messa di canonizzazione del missionario spagnolo del XVIII secolo Friar Junipero Serra.

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Rob Carr/Getty Images

Washington, DC, USA, 23 settembre 2015. Papa Francesco celebra la messa di canonizzazione del missionario spagnolo del XVIII secolo Friar Junipero Serra presso il portico della Basilica del santuario nazionale dell’Immacolata Concezione.

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Rob Carr/Getty Images

Washington, DC, USA, 23 settembre 2015. Papa Francesco celebra la messa di canonizzazione del missionario spagnolo del XVIII secolo Friar Junipero Serra.

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Washington, DC, USA, 23 settembre 2015. Papa Francesco giunge sulla papamobile alla Basilica del santuario nazionale dell’Immacolata Concezione, dove ha celebrato la messa di canonizzazione del missionario spagnolo del XVIII secolo Friar Junipero Serra.

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Andrew Caballero-Reynolds – Pool/Getty Images

Washington, DC, USA, 23 settembre 2015. Una suora tende la mano a Papa Francesco al suo ingresso nella Basilica del santuario nazionale dell’Immacolata Concezione, dove ha celebrato la messa di canonizzazione del missionario spagnolo del XVIII secolo Friar Junipero Serra.

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Washington, DC, USA, 23 settembre 2015. Papa Francesco durante l’incontro con i 400 vescovi americani riuniti nella cattedrale di St. Matthew.

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Washington, DC, USA, 23 settembre 2015. Papa Francesco saluta i 400 vescovi americani riuniti per l’incontro nella cattedrale di St. Matthew.

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Washington, DC, USA, 23 settembre 2015. Papa Francesco durante l’incontro con i 400 vescovi americani riuniti nella cattedrale di St. Matthew.

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Washington, DC, USA, 23 settembre 2015. Papa Francesco saluta la folla dalla papamobile che procede lungo il viale monumentale National Mall.

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Papa Francesco e Obama alla Casa Bianca

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Washington, 24 settembre 2015, Papa Francesco al Congresso Usa.

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Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, con Papa Francesco alla Casa Bianca, Washington Dc, Usa, 23 settembre 2015

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Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, con Papa Francesco alla Casa Bianca, Washington Dc, Usa, 23 settembre 2015

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Washington DC, USA, 23 settembre 2015. Il Presidente USA Barack Obama, la first lady Michelle e Papa Francesco salutano dal South Portico della Casa Bianca, al termine della cerimonia di benvenuto al Pontefice.

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Washington DC, USA, 23 settembre 2015. Il Presidente USA Barack Obama posa una mano sulla schiena di Papa Francesco durante la cerimonia di benvenuto al Pontefice sulla South Lawn della Casa Bianca.

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Washington DC, USA, 23 settembre 2015. Papa Francesco stringe la mano al Presidente Barack Obama durante la cerimonia di benvenuto al Pontefice sulla South Lawn della Casa Bianca.

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Washington, DC, USA, 23 settembre 2015. L’arrivo di Papa Francesco sulla South Lawn della Casa Bianca, accolto da Barack Obama.

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Washington, DC, USA, 23 settembre 2015. Il discorso di benvenuto di Barack Obama a Papa Francesco, giunto alla Casa Bianca.

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Washington, DC, USA, 23 settembre 2015. Il discorso di benvenuto di Barack Obama a Papa Francesco, giunto alla Casa Bianca.

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MANDEL NGAN/AFP/Getty Images

Washington, DC, USA, 23 settembre 2015. MIchelle e Barack Obama danno il benvenuto a Papa Francesco, al suo arrivo alla Casa Bianca.

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VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images

Washington, DC, USA, 23 settembre 2015. Bandiere degli Stati Uniti e dello Stato Vaticano sventolano presso la Casa Bianca, in attesa dell’arrivo di Papa Francesco.

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Washington, DC, USA, 23 settembre 2015. Circa 15.000 persone in attesa dell’arrivo di Papa Francesco alla Casa Bianca.

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Washington, DC, USA, 23 settembre 2015. Papa Francesco e Barack Obama durante la cerimonia di benvenuto al Pontefice alla Casa Bianca.

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Foto Ansa

Papa Francesco e Barack Obama

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Washington DC, USA, 22 settembre 2015. Papa Francesco saluta dalla FIAT 500 che lo trasporta dall’aeroporto alla sede della nunziatura apostolica.

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Washington DC, USA, 22 settembre 2015. Papa Francesco al suo arrivo alla Joint Base Andrews dell’Aeronautica militare.

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Washington DC, USA, 22 settembre 2015. Papa Francesco con Barack Obama.

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Washington DC, USA, 22 settembre 2015. Papa Francesco salutato da un gruppo di bambini al suo arrivo negli Stati Uniti.

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ANSA/ L’OSSERVATORE ROMANO

Washington DC, USA, 22 settembre 2015. Papa Francesco al suo arrivo alla Joint Base Andrews dell’Aeronautica militare, accolto dal Presidente Barack Obama.

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ANSA/ L’OSSERVATORE ROMANO

Washington DC, USA, 22 settembre 2015. Papa Francesco a bordo della FIAT 500 che lo ha condotto dall’aeroporto alla sede della nunziatura apostolica.

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Washington DC, USA, 22 settembre 2015. Papa Francesco salutato dalla first lady Michelle Obama, dal Presidente Barack Obama, dalle loro figlie Malia e Sasha e da un gruppo di bambini.

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Washington DC, USA, 22 settembre 2015. Papa Francesco salutato dal vicepresidente Joe Biden al suo arrivo alla Joint Base Andrews dell’Aeronautica militare.

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Washington DC, USA, 22 settembre 2015. Papa Francesco al suo arrivo alla Joint Base Andrews dell’Aeronautica militare.

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Washington DC, USA, 22 settembre 2015. Papa Francesco salutato dal Presidente Barack Obama al suo arrivo alla Joint Base Andrews.

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Washington DC, USA, 22 settembre 2015. Papa Francesco lascia l’aeroporto a bordo di una FIAT 500 che lo conduce alla sede della nunziatura apostolica.

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ANSA/Tony Gentile

Washington DC, USA, 22 settembre 2015. Papa Francesco salutato dalla first lady Michelle Obama, dal Presidente Barack Obama e dalle figlie Malia e Sasha.

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Washington DC, USA, 22 settembre 2015. Papa Francesco salutato dal Presidente Barack Obama al suo arrivo alla Joint Base Andrews.

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Washington DC, USA, 22 settembre 2015. Papa Francesco al suo arrivo alla Joint Base Andrews dell’Aeronautica militare.

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ANSA/ OSSERVATORE ROMANO

Papa Francesco al suo arrivo a Santiago, Cuba, 21 settembre 2015.

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ANSA/ OSSERVATORE ROMANO

Holguin, Cuba, 21 settembre 2015. Papa Francesco durante una cerimonia di benedizione della città, presso la Loma de la Cruz, o Collina della Croce.

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Holguin, Cuba, 21 settembre 2015. Un coro canta nel corso della messa celebrata da Papa Francesco nella piazza Calixto Garcia.

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Holguin, Cuba, 21 settembre 2015. Papa Francesco mostra il pollice alzato nel salutare i fedeli riuniti per partecipare a una messa nella piazza Calixto Garcia.

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L’incontro tra Papa Bergoglio e la curia di Washington

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New York, USA, 24 settembre 2015. Un gruppo di suore saluta con entusiasmo l’ingresso di Papa Francesco nella Cattedrale di St. Patrick.

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New York, USA, 24 settembre 2015. Papa Francesco saluta i fedeli all’uscita dalla Cattedrale di St. Patrick.

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New York, USA, 24 settembre 2015. Papa Francesco saluta i fedeli all’uscita dalla Cattedrale di St. Patrick.

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New York, USA, 24 settembre 2015. Papa Francesco sulla papamobile lungo Fifth Avenue, diretto alla Cattedrale di St. Patrick.

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Washington DC, USA, 24 settembre 2015. Papa Francesco sale sull’aereo che dalla Joint Base Andrews dell’Aeronautica militare lo porterà a New York.

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Washington DC, USA, 24 settembre 2015. Papa Francesco pronuncia il suo storico discorso davanti al Congresso USA in seduta congiunta.

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Washington DC, USA, 24 settembre 2015. Papa Francesco saluta una grande folla dal balcone del Campidoglio, sede ufficiale dei due rami del Congresso degli Stati Uniti.

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Washington DC, USA, 24 settembre 2015. I membri del Congresso USA in seduta congiunta applaudono Papa Francesco al termine del suo discorso.

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Washington DC, USA, 24 settembre 2015. Papa Francesco passa accanto a una statua del nuovo santo Junipero Serra, appena canonizzato, nella Statuary Hall del Campidoglio, sede ufficiale dei due rami del Congresso degli Stati Uniti.

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Washington DC, USA, 24 settembre 2015. Papa Francesco pronuncia il suo storico discorso davanti al Congresso USA in seduta congiunta.

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Washington DC, USA, 24 settembre 2015. Papa Francesco pronuncia il suo storico discorso davanti al Congresso USA in seduta congiunta.

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New York, USA, 24 settembre 2015. La folla entusiasta al passaggio di Papa Francesco sulla papamobile lungo Fifth Avenue, diretto alla Cattedrale di St. Patrick.

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New York, USA, 24 settembre 2015. Papa Francesco sulla papamobile, al suo arrivo alla Cattedrale di St. Patrick.

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New York, USA, 24 settembre 2015. Papa Francesco bacia una bambina di nome Maria Teresa Heyer durante un incontro con giovani studenti, al suo arrivo all’aeroporto internazionale John F. Kennedy.

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New York, USA, 24 settembre 2015. Papa Francescosaluta un uomo malato al suo arrivo all’aeroporto internazionale John F. Kennedy.

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New York, USA, 24 settembre 2015. Papa Francesco saluta il governatore Andrew Cuomo e la moglie Sandra Lee, all’uscita dalla Cattedrale di St. Patrick.

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New York, USA, 24 settembre 2015. Una folla di fedeli e alcuni contestatori al passaggio di Papa Francesco lungo Fifth Avenue, diretto alla Cattedrale di St. Patrick.

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New York, USA, 24 settembre 2015. Papa Francesco nella Cattedrale di St. Patrick.

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Washington DC, USA, 22 settembre 2015. Papa Francesco benedice un neonato nella Statuary Hall del Campidoglio, sede ufficiale dei due rami del Congresso degli Stati Uniti.

Parlo da “americano”, anch’io sono figlio di questo continente. Ha esordito così Papa Francesco per il suo “esame” più difficile nel viaggio negli Stati Uniti, il discorso al Congresso riunito. Mai un Papa aveva preso la parola a Capitol Hill, la “San Pietro” di quella che ama definirsi la prima democrazia del mondo.
Un discorso equilibrato e attento, volto a unire e a dialogare, senza strappi ma senza sconti. Così ha parlato Bergoglio, rivolgendosi non solo ai politici e ai potenti, riuniti di fronte a lui, ma a tutta l’America. Ma c’è un giallo: Francesco non ha pronunciato una parte importante del discorso, che è stato consegnato ai giornalisti. Era un duro atto di accusa sulla politica asservita all’economia e alla finanza. Una scelta dettata forse dalla volontà di non irritare una parte del Congresso.

“Oggi vorrei rivolgermi non solo a voi, ma, attraverso di voi, all’intero popolo degli Stati Uniti”, ha detto il pontefice rivolto al vice presidente Joe Biden, allo speaker Joe Boehner, ai membri della Corte Suprema, al Segretario di Stato John Kerry e ai deputati dei due rami del Congresso riuniti. “Qui, insieme con i suoi rappresentanti, vorrei cogliere questa opportunità per dialogare con le molte migliaia di uomini e di donne che si sforzano quotidianamente di fare un’onesta giornata di lavoro, di portare a casa il pane quotidiano, di risparmiare qualche soldo e – un passo alla volta – di costruire una vita migliore per le proprie famiglie”, ha proseguito il pontefice. “Sono uomini e donne che non si preoccupano semplicemente di pagare le tasse, ma, nel modo discreto che li caratterizza, sostengono la vita della società. Generano solidarietà con le loro attività e creano organizzazioni che danno una mano a chi ha più bisogno”. Non a caso è stata invitata a essere presente al discorso del Papa anche la piccola Sophie Cruz, la bambina messicana di cinque anni, che ieri, rompendo i cordoni di sicurezza è riuscita a portare al Papa una lettera, in cui esprimeva la sua preoccupazione di essere divisa dai suoi genitori, immigrati messicani illegali.

Il giallo delle frasi saltate
A un certo punto del suo intervento, il Papa, secondo il discorso ufficiale consegnato ai giornalisti, avrebbe dovuto pronunciare un duro atto di accusa sulla politica asservita ai poteri economici e finanziari. Era un dei temi più caldi. Perché rappresentava uno dei punti di maggior frizione con una parte del Congresso e dell’opinione pubblica americana. Francesco ha scelto di non pronunciarlo ma di consegnarlo lo stesso alla stampa. Una scelta diplomatica, che farà certo discutere. Ecco il delicato passaggio che il pontefice non ha mai detto ma che ugualmente è stato citato dalle agenzie di stampa di tutto il mondo: “Penso qui alla storia politica degli Stati Uniti, dove la democrazia è profondamente radicata nello spirito del popolo americano. Qualsiasi attività politica deve servire e promuovere il bene della persona umana ed essere basata sul rispetto per la dignità di ciascuno. ‘Consideriamo queste verità come per sé evidenti, cioè che tutti gli uomini sono creati uguali, che sono dotati dal loro Creatore di alcuni diritti inalienabili, che tra questi ci sono la vita, la libertà e il perseguimento della felicità’. Se la politica dev’essere veramente al servizio della persona umana, ne  consegue che non può essere sottomessa al servizio dell’economia e della finanza“.

Anche la piccola Sophie Cruz invitata al Congresso
Il pontefice, di fronte alla piccola Sophie Cruz e agli altri membri del Congresso è tornato a parlare del problema dell’immigrazione. “Quando lo straniero in mezzo a noi ci interpella, non dobbiamo ripetere i peccati e gli errori del passato. Dobbiamo decidere ora di vivere il più nobilmente e giustamente possibile, così come educhiamo le nuove generazioni a non voltare le spalle al loro ‘prossimo’ e a tutto quanto ci circonda”. Francesco ha fatto un forte appello ad accogliere i profughi: “Il nostro mondo sta fronteggiando una crisi di rifugiati di proporzioni tali che non si vedevano dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Questa realtà ci pone davanti grandi sfide e molte dure decisioni. Anche in questo continente, migliaia di persone sono spinte a viaggiare verso il Nord in cerca di migliori opportunità. Non è ciò che volevamo per i nostri figli? Non dobbiamo lasciarci spaventare dal loro numero, ma piuttosto vederle come persone, guardando i loro volti e ascoltando le loro storie, tentando di rispondere meglio che possiamo alle loro situazioni. Rispondere in un modo che sia sempre umano, giusto e fraterno. Dobbiamo evitare una tentazione oggi comune: scartare chiunque si dimostri problematico”.

Abolire la pena di morte
Il Papa ha chiesto quindi “l’abolizione globale della pena di morte”: “Sono convinto che questa sia la via migliore, dal momento che ogni vita è sacra, ogni persona umana è dotata di una inalienabile dignità, e la società può solo beneficiare dalla riabilitazione di coloro che sono condannati per crimini. Recentemente i miei fratelli Vescovi qui negli Stati Uniti hanno rinnovato il loro appello per l’abolizione della pena di morte. Io non solo li appoggio, ma offro anche sostegno a tutti coloro che sono convinti che una giusta e necessaria punizione non deve mai escludere la dimensione della speranza e l’obiettivo della riabilitazione”.

Stop al commercio delle armi
E non si è neppure sottratto a un tema che divide l’America, democratici e repubblicani, ancor più in vista delle elezioni presidenziali: il commercio delle armi. “Essere al servizio del dialogo e della pace significa anche essere veramente determinati a ridurre e, nel lungo termine, a porre fine ai molti conflitti armati in tutto il mondo. Qui dobbiamo chiederci: perché armi mortali sono vendute a coloro che pianificano di infliggere indicibili sofferenze a individui e società? Purtroppo, la risposta, come tutti sappiamo, è semplicemente per denaro: denaro che è intriso di sangue, spesso del sangue innocente. Davanti a questo vergognoso e colpevole silenzio, è nostro dovere affrontare il problema e fermare il commercio di armi”.

Quattro grandi rappresentanti del popolo americano
Il Papa ha parlato guardando davanti a sé l’immagine di Mose, rappresentata nell’emiciclo di Capitol Hill tra i grandi legislatori della storia. E ha voluto riferirsi a quattro grandi rappresentanti del popolo americano dei quali, a vario titolo, quest’anno ricorre un anniversario: Abraham Lincoln, Martin Luther King, Dorothy Day e Thomas Merton. “Tre figli e una figlia di questa terra, quattro individui e quattro sogni: Lincoln, libertà; Martin Luther King, libertà nella pluralità e non-esclusione; Dorothy Day, giustizia sociale e diritti delle persone; e Thomas Merton, capacità di dialogo e di apertura a Dio”.

L’importanza del dialogo contro i fondamentalismi
“Il nostro mondo è sempre più un luogo di violenti conflitti, odi e brutali atrocità, commesse perfino in nome di Dio e della religione. Sappiamo che nessuna religione è immune da forme di inganno individuale o estremismo ideologico. Questo significa che dobbiamo essere particolarmente attenti ad ogni forma di fondamentalismo, tanto religioso come di ogni altro genere”, ha raccomandato Bergoglio. “È necessario un delicato equilibrio per combattere la violenza perpetrata nel nome di una religione, di un’ideologia o di un sistema economico, mentre si salvaguarda allo stesso tempo la libertà religiosa, la libertà intellettuale e le libertà individuali. Ma c’è un’altra tentazione da cui dobbiamo guardarci: il semplicistico riduzionismo che vede solo bene o male, o, se preferite, giusti e peccatori. Il mondo contemporaneo, con le sue ferite aperte che toccano tanti dei nostri fratelli e sorelle, richiede che affrontiamo ogni forma di polarizzazione che potrebbe dividerlo tra questi due campi. Sappiamo che nel tentativo di essere liberati dal nemico esterno, possiamo essere tentati di alimentare il nemico interno. Imitare l’odio e la violenza dei tiranni e degli assassini è il modo migliore di prendere il loro posto. Questo è qualcosa che voi, come popolo, rifiutate”.

Lotta alla povertà
Citando Dorothy Day e il suo impegno per le donne lavoratrici, il Papa ha toccato poi il delicato argomento delle ingiustizie prodotte dai sistemi economici. “So che voi condividete la mia convinzione che va fatto ancora molto di più, e che in tempi di crisi e di difficoltà economica non si deve perdere lo spirito di solidarietà globale. Allo stesso tempo desidero incoraggiarvi a non dimenticare tutte quelle persone intorno a noi, intrappolate nel cerchio della povertà. Anche a loro c’è bisogno di dare speranza. La lotta contro la povertà e la fame dev’essere combattuta costantemente su molti fronti, specialmente nelle sue cause”. La tecnologia deve essere messa al servizio di un progresso più umano: “Abbiamo la libertà necessaria per limitare e orientare la tecnologia, per individuare modi intelligenti di ‘orientare, coltivare e limitare il nostro potere’ e mettere la tecnologia ‘al servizio di un altro tipo di progresso, più sano, più umano, più sociale e più integrale’”.

Sconfiggere le nuove schiavitù
Francesco ha citato la testimonianza di Abramo Lincoln come ispirazione per sconfiggere le nuove schiavitù di oggi. “Ci è chiesto di fare appello al coraggio e all’intelligenza per risolvere le molte crisi economiche e geopolitiche di oggi. Perfino in un mondo sviluppato, gli effetti di strutture e azioni ingiuste sono fin troppo evidenti. I nostri sforzi devono puntare a restaurare la pace, rimediare agli errori, mantenere gli impegni, e così promuovere il benessere degli individui e dei popoli. Dobbiamo andare avanti insieme, come uno solo, in uno spirito rinnovato di fraternità e di solidarietà, collaborando generosamente per il bene comune”. E ha chiesto di ascoltare la voce della fede: “È importante che oggi, come nel passato, la voce della fede continui ad essere ascoltata, perché è una voce di fraternità e di amore, che cerca di far emergere il meglio in ogni persona e in ogni società. Tale cooperazione è una potente risorsa nella battaglia per eliminare le nuove forme globali di schiavitù, nate da gravi ingiustizie le quali possono essere superate solo grazie a nuove politiche e a nuove forme di consenso sociale”

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