Norman Atlantic, è il momento di scoprire le responsabilità
EPA/YANNIS KOLESIDIS
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Norman Atlantic, è il momento di scoprire le responsabilità

Tre procure italiane indagano sul naufragio. I dubbi sulle porte tagliafuoco. Nel registro il comandante e l'armatore

Sono tre le procure pugliesi che indagano sul naufragio del traghetto Norman Atlantic.

Il bilancio non ancora definitivo dopo oltre un giorno di difficili soccorsi nel mare in tempesta, è di 10 vittime, ma c'è incertezza sui possibili dispersi.

Sequestro della nave
Intanto la nave è stata posta sotto sequestro e la magistratura italiana, insieme a quella albanese, sta decidendo dove rimorchiarla. Dopo l'arrivo in tre province pugliesi dei naufraghi e dei corpi delle prime vittime, ad attivarsi sono state le procure di Bari, Brindisi e Lecce che indagano per naufragio, omicidio e lesioni colposi.

La Norman Atlantic batte bandiera nazionale e quindi la competenza dell'inchiesta è italiana anche se il naufragio è avvenuto fuori delle acque territoriali.

Registro indagati
La procura di Bari, che ha ascoltato i primi testimoni, ha iscritto nel registro degli indagati il comandante, Argilio Giacomazzi, e l'armatore della nave, Carlo Visentini, ipotizzando i reati di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Visentini si e' da subito dichiarato a disposizione delle autorita', mentre Giacomazzi, come ha sottolineato l'ammiraglio De Giorgi "ha svolto con grandissima dignita' e competenza il suo lavoro".

Al centro degli accertamenti, ci sarà l'individuazione della causa dell'incendio, le modalità della gestione dell'emergenza a bordo, e, soprattutto la regolarità e adeguatezza delle dotazioni di sicurezza della nave.

Le porte tagliafuoco
Problemi al riguardo, e in particolare sulla efficienza delle porte tagliafuoco, erano stati segnalati dall'organizzazione internazionale Paris Mou che aveva ispezionato la nave dieci giorni fa a Patrasso, in Grecia.
Sulla scheda di ispezione le porte risultavano malfunzionanti. Un problema che, secondo l'armatore della nave, Carlo Visentini, riguardava solo una delle porte e che era stato "immediatamente eliminato".
Circostanza confermata dall'ammiraglio Nicola Carlone della Guardia Costiera che, in una conferenza stampa a palazzo Chigi, ha affermato che "la nave era pienamente efficiente, rispondeva a tutti i requisiti" perché delle 6 deficienze riscontrate nell'ispezione due erano state immediatamente risolte "e comunque erano senza rilevanza" nell'incendio.

Visentini, che ieri ha offerto la disponibilità della società Visemar alle operazioni di soccorso e agli inquirenti, ha ribadito di essere "certo della piena efficienza della nave, una nave di recente costruzione - ha detto - con tutte le certificazioni necessarie ad operare".

Testimonianze dei naufraghi
In attesa di potere ispezionare la nave, che in queste ore si sta decidendo dove trainare, i primi approfondimenti investigativi sono stati incentrati sulla raccolta delle testimonianze dei sopravvissuti.

Molti dei 49 naufraghi - tra passeggeri e uomini dell'equipaggio - soccorsi e portati questa mattina a Bari con il mercantile Spirit of Piraeus, dopo essere stata visitati e rifocillati nella stazione marittima sono stati portati nei vicini uffici della capitaneria di porto. Qui, su delega del procuratore Giuseppe Volpe, sono stati ascoltati nel corso di interrogatori che si sono protratti per tutto il pomeriggio.

Anche il procuratore di Lecce, Cataldo Motta, ha avviato accertamenti delegando al personale della capitaneria di porto di Gallipoli (Lecce) l'interrogatorio di due marittimi (un italiano e un greco) ricoverati nell'ospedale di Galatina (Lecce). La procura di Brindisi, invece, disporra' nelle prossime ore le autopsie sui corpi delle vittime. (ANSA)

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Redazione