Gli azzurri del deltaplano sul tetto del mondo per la settima volta
La nazionale italiana in Macedonia compie un'impresa unica vincendo nuovamente il titolo mondiale
Settimo titolo mondiale consecutivo per la nazionale italiana di deltaplano, un traguardo mai raggiunto prima da nessuna compagine.
A Krushevo, in Macedonia, considerando la sola Classe 1 di questa disciplina (ali flessibili), dal 2009, il Team Italia ha vinto tutte le competizioni riconosciute dalla Federazione Aeronautica internazionale (Fai, l'equivalente della Fifa ma per gli sport dell'aria), ovvero sette titoli mondiali e cinque europei. Considerando anche la Classe 5, i titoli mondiali totali sono undici e quelli europei sei, ma la vittoria 2023 è stata della Germania. A questi traguardi azzurri si aggiungono però i sei titoli mondiali e quattro titoli europei individuali del pilota Alex Ploner e i tre mondiali più un titolo europeo di Christian Ciech. Dopo qualche anno di assenza sono infatti tornate a competere in un mondiale anche le ali rigide di Classe 5, con alcune ottime performance dei tre piloti del team. Per alcuni componenti della magica squadra azzurra questa sarà l’ultima partecipazione ad un mondiale per ragioni anagrafiche, gara però onorata col massimo impegno ed il massimo risultato. La grande prestazione dei nostri piloti era già chiara nei giorni scorsi, al completamento di cinque delle sei task previste, con percorsi da 69 a 126 km. Nella classifica a squadre il team Italia già aveva difeso egregiamente il titolo conquistato in Friuli nel 2019 mantenendo la testa della classifica dove si è collocata fin dall’inizio, respingendo un assalto della nazionale brasiliana, seconda in classifica, che aveva ridotto il distacco a una manciata di punti. Terza l’Australia, quarto il Regno Unito, quinta la Svizzera, sesta la Repubblica Ceca. Tutto questo per quanto riguarda i deltaplani ad ala flessibile, mentre nella classe 5, ovvero i deltaplani cosiddetti ad ala rigida, le sei manches previste sono state disputate tutte su percorsi dagli 81 ai 141 km. Qui la supremazia è stata dei tedeschi e degli australiani seguiti da spagnoli, giapponesi e dagli italiani Claudio Deflorian, Marzio Digiusto e Konrad Baumgartner.