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Il mistero del giovane ucciso a Pescara: cosa sappiamo finora

Alessandro aveva 29 anni, il suo corpo è stato ritrovato sulle sponde del torrente Vallelunga. È stato ucciso con un colpo di pistola alla testa

Chi ha ucciso Alessandro? La disperazione della famiglia Neri per la scomparsa del figlio è resa ancor più dolorosa dalla mancanza di risposte. Il corpo del ragazzo, che avrebbe compiuto 29 anni a fine mese, è stato trovato senza vita sulle sponde del torrente Vallelunga, vicino Pescara. Seduto con i piedi immersi nell'acqua, è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa. Una vera e propria esecuzione che ha lasciato tutti senza parole e che ha immediatamente innescato le indagini per trovare i colpevoli. La polizia non ha ancora iscritto nessun nome nel registro degli indagati ma c'è una pista, quella della faida familiare.

Chi era la vittima

Alessandro Neri, 29 anni, è il figlio di una nota famiglia di imprenditori vinicoli. Insieme ai tre fratelli aveva lavorato presso "Il feuduccio" di Santa Maria d'Orni, l'impresa che produceva vini di alta qualità grazie al sogno realizzato da suo nonno, Gaetano Lamaletto. Il padre di sua madre era tornato a vivere in Abruzzo dopo aver lavorato per 40 anni in Venezuela. Con i soldi messi da parte aveva costruito una cantina di prestigio, incastonata nella roccia con 50 ettari di vigneti di Montepulciano, un'attività molto nota nella zona.

La scomparsa

Nella giornata di lunedì 5 marzo 2018 Alessandro è stato visto allontanarsi dalla sua abitazione per l'ultima volta. Erano circa le 15 quando il ragazzo è uscito dalla casa di via Londra a Spoltore, vicino Pescara, dove viveva con la famiglia. "Non so se torno a cena", l'ultimo saluto alla madre.

Il ritrovamento

Lunedì sera Alessandro non è tornato a casa, i familiari hanno così dato l'allarme. Immediatamente si è cercato di risalire alla posizione del suo telefonino e le celle hanno guidato i carabinieri fino alla macabra scoperta. Il corpo senza vita è stato trovato su una sponda del torrente Vallelunga, periferia di Pescara. Il ragazzo era seduto, con i piedi immersi nell'acqua e il cappuccio della felpa a coprire la testa. L'autopsia ha stabilito che ad uccidere il ragazzo è stato un colpo di pistola sparato alla testa dopo un primo colpo che è stato esploso all'emitorace sinistro.

Sequestrate due automobili

Le indagini, che non vedono ancora nessun iscritto tra gli indagati, si stanno indirizzando verso la pista familiare. Gli inquirenti hanno disposto il sequestro di due automobili che si trovavano nella villa patriarcale di Gaetano Lamaletto, nonno di Alessandro, costruita a Giuliano Teatino, in provincia di Chieti. Una Audi Q5 scuro e una Mercedes che potrebbero dare una clamorosa svolta alle immagini. Gli investigatori ipotizzano infatti che Alessandro potrebbe essere stato ucciso su una vettura diversa dalla sua Fiat 500 rossa, ritrovata a Pescara.

La faida familiare

Le prime indagini hanno fatto trapelare un clima di forte tensione tra le due fazioni di famiglia: da una parte quella di Laura e del figlio e vittima Alessandro Lamaletto, dall'altra quella dello zio Camillo e del figlio Gaetano jr, nato a Caracas e laureato in Economia a Boston, colui che per lavoro utilizzava le due auto sequestrate.

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Matteo Politanò